Rush To Love

بواسطة meemedesimaa

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(sequel di "Love On The Run") Grace era andata avanti. Lando aveva superato la cosa e aveva Luisa a dargli il... المزيد

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بواسطة meemedesimaa

"Così tu sei la ragazza di Alex, e tu?" mi chiede Luisa mentre butto fuori del fumo bianco.

"Io non sono nessuno" alzo le spalle ripondendo in modo secco.

Non volevo risultare spocchiosa, ma al momento avevo attivato un meccanismo di difesa che non mi avrebbe fatto sciogliere molto facilmente e un solo pacchetto di sigarette non sarebbe bastato.

"Vuoi dirmi che tra te e Lewis non c'è niente?" chiede facendomi un occhiolino e ammiccando verso di me.

"È più simile ad uno zio che ad altro, ho solo 19 anni" affermo chiudendo gli occhi.

Non mi ci vedevo proprio con Hamilton.

"Hai un anno in meno di me" sorride pimpante la ragazza.

Lily sorride e ascolta la conversazione.

Non ero sicura che la ragazza di Albon sapesse chi fossi realmente io.

"Allora Pierre? Charles?" chiede provando qualsiasi essere con cui io avessi avuto dei contatti durante i pochi istanti in cui mi aveva vista.

"Due grandissimi amici" dico con un sorriso pensando al bene che volevo ai due ragazzi.

"Allora il ragazzo che è seduto da parte al mio fidanzato" dice.

Rabbrividisco.

Il suo fidanzato, che una volta era mio.

Mi chiedevo se i fan fossero cattivi anche con lei.

Ricacciai indietro questi pensieri.

"Nick" dice Lily.

"Esatto lui" afferma Luisa.

"No, niente" sorrido pestando la sigaretta finita a terra e prendendone un'altra.

"Allora che ci fai qui?" domanda Luisa.

Me lo chiedevo anche io.

Cosa ci facevo lì?

"Sono molto legata a tutti, li conosco da una vita, mio papà è il team principal della Mercedes" affermo.

"Tuo padre è Toto?" chiede Lily.

Annuisco.

"Dovresti smetterla con quelle" mi rimprovera Luisa.

Non mi conosceva nemmeno e voleva dettare leggi.

"Lo so, avevo smesso, poi ho ricominciato" ammetto guardando la sigaretta.

"Comunque sei identica a tuo padre" afferma la ragazza di Albon.

"Non so se prenderla come un complimento o che cosa" affermo "Comunque grazie".

Mi stringo nel bomber iniziando a sentire freddo.

"Hai un bello stile Grace" dice Luisa.

"Grazie" sussurro lasciandomi sfuggire un sorriso.

Mi ero comportata come una strega, rispondendo in modo secco, serio, irritato, mentre lei aveva mantenuto la sua dolcezza.

Forse avevo sbagliato proprio lì con Lando, avrei dovuto essere più dolce, con lui, con i suoi fan.

Il naso gelato inizia a farmi male.

"Chissà perché Lando non mi ha mai parlato di te, mi parla sempre di tutti" dice pensierosa.

Mi volto a guardarla negli occhi.

"Non sono tanto legata a lui, non sono mai stata troppo importate per Norris" ammetto pugnalandomi da sola al cuore.

Lily mi guarda mettendomi in confusione.

Lei sapeva oppure no?

Luisa annuisce "Peccato, sei simpatica".

Sorrido.

Vorrei davvero capire se le sembrerei davvero simpatica se sapesse che avevo scopato con il suo ragazzo, che gli avevo detto "Ti amo" e che lo amavo ancora.

Sospiro.

"Ragazze stanno arrivando i piatti" dice la voce indimenticabile del ragazzo di Luisa.

Mi volto come un riflesso involontario.

I suoi occhi si puntano nei miei, poi sulla mia mano con la sigaretta e infine sulle mie labbra che sputano fumo.

"Voi entrate, io vi raggiungo tra poco" affermo sorridendo e voltandomi di nuovo verso il parcheggio.

Le due ragazze mi danno ascolto.

Lando no.

Lando rimane sull'uscio della porta, con solo la camicia bianca addosso.

Apre la bocca.

Lo sento.

Poi la richiude.

Aspetta ancora qualche secondo e poi rientra al caldo nel ristorante.

Cosa avrebbe voluto dirmi? Che non avrei dovuto fumare? Che mi avrebbe fatto male se avessi continuato così?

Rimango con il dubbio, finisco la sigaretta e la spiaccico a terra insieme all'altra.

Guardo le due sigarette calpestate, una affianco all'altra.

Io e Lando eravamo così simili a quelle due sigarette.

Consumate, distrutte, calpestate.

Io dai suoi fan, lui da me.

Scaccio il suo pensiero dalla mia testa ed entro nel locale sentendo subito un bellissimo caldo accogliente.

Faccio il giro e torno in sala.

"Rudolf" mi prende in giro Nick.

Sentivo le guance e il naso rossi e sorrisi alla sua affermazione.

Le mani congelate e il fumo ancora nel petto.

Mi siedo al mio posto, dopo essermi sistemata e aver posato la giacca sullo schienale della sedia.

Punto i miei occhi su Lando.

Lui punta i suoi occhi nei miei.

Ci guardiamo nello stesso istante.

Oh Lando, perché ci siamo amati?

Perché Max quella sera mi ha lasciata sola?

Perché ho bevuto troppo?

Perché tu Lando?

Perché mi sei stato accanto?

Perché hai guarito ogni mia cicatrice?

Perché mi hai fatta tornare a sorridere, a stare bene?

Perché hai calmato ogni mio attacco di panico?

Oh Lando, non avremmo dovuto.

Non avremmo dovuto farci male a vicenda.

Non avremmo dovuto amarci.

Non avremmo dovuto.

No.

Non noi.

Un piatto mi si posa davanti agli occhi, facendomi tornare in me.

I miei occhi che si erano riempiti di lacrime, senza avvisami si lasciano sfuggire una lacrima.

Lewis mi prende il viso e asciuga la lacrima mentre gli altri mangiano ignari del mio dolore.

Ignari della mia morte.

Perché sapere che Lando era andato avanti, aveva una fidanzata ed era felice, mi aveva fatta morire.

Avevo detto di volerlo vedere felice, ed era così, giuro, tenevo alla sua felicità più della mia.

Però, adesso che lo vedevo spensierato con un'altra non ero poi così sicura che il mio desiderio fosse questo.

Era un pensiero egoista?

Forse si, ma alla fine, quella sera, ad Abu Dhabi avevo scelto ciò che era meglio per lui, quello che gli avrebbe permesso di continuare la sua carriera d'oro e quello che a lungo termine lo avrebbe fatto sentire felice, felice davvero.

Perché io lo volevo vedere sul gradino più alto del podio, più e più volte, lo volevo vedere con in mano il trofeo di campione del mondo e sapevo che se fossi rimasta con lui, lo avrei portato nel baratro a causa dei suoi stessi fan.

Così avevo scelto di vederlo sorridere anche senza di me, avevo scelto per lui, il meglio di ogni cosa.

×

L'avevo vista.

Era stata la prima persona su cui avevo posato gli occhi ancor prima di varcare la soglia.

Cazzo se l'avevo vista.

La guardo attentamente prima che qualcuno noti che sto fissando proprio lei.

La ragazza sta parlando con Charles e sembra avere un'aria triste, ma nonostante ciò rimane sempre bellissima.

Osservo con attenzione tutti i suoi cambiamenti.

I capelli biondi le donavano di più rispetto a quelli mori; gli occhi verdi che brillavano ancora; il fisico perfetto fasciato dal tubino nero, era più muscolosa rispetto a qualche mese fa.

Era una meraviglia della natura.

L'opposto di sua madre e identica a suo padre e non mi riferivo solo al carattere, no cazzo, era la fotocopia di Toto Wolff e nonostante i nuovi capelli rimaneva spiccicata al team principal della Mercedes.

"Lando, entriamo?" mi chiede gentilmente la mia nuova ragazza riportandomi alla realtà.

Le sorrido "Si scusami, stavo pensando che ho scordato il regalo di compleanno di Pierre a casa, un po' di tempo fa è stato il suo compleanno"

La prima bugia che le dicevo.

Non avevo fatto alcun regalo al Francese ma non potevo di certo dirle che stavo pensando alla mia ex che era proprio davanti ai miei occhi.

Entro nella stanza sorridendo.

La fisso ancora, ma lei non si gira.

Lei forse non mi aveva ancora guardato, ma ero sicuro che fosse a conoscenza della mia presenza in quella stanza, perché le emozioni non erano cambiate, non per me almeno.

Deglutisco.

Lei amava fare l'indifferente.

Lo amava da morire.

Come la amavo io forse.

No, probabilmente il mio amore era più forte.

Lo era sempre stato.

I suoi occhi rimangono sul monegasco al suo fianco.

Molti mi guardano e mi salutano, altri invece guardano lei ed aspettano una sua reazione.

Charles si gira e mi fa un cenno con la mano, lei rimane ferma.

Poso il mio sguardo su tutti i presenti, ma lei ancora una volta attira la mia attenzione.

Oh Grace, che droga mi hai dato?

I nostri occhi si scontrano e il mio mondo vacilla, la mia sicurezza e il mio orgoglio si incrinano e lei mi riempie l'anima come nemmeno Luisa era riuscita a fare fino ad ora.

Luisa, la mia nuova ragazza.

Portoghese.

21 anni, aveva 1 anno in più di lei e 2 in meno di me.

Aveva i capelli castani, la pelle scura e gli occhi quasi neri.

Era bella, faceva la modella, era perfetta, ma non la donna della mia vita.

La donna della mia vita mi stava fissando, aveva i capelli biondi e gli occhi verdi, le lentiggini e le labbra carnose.

La donna della mia vita mi aveva distrutto il cuore mesi prima ed io non ero stato in grado di smettere di amarla.

Era una favola che si era conclusa con un incubo, eppure il suo nome in rubrica era rimasto lo stesso : "amore🧡🧡🧡"

Ogni tanto fissavo quegli ultimi messaggi non visualizzati che le avevo mandato e un giorno le spunte erano diventate azzurre, lei aveva aperto la mia chat, aveva dedicato del tempo a me, mi pensava.

Mi ricordo l'emozione di quel giorno, e mi ricordo anche la voglia che mi era venuta di scriverle un messaggio.

Poi le immagini di quella sera.

Lei spezzata, io in frantumi.

Avevo cancellato quel "come va" nello stesso modo in cui lei aveva cancellato i suoi sentimenti per me.

Le persone intorno a noi ci guardavano aspettandosi chissà che cosa.

Lei rimane ferma.

Io tolgo la giacca.

Chissà se si è accorta della mia ragazza.

Hamilton le posa una mano sulla schiena e lei abbassa lo sguardo.

Così io tolgo i miei occhi da lei e passo a salutare Carlos.

"Sei un bastardo" gli sussurro all'orecchio.

"Nemmeno lei sapeva di te" ribatte ridacchiando.

Lui lo trovava un gioco, per me era la realtà.

"Piccolo Norris" si butta su di me Daniel.

"Danniel Ric" affermo abbracciandolo.

"È bella, non è così?" mi dice.

Non rispondo e mi allontano guardandolo negli occhi.

Si Daniel è bellissima.

Mi sposto senza dargli una risposta.

"Ciao Nick" saluto il ragazzo seduto davanti alla mia ex fidanzata.

Gli appoggio le mani sulle spalle e gli sorrido.

"Lando" dice lui un po' rigido rispetto al solito.

Chissà che gli prende, abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto.

Con la coda nell'occhio vedo Pierre alzarsi e avvicinarsi a Grace, le dice qualcosa, lei annuisce con titubanza.

Sposto lo sguardo.

Non mi riguarda. Non più.

Saluto tutti gli altri, poi cerco un posto.

Lo individuo di fianco alla mia nuova ragazza.

Mi avvicino a lei le poso le mani sulle spalle e poi un bacio sulla testa, infine mi siedo accanto a lei e a Nick, nell'unico posto libero.

L'unico posto libero, troppo vicino a lei.

Troppo vicino alle sue labbra.

Troppo vicino al suo corpo che conoscevo bene, ma che non riconoscevo più.

Troppo vicino alla sua anima.

Troppo vicino al suo cuore.

La guardo, sta fingendo di ridere per qualcosa che non ha nemmeno capito.

Ride anche Luisa al mio fianco, la guardo.

È dolce e carina.

Si gira verso di me

"Sei contenta di averli conosciuti?" le sussurro.

Era così in ansia.

"Moltissimo" mi risponde per poi posarmi un bacio sulle labbra.

Mi volto di scatto con la paura che lei ci abbia visto.

Fortunatamente no.

Lewis sta parlando con lei.

"Grace cosa ci racconti?" le chiede Seb urlando un pochino e attirando l'attenzione di metà tavolata.

Già, cosa mi racconti Grace?

"Niente di ché" alza le spalle.

Ci avrei scommesso oro su questa sua risposta.

"Niente di ché? Davvero G? Hai un cane, sei andata a vivere da sola, sei in quinta superiore, credi davvero che sia un niente di ché?" afferma Charles.

Perché Leclerc la conosceva così bene?

Lascio correre questo pensiero e mi concentro sul contenuto delle frasi dette dal Monegasco.

Viveva da sola?

Aveva realizzato il suo sogno di avere un cane?

Wow, ne erano successe di cose in mia assenza.

La guardo.

La guardo bene.

È in imbarazzo, ma non lo fa vedere.

Io lo noto perché la conosco.

Sposta i suoi capelli indietro come farebbe prima di un Gran Premio.

Non mi guarda, ma sposta i suoi occhi su Vettel.

"Ho un cane, sono andata a vivere da sola e sono in quinta liceo" risponde con strafottenza ripetendo le parole di Leclerc.

Sorrido sotto i baffi.

Era così buffa quando faceva la finta dura.

Odiava parlare di sé, lo sapevo e sapevo anche che odiava la domanda "Cosa mi racconti?"

La trovava troppo aperta, troppo discorsiva, troppo.

"Ha un Dobermann, non un Chihuahua"  Charles le toglie le parole di bocca e io mi ritrovo di nuovo a chiedermi come mai lui ora la conoscesse meglio di me.

Gli occhi di Grace scattano su di lui.

Un Dobermann, wow, proprio come lei.

"È piccola, lasciala stare" sorride con gli occhi dolci.

Tolgo lo sguardo da lei e lo punto sull'altra metà della tavolata dove la mia ragazza stava conversando con Lily.

Mi sforzo di concentrarmi sul discorso di Mick, ma con scarsi risultati, perché la voce della mia ex continua a distrarmi.

Un movimento di sedie attira la nostra attenzione, Fernando si alza dalla sedia.

"Attenzione" grida facendosi guardare da tutti.

"La prossima cena si farà a casa di Grace"  dice una volta calato il silenzio.

"Neanche morto" afferma George "Il suo cane fa paura" continua.

Grace sorride.

La guardo.

La guardo bene.

Che sorriso ragazzi.

Sarebbe in grado di far innamorare tutti i presenti nella stanza, persino Luisa.

La mia ex ragazza si gira e nel farlo scontra i miei occhi, si incastra e mi guarda notando il mio sguardo già nel suo.

Ci eravamo lanciati tantissime occhiate quella sera, sguardi pieni di cose non dette, pieni di discorsi mai affrontati, pieni di emozioni, sensazioni, amore.

Le sue labbra si chiusero in un fessura, poi si riaprono in cerca d'aria.

Sta soffocando proprio come me.

I miei polmoni cercano aria senza successo.

Il cuore batte troppo forte e se ha intenzione di continuare così mi verrà un infarto.

L'Apple Watch sul mio polso mi segnala una notifica "Battito Accelerato"

Grazie per l'informazione, non me ne ero reso conto.

Lei toglie gli occhi da me, io no.

Si infila la giacca, poi estrae dalla borsa un pacchetto bianco e rosso.

Corrugo la fronte e strizzo gli occhi per vederci meglio.

Scuoto la testa eliminando la supposizione che avevo nella mente.

Grace non fumava, non lo avrebbe mai fatto.

"Esco fuori a prendere una boccata d'aria" sussurra e nessuno la sente, nessuno tranne me.

"Ti accompagno fuori" me e il ragazzo al mio fianco evidentemente.

"L'accompagno io" si intromette Lily.

La vedo respirare meglio rispetto a prima.

Cosa c'era tra lei e Nick?

"Vieni anche tu Luisa?" continua la ragazza di Alex.

Luisa si volta verso di lei ed annuisce.

A Grace si blocca si nuovo il respiro.

Allora lo aveva capito.

Forse aveva visto il nostro bacio di prima.

O forse era solo evidente.

La mia ex ragazza non dice niente, prende il cellulare ed esce dal ristorante.

Luisa non sapeva e io speravo non lo venisse mai a sapere.

Se avessi dovuto spiegarle cos'era stata Grace per me, non mi sarei risparmiato.

Le avrei detto che era l'amore.

Le avrei detto che aveva una pelle sofficissima e che odorava di buono, di felicità.

Le avrei detto che non avrei amato nessuno come avevo amato lei e l'avrei ferita, come Grace aveva fatto con me quel giorno ad Abu Dhabi.

Sapevo che Luisa doveva sapere, ma sapevo anche che il nostro rapporto fosse ancora troppo debole per assestarle una batosta del genere sugli stinchi.

Sarebbe stato un colpo duro e doloroso da digerire, ma Luisa era forte, non quanto Grace, ma era forte.

La priam volta che l'avevo baciata era stato strano, quasi non mi era piaciuto, non era niente in confronto ciò che provavo quando le labbra di Grace si scontravano con le mie.

I brividi.

Il cuore.

L'anima.

I polmoni.

"Lando cosa ci racconti?" mi domanda Lewis.

Non mi aveva rivolto uno sguardo fino a quel momento, doveva pensare a Grace, alla sua Grace.

Cosa dovevo raccontargli?

Infondo odiavo anche io questa domanda.

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