Love Bites

Bởi LoryMMI

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{COMPLETA} Katherine è una giovane vampira, ma non una qualunque. Lei è la principessa dei vampiri, figlia pr... Xem Thêm

🎬Booktrailer🎬
🧛🏻‍♀️Protagoniste🐺
Personaggi Secondari
Uno
Due
Tre
Quattro
Cinque
Sei
Sette
Otto
Nove
Dieci
Undici
Dodici
Tredici
Quattordici
Quindici
Sedici
Diciassette
Diciotto
Diciannove
Venti
Ventuno
Ventidue
Ventitré
Ventiquattro
Venticinque
Ventisei
Ventisette
Ventotto
Ventinove
Trenta
Trentuno
Trentadue
Trentatré
Trentaquattro
Trentacinque
Trentasei
Trentasette
Trentotto
Quaranta
Quarantuno
Quarantadue
Quarantatré
Quarantaquattro
Quarantacinque
Quarantasei
Quarantasette
Quarantotto
Quarantanove
Cinquanta
Cinquantuno
Cinquantadue
Cinquantatré
Cinquantaquattro
Cinquantacinque
Cinquantasei
Cinquantasette
Cinquantotto
Cinquantanove
Sessanta
Sessantuno
Sessantadue
Sessantatré
Sessantaquattro
Sessantacinque
Sessantasei
Sessantasette
Sessantotto
Sessantanove
Settanta
Settantuno
Settantadue
Settantatré
Settantaquattro
Settantacinque
Settantasei
Settantasette
Settantotto
Settantanove
Ottanta
Ottantuno
Ottantadue
Ottantatré
Ottantaquattro
Ottantacinque
Ottantasei
Ottantasette
Ottantotto
Ottantanove
Novanta
Epilogo
Avviso e Ringraziamenti
Sequel

Trentanove

580 30 3
Bởi LoryMMI

[Wendy's Pov]

Il Giorno Dopo

Apro la porta ed entro in camera mia, avanzando e vedendo Katherine, sotto le coperte, seduta con la schiena contro la testiera e un libro dei miei aperto sulle sue gambe.

"Ehi" la saluto dolcemente, vedendola alzare gli occhi su di me e accennarmi un sorriso.

"Ehi" mi saluta intanto che poso lo zaino in parte al mio letto e mi siedo sul suo di fianco a lei.

"Come va la lettura?" domando, vedendo il suo sorriso crescere.

"Se mesi fa qualcuno mi avesse detto che mi sarei messa a leggere un libro probabilmente gli avrei riso in faccia" afferma facendo crescere anche il mio sorriso, ma subito mi viene in mente un modo per aumentarlo ancora di più.

"Riso come?" chiedo e Katherine mi guarda con la fronte corrugata, così mi preparo a vedere la sua espressione quando glielo dirò.

"Sì insomma, abbiamo il riso allo zafferano, quello in bianco...." appena capisce la mia stupenda battuta, la mia ragazza finge di piangere, facendomi ridere, ma subito vedo lei colpirmi con un cuscino, cosa che mi butta giù dal letto con mio urlo per lo spavento e in aggiunta una bella botta al mio fondoschiena.

"Ben ti sta" commenta Katherine tornando a leggere il primo libro della saga di Percy Jackson, mentre a me compare un sorriso nel vedere la mia ragazza che torna a sorridere dopo ciò che le è successo, anche se però, nonostante le risate, mi sembra sempre molto triste.

"Ti ho portato da mangiare" la informo andando verso il mio zaino. Lo apro e tiro fuori una confezione chiusa di cibo con in aggiunta una sacca di sangue.

"Oggi il menù offre una gustosa pasta con il salmone" aggiungo porgendogliela insieme alla sacca, però la vedo esitare a mangiare.

"Non ti piace?" chiedo preoccupata di aver sbagliato a prenderle la pasta.

"No, mi piace....è solo che non ho molta fame" risponde con uno sguardo molto triste e cupo.

"Hai detto così anche ieri e l'altro ieri. Sono 3 giorni che mangi a malapena. Non puoi andare avanti a bere solo sangue" le faccio notare, ma sembra che a lei non importi.

"Mi sale la nausea a vedere da mangiare" risponde iniziando a bere dalla sacca di sangue.

"Kate..."

"No Wendy, so cosa vuoi dire e non ho intenzione di affrontare quell'argomento" afferma con tono secco, capendo di cosa volessi parlare, ma so che se le facessi affrontare l'argomento, avrebbe più chance di superarlo.

"Ma lo dovrai fare prima o poi se vuoi andare avanti con la tua vita" rispondo sedendomi ancora in parte a lei, trovando forse una soluzione che spero accetti.

"Prova a parlare con la professoressa Bryx. Insegna psicologia ed è anche lei un'ottima psicologa. L'anno scorso mi ha aiutata a superare la rottura con il mio ex ragazzo. Mi ero ridotta come te, mangiavo poco e stavo quasi sempre chiusa in camera, ma lei mi ha aiutata, quindi perché non ci provi?" propongo e Katherine sposta lo sguardo dal libro a me, ma non sembra uno felice e lo capisco dal modo in cui chiude il libro con un colpo secco.

"Stai seriamente comparando il mio stupro alla tua rottura con un ragazzo?" domanda e ora che ci penso le sue condizioni devono essere peggiori delle mie nelle quali mi ero ritrovata l'anno scorso.

"Lo so, tu stai sicuramente peggio di me, ma comunque lei potrebbe aiutarti" rispondo, ma Katherine sbuffa e sposta lo sguardo.

"Non andrò mai da una psicologa. L'unica che poteva veramente darmi una mano è sparita ieri sera" ribatte e io capisco subito a chi si riferisce: alla preside.

"Dominik è partito subito alla sua ricerca, ma la Von Crowd è anche un vampiro, quindi avrà preso una notevole distanza" affermo cambiando argomento per non voler litigare con lei dopo ciò che ha passato.

"Chi è il preside ora?" domanda tornando a guardarmi.

"Il professor Truesdale era il vicepreside, quindi è lui il nuovo preside fino a quando tornerà la Von Crowd" spiego e lei si limita ad annuire.

"Ed Allyson?" domanda con un tono più preoccupato e il mio sospiro le fa capire che non ci sono buone notizie.

"È ancora in coma, Jack è con lei, ma a quanto mi ha detto non da cenni di ripresa. Il professor Atlas sta aiutando a purificare il suo corpo dalla magia nera e si spera che una volta guarita si risvegli" rispondo preoccupata quanto Katherine per la situazione della nostra migliore amica.

"La cosa positiva è che con la scomparsa di Malis è sparito anche l'Uroboro" aggiungo e in seguito nella stanza cala il silenzio per qualche minuto, durante il quale Katherine guarda la pasta, apre la confezione, prende la forchetta di plastica e infilza qualche penna, dopodiché le mette davanti ai suoi occhi e le osserva per un altro po' di tempo, ma alla fine si decide a mangiarle. Mastica lentamente, come se temesse qualcosa e alla fine deglutisce.

"Ecco, sono già piena" dice richiudendo la confezione.

"Posso fare qualcosa?" domando preoccupata, ma Katherine scuote la testa, prendendo la confezione di cibo e posandola sul comodino, per poi mettere sopra il libro.

Dopo un paio di minuti in cui Katherine ha guardato il vuoto con sguardo pensieroso, si gira verso di me.

"Quanto ti ha aiutata questa psicologa?" domanda e una piccola speranza inizia a crescere dentro di me.

"Non mi ha fatto sparire il dolore magicamente, ma mi ha indirizzata sulla strada giusta per andare avanti" spiego non volendo mentirle dicendo che in una sola seduta mi ha guarita completamente.

Katherine rimane in silenzio a pensare e dopo neanche un minuto annuisce.

"Okay, allora farò un tentativo" decide rallegrandomi.

"Però la dovrai far venire qua, perché io non ho intenzione di uscire" aggiunge e io annuisco tranquillamente, capendo le sue motivazioni.

"Ma certo, tranquilla" dico mettendole una mano sulla sua e stringendo dolcemente, vedendo lei fare altrettanto e accarezzarmi il dorso con il pollice.

Dopo aver guardato le nostre mani intrecciate, alzo gli occhi e li incastro in quelli di Katherine, poi, non riuscendo più a resistere, mi avvicino con il viso al suo, chiudo gli occhi e appena sento le sue labbra posarsi sulle mie, dentro di me avverto i petardi che scoppiano, accentuando le mie già forti emozioni per lei.

Tuttavia, avverto che Katherine è molto fredda e distaccata in questo bacio, così mi stacco e riapro gli occhi, vedendola fissarmi pochi secondi prima di spostare lo sguardo altrove.

"Che hai?" le chiedo preoccupata e lei torna a guardarmi, con uno sguardo cupo, mentre i suoi occhi azzurri sono spenti e tendenti al grigio, ma questo è così dalla notte di Halloween.

"Scusami....è che....non sento niente" mi confessa con la voce che le si incrina.

"Tu mi baci, mi stringi la mano e io cerco di fingere che sia tutto okay, ma non è così, perché non sento altro che una pressione e basta" mi spiega con gli occhi lucidi e una tristezza tale da stringermi il cuore, da farmi male come se sentissi il suo dolore, consapevole del fatto che ciò che provo io non sarà neanche lontanamente comparabile a quello che sta provando Katherine.

Dagli occhi della mia ragazza iniziano a cadere delle lacrime e d'istinto la abbraccio.

"Tranquilla amore, vedrai che passerà tutto" tento di rassicurarla accarezzandole la schiena, ma Katherine si separa da me.

"Quando?!? Quando finirà?!? Io non posso....non posso continuare a vivere così! Non riesco a dormire, a mangiare....non riesco ad amare nemmeno la mia ragazza!" esclama e penso che sia una fortuna che le pareti delle stanze siano parzialmente insonorizzate, altrimenti tutta la scuola l'avrebbe sentita in questo momento.

Io però non demordo e le stringo di nuovo le mani.

"Non posso immaginare ciò che provi in questo momento, ma io ti sono vicina. Se vuoi parlare, sfogarti, o anche solo stare per ore a guardarci, io ci sono e ci sarò sempre per te" rispondo cercando di tranquillizzarla, ma Katherine tira via le mani dalle mie.

"Dov'eri allora la notte di Halloween, quando io avevo veramente bisogno di te?"

A questa domanda, credo che una coltellata con l'aconito avrebbe fatto meno male, perché in fondo Katherine ha ragione. So che non potevo prevedere ciò che sarebbe successo, ma resta comunque il fatto che mi sono accorta troppo tardi della sua assenza alla festa e a causa di questo quello stregone è riuscito nel suo schifoso intento.

Katherine si gira e si mette sotto le coperte, facendomi capire che vuole chiudere questa conversazione, perciò mi alzo e con le lacrime che minacciano di uscire, prendo il mio zaino e mi dirigo verso la porta, ma prima mi fermo e mi volto verso la mia ragazza.

"Che tu mi ritenga colpevole o meno, sappi che farò l'impossibile per proteggerti" le dico ma senza ottenere risposta, così mi volto ed esco dalla stanza, asciugandomi in fretta le lacrime per evitare che altri le vedano.

Scendo le scale e mi dirigo verso l'atrio, volendo andare in infermeria a vedere come sta Allyson, perciò esco dalla porta dietro le scale, svolto a sinistra, poi a destra ed entro appena arrivo davanti alla porta dell'infermeria.

All'ingresso vedo Martha, l'infermiera che sta leggendo dei fogli.

"Ciao Martha" la saluto e lei alza gli occhi su me, rivolgendomi un cordiale sorriso.

Avanzo nella stanza, fatta da diversi lettini sia a destra che a sinistra e ognuno dei quali ha una tendina da tirare per nascondere il paziente.

Arrivo all'ultimo a sinistra, che da sulla finestra e la prima persona che vedo è Jack, seduto in parte al lettino sul quale c'è Allyson, ancora priva di sensi.

"Ehi" saluto il mio mate con un po' di disagio, visto l'ultima discussione che abbiamo avuto e da allora non ci siamo più parlati....o meglio, io tentavo ma lui mi ignorava.

"Ciao" mi saluta in modo freddo e distaccato, quasi come se provasse fastidio a vedermi.

"Come sta?" domando guardando la mia migliore amica.

"Il professor Atlas dice che entro stasera la magia nera dovrebbe essere sparita dal suo corpo" mi informa rallegrandomi, anche se non sono certa che questo voglia dire che si riprenderà.

"Bene" rispondo comunque rallegrata da questa notizia.

Volendo parlare di un argomento delicato, mi volto verso l'ingresso, vedendo però Martha che non c'è più, quindi probabilmente è uscita, così mi giro verso il mio amico.

"Dovremmo trovare chi ha abusato di Katherine quella notte, non credi?" domando, ma Jack risponde con una sbuffata.

"E da dove avresti intenzione di cercare? Allyson e la Von Crowd hanno parlato con gli stregoni e tutti hanno un alibi per quella notte" risponde mettendomi davanti il primo ostacolo.

"La Polimeria?" domando cercando un'altra strada da percorrere.

"La scuola ha un'aula di botanica nell'edificio adiacente. Potrebbe averla presa chiunque" risponde facendomi ricordare dell'edificio a destra della scuola dove ci sono altre aule, come appunto quella di botanica.

"Dobbiamo comunque trovare un modo per scoprire chi sia stato" insisto, ma Jack scuote la testa e si volta verso di me.

"Noi non faremo niente. Se vuoi trovare il responsabile fallo, io devo pensare ad Allyson" risponde tornando a guardare la sua ragazza.

"Ma Jack-"

"Ma niente Wendy! La discussione è chiusa. Ci vediamo" afferma con un accenno di rabbia che esce e così capisco che non posso fare altro.

Mi volto, sentendomi ancora peggio di quando sono arrivata, e mi dirigo verso l'uscita.

Prima ho litigato con Katherine e ora con Jack e mi sento come se le persone a cui voglio più bene a questo mondo mi detestino.

Non sapendo che altro fare, mi dirigo in biblioteca per studiare un po', ma per farlo devo andare nell'altro edificio della scuola, perciò rientro nella hall e vado verso l'uscita.

Tuttavia, mi fermo dietro le scale appena sento la voce del preside Truesdale.

"Sta dicendo che sono sparite delle microcamere dall'aula dei professori?" domanda a bassa voce la professoressa Bryx per non farsi sentire e forse non si sono accorti di me.

"Esattamente e in più sono venuto a conoscenza di un furto di Polimeria dall'aula di botanica, il che mi porta a pensare che sia tutto collegato a quello che è successo a Katherine" afferma il preside e il fatto che si sta parlando della mia ragazza mi invoglia di più ad ascoltare la conversazione.

"Il problema è che non abbiamo neanche un indizio su chi possa essere il responsabile" aggiunge la professoressa, ma subito sento il preside fare un mormorio di disappunto.

"Amelia aveva delle ipotesi sul responsabile, ma non aveva le prove" risponde il preside, mentre io sono sempre più curiosa di sapere come andrà avanti questa discussione.

"C'è una cosa che però non capisco" dice la professoressa dopo poco.

"Allyson afferma di aver trovato traccia di un incantesimo del sonno, quindi l'aggressore cosa se ne faceva della Polimeria?" domanda la professoressa e in effetti è davvero una bella domanda.

"Secondo Amelia, l'aggressore voleva che Katherine lo guardasse, per questo ha usato la Polimeria" risponde il preside e per qualche secondo cala il silenzio.

"Questo è un indizio importante, perché l'aggressore voleva farsi riconoscere, quindi non è stata un'azione casuale, ma premeditata" afferma la Bryx usando il suo intuito da psicologa.

"Stai pensando ad un qualche tipo di vendetta?" domanda il preside.

"È probabile. Forse Katherine ha fatto arrabbiare qualcuno" ipotizza la donna e in seguito sento Truesdale sospirare.

"Questo non riduce il campo. Ricordati che Katherine è stata tutt'altro che una principessa modello prima di venire qua alla Moonlight" afferma il preside e sento la professoressa dargli ragione, mentre io mi chiedo cosa abbia fatto Katherine per essere considerata in questo modo.

"Però qua alla Moonlight so che è cambiata. Non ho mai visto problemi causati da lei" risponde la Bryx e ora è il preside a darle ragione.

"Se l'aggressore venisse dal passato di Katherine, avrebbe potuto fare questo da molto tempo, invece è accaduto la notte di Halloween, il che mi fa pensare che abbia approffittato dei costumi per mimetizzarsi e non farsi notare" continua la donna.

"E questa ipotesi avvalorerebbe la tua tesi sulla premeditazione" dice il preside.

"Allora....riassumiamo ciò che sappiamo: uno stregone ce l'aveva con Katherine e durante la notte di Halloween, lei, a quanto hanno detto Jack ed Allyson, era andata in bagno per sistemarsi il trucco ed è lì che lo stregone l'ha addormentata. In seguito, senza farsi vedere da nessuno, l'ha portata nel bosco, dove le ha fatto inalare la Polimeria e successivamente l'ha svegliata, quindi Katherine sa sicuramente chi sia stato, ma non lo vuole dire" riassume la Bryx.

"Ho una mia ipotesi" afferma il preside interrompendola.

"E se l'aggressore avesse messo le microcamere nella stanza di Katherine e avesse qualcosa che lei non vuole che si sappia in giro?" ipotizza Truesdale e a me balena in mente un'ipotesi.

L'aggressore potrebbe aver scoperto della mia relazione con Katherine e lei non vuole dire il suo nome per paura che per ripicca riveli che ci amiamo.

"È una teoria plausibile, ma ci sono ancora molte incognite ed è per questo che ti ho chiamata" continua il preside.

"Voglio che tu parli con Katherine come psicologa e che dia una risposta a queste incognite. Scopri il più possibile, ma mi raccomando....senza pressioni inutili. L'ultima cosa che voglio è costringere quella povera ragazza a rivivere quella notte" le raccomanda e anche se non posso vederla, sono certa che la Bryx abbia annuito.

"Posso andare anche subito, ho il pomeriggio libero" lo informa e il preside non risponde, ma, sentendo la donna salire le scale, deduco che abbia annuito anche lui.

Ognuno di loro va per strade differenti, mentre io esco finalmente dal nascondiglio, vedendo il preside uscire dalla scuola.

Fortuna che a quest'ora sono quasi tutti in camera a studiare o a fare il sonnellino dopo mangiato, altrimenti sarebbe stato imbarazzante vedere le persone guardarmi perché mi nascondevo.

In questo momento vorrei andare da Katherine, ma ci sta già andando la Bryx, perciò è meglio che me ne vada in biblioteca a studiare, così esco anch'io dalla scuola e svolto a sinistra, andando verso l'altro edificio.

__________

[Katherine's Pov]

Dei colpi alla porta attirano la mia attenzione, spostando il mio sguardo dal soffitto, che non ho smesso di guardare da quando Wendy è andata via....o meglio....da quando l'ho mandata via.

Mi sento terribilmente in colpa per ciò che ho detto, perché so che lei non ha alcuna colpa, ma non so perché mi siano uscite quelle parole.

Avrei voluto inseguirla per chiederle scusa, ma il mio corpo si è paralizzato prima di raggiungere la porta.

Mi alzo dal letto, dopo essermi tolta le coperte, e vado verso la porta, però, come sempre, il problema è che mi blocco ad un metro da essa.

Provo ad avanzare, ma sono come paralizzata e all'idea che l'ha fuori ci siano altre persone, che mi possano fare ciò che Erik mi ha fatto, mi impedisce di avanzare e ho solo voglia di tornare indietro nel mio letto.

"Katherine, sono la professoressa Bryx" comunica la voce di una donna dietro la porta e allora capisco che dovrebbe essere qui per merito di Wendy.

La cosa bella che noto è che la porta è aperta.

"È aperto" rispondo e la porta si apre, ma, appena una donna entra, io d'istinto indietreggio, tenendo più di un metro di distanza.

La professoressa Bryx è una donna dalla carnagione mulatta, i capelli ricci chiari e fisico atletico, alta quanto me.

"Ti ho svegliata?" mi chiede guardando il mio pigiama lungo e sicuramente il mio aspetto pietoso.

"No" rispondo con ogni nervo teso, pronta a correre in caso di pericolo.

"Tranquilla, non ho alcuna intenzione di alzare un dito su di te" mi assicura alzando le mani, ma, appena muove un passo verso di me, io ne faccio uno indietro.

La donna capisce che non la lascerò mai avvicinarsi a me, così si ferma.

"Sai chi sono e cosa faccio?" domanda e io annuisco, dopodiché fa un cenno della testa dietro di me.

"Ti va se ci sediamo per fare due chiacchiere?" propone e anche qua annuisco, avendo detto a Wendy di voler fare un tentativo con lei.

Torno nel mio letto e mi siedo sopra a gambe incrociate, mentre la Bryx prende la sedia dalla scrivania di Wendy e si siede tra i due letti, accavallando le gambe.

"Lei è una fata" deduco e lei mi sorride, per poi aprire le ali da fata, che sono quasi trasparenti, con dei riflessi colorati e a forma di farfalla, ma subito le ritira.

"Ottima deduzione, come hai fatto?" domanda felicemente sorpresa e io alzo le spalle, come segno che è stato semplice.

"Voi fate avete una capacità di mettere di buonumore e a proprio agio le persone intorno" spiego ricordandomi di alcuni studi che avevo fatto sulle specie sovrannaturali e anche di un paio di volte in cui sono stata nel loro Regno.

"Però sei ancora spaventata da me" deduce e come risposta sbuffo.

"Crede veramente che un po' di buonumore possa cambiare ciò che provo?" domando retorica, ma lei non si scompone.

"Che cosa provi?" domanda in modo tranquillo e così capisco che questa specie di seduta dallo psicologo è iniziata.

Sposto lo sguardo verso la finestra per non dover reggere il suo e visto che voglio che tutto questo finisca, decido di parlare a cuore aperto.

"Provo vergogna....e tanta rabbia" rispondo sinceramente e in seguito rimango in attesa che lei parli.

"È più che comprensibile. Provi vergogna per essere stata violata nella tua intimità, mentre la rabbia? Cosa ti fa arrabbiare?" mi chiede dopo aver indovinato il perché mi vergogno di me stessa.

"Per sentirmi così impotente davanti alla paura che mi blocca ogni volta. Ho paura delle altre persone e anche paura di uscire da questa stanza" rispondo e questa rabbia compare ancora, portandomi a stringere forte i pantaloni grigi del mio pigiama.

"Tu hai paura di uscire da questa stanza perché all'interno di queste mura ti senti protetta, mentre là fuori, oltre quella porta, credi di poter essere ferita ancora e per questo hai paura di persone che non conosci" afferma spiegandomi il perché io abbia paura di uscire da questa stanza.

Dopo circa un minuto di silenzio, sento la professoressa Bryx sospirare, così sposto lo sguardo su di lei e la vedo fissarmi dritta negli occhi.

"Sappiamo che il tuo aggressore ti ha rapita dal bagno e ti ha portata nel bosco, dove ti ha fatto inalare la Polimeria. Sappiamo delle microcamere che possono essere state messe in questa stanza-"

"Le ho distrutte io. Ce n'erano una sopra la portafinestra e l'altra in bagno" la informo interrompendola e la donna annuisce.

"Ci manca solo l'ultimo tassello Katherine: l'identità del responsabile" mi informa concludendo la frase che ho interrotto prima.

In questo momento, la mia bocca si sigilla per paura che Erik dica a tutti di me e Wendy.

Il mio silenzio costringe la Bryx a parlare ancora.

"Credo di sapere perché non vuoi dire chi è stato" ammette e ora sono curiosa di sapere la sua ipotesi.

"Il tuo stupratore sa della tua relazione con Wendy" afferma lasciandomi di stucco e anche un po' spaventata, visto che non mi fido di lei.

"Wendy me ne ha parlato durante la nostra ultima seduta, prima di Halloween e se non sbaglio state insieme da poco più di 1 mese e mezzo" continua e io annuisco, avendo comunque il timore che lo dica a qualcuno.

"Rilassati, finché la vostra relazione sarà segreta, io terrò la bocca sigillata, ti do la mia parola" mi rassicura e un po' mi calma, ma non completamente.

"È così" rispondo alla sua ipotesi sul ricatto di Erik.

"Se dicessi la sua identità, lui potrebbe dire a tutti di me e Wendy....e sarebbe la fine, non solo per noi, ma di questa precaria pace che regna tra vampiri e licantropi" aggiungo spiegandole perché non voglio che questa relazione venga alla luce.

"Ma nel frattempo stai dando modo al responsabile di poter fare ad altre ragazze ciò che ha fatto a te" risponde, ma io scuoto la testa.

"Non lo farà" rispondo sicura, vista l'ossessione che Erik ha di me e sicuramente mi ha evitata questi giorni per non attirare sospetti su di sé.

"E come lo sai?" domanda incuriosita e realizzo che mi potrei essere tradita con le mie stesse parole, così me ne sto zitta e sposto lo sguardo verso la portafinestra.

"Lo sai perché lo conosci. Sai chi è stato e anche il perché lui lo abbia fatto" deduce collegando i puntini ed è solo questione di tempo ormai prima che arrivi ad Erik.

"Un'azione del genere nasce da un forte sentimento negativo. Hai fatto arrabbiare questa persona e lui, dopo aver scoperto di te e Wendy, ha deciso di vendicarsi, compiendo quel gesto" continua arrivando alla fatidica domanda su chi sia stato.

"Scommetto che anche Wendy potrebbe scoprire chi è stato" afferma e in effetti è così, perché sa che ho rifiutato la proposta di matrimonio di Erik e quindi potrebbe collegare i punti anche lei.

Ormai sono con le spalle al muro e non posso impedire che lo scoprano.

"La prego, la smetta. Rischia di scatenare una guerra se continua" le ricordo, ma sembra che a lei non importi.

"Vorrà dire che me lo dirà Wendy" afferma alzandosi, per poi dirigersi verso la porta.

"No aspetti!" dico alzandomi di scatto, vedendola voltarsi verso di me.

Se fosse Wendy ad accusare Erik, lo stregone potrebbe fargliela pagare, quindi è meglio che sia io a farlo.

"È stato Erik Donovan...."

Continua...

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