Prima di passare alla prossima lettura, vorrei instaurare una piccola discussione con te e chiederti sfacciatamente qual è stato l'ultimo libro che hai letto e quale libro consiglieresti a prescindere. Sono molto curioso ed egoista (soprattutto) perché, come vedi, ho poco da leggere e vorrei avere altre pagine, altre parole e altre lettere da mangiare.
"Che bravo lettore che sei!"
Col cavolo! Tutto questo mi serve per scrivere meglio, di più e ancora di più meglio. (Lo so, lo so. Non dire nulla.)
Per evitare la tua timidezza, inizio io. Ma prima che tu cerchi motivi altruistici sul bene del condividere esperienze letterarie o simili, ti fermo subito. I miei non sono consigli o desideri di condivisione: prendere o lasciare; leggere o leggere. È un compito a casa? Sì.
"Dove trovo il tempo?"
Il tempo lo trovi, d'altronde sei davanti a un pc o uno smartphone a leggere i miei sproloqui. Fa' un'azione egoista!
Ultimo libro di narrativa
L'invenzione della madre
Marco Peano
Libro di narrativa consigliato
I miei stupidi intenti
Bernardo Zannoni
Perché consigliare questo libro? Innanzitutto, è un esordio incredibile di un autore che di sicuro è il caso di tenere d'occhio – è finalista al premio Campiello e io faccio il tifo per lui.
Se si riesce a superare lo scoglio iniziale di leggere una storia che ha per protagonista una faina, ci si ritroverà davanti a un'avventura molto intensa che gioca a cavallo tra l'essere un animale e il volersi sentire umano. Arci, il protagonista, instaura un rapporto complesso e in divenire con Solomon, una volpe usuraia, che lo tratta come uno schiavo, come un servo, come un alunno, come un assistente, come un confidente. I due discutono molto su Dio e sull'uomo come se fossero delle figure idilliache in grado di produrre la cosa più assuefacente e meravigliosa: la parola. Il punto di svolta avviene nel momento in cui Arci si fa portavoce della parola e diventa adulto, diventa "uomo".
Amore e passione, fede e condanna si fondono in un romanzo di sopravvivenza che prende a piene mani riflessioni importanti sul senso delle cose viste da un'angolazione inedita. In un testo che scorre alla perfezione vediamo tutta la vita di Arci farsi brillante e grigia allo stesso tempo. Un libro in cui immedesimarsi, sebbene abbia un punto di vista lontano da noi.
Ultimo saggio letto
Papyrus. L'infinito in un giunco
Vallejo Irene
Saggio consigliato
Credere allo spirito selvaggio
Nastassja Martin
Cosa succede se un'antropologa, che sta studiando una popolazione nella taiga russa, viene attaccata da un orso e riesce a sopravvivere? Viva ma con il volto sfigurato, l'autrice rievoca il trauma del rientro in società sviscerando le conseguenze psicologiche e sociali attorno a questo evento e collegando i diversi mondi coinvolti: quello occidentale e quello dei nativi, quello personale e quello dell'alterità, quello razionale e quello animista. L'orso è qualcosa di più di una semplice bestia che aggredisce; nel morso c'è un legame che viene instaurato tra una donna particolare con un orso particolare. Violento ma ancestrale, l'attacco si mostra come un ponte aperto su possibilità dimenticate che spingono l'uomo al di là dei propri limiti autoimposti; e l'autrice viaggia in questi nuovi spazi per tornare a essere la donna che sarà.
Bene, sono l'egoista più egoista di tutti. Adesso, vado subito da Lightning070 con Vode An