"Ti superi sempre di più, Mad"
La mia amica si volta a sentire la mia voce, la sua chioma bionda svolazza leggermente appena inizia a camminare nella mia direzione, con un piccolo sorriso a incurvarle le labbra. Il ticchettio dei suoi tacchi echeggia in tutta la sala, nonostante ci sia molto baccano causato dalla gente seduta ai tavoli.
"Modestamente, sono molto fiera del mio lavoro" mi risponde nel momento in cui mi stringe in un caloroso abbraccio.
Appena si stacca, noto qualcosa di diverso in lei.
"Sbaglio, o i tuoi occhi non sono più azzurri?" le chiedo aggrottando le sopracciglia. Con un cenno della mano mi invita a seguirla.
"Ho messo le lenti scure, fa parte della mia missione di stasera" mi lancia un'occhiata, mentre arriviamo in un tavolo più riservato rispetto agli altri. Mi siedo di fronte a lei, che facendo un gesto con la mano rivolto alla sua destra, fa portare due bicchieri e una bottiglia di.. whisky, credo "E anche questi faranno parte della mia missione"
La vedo mettere le mani sotto il tavolo, ricoperto dalla tovaglia.
"Come mi stanno?" mi domanda, indossando degli occhiali da sole neri. Ah, mi aspettavo qualcos'altro.
"Bene" le dico, completamente con la testa da un'altra parte, afferrando uno dei due bicchieri per bere un sorso di whisky, che una volta ogni tanto non fa male.
"Allora ci ho visto giusto" il suo sguardo è diventato curioso, indagatore. Prende anche lei il bicchiere, e beve insieme a me "Sei in collera con te stessa" accavalla le gambe, e picchietta le unghie laccate di rosso sul tavolo, causando in me uno strano fastidio e nervosismo.
"Sai benissimo che ancora ci sono molte questioni irrisolte, nella mia vita" mi guardo intorno, notando come abbia buon gusto nell'arredamento "E non riesco a risolverne neanche una" finisco quello che avevo nel bicchiere, e non mi faccio problemi a riempirlo di nuovo.
"Ancora?" alza un sopracciglio, come se non si aspettasse una cosa simile "Strano che tu non sia riuscita a fare niente, cosa ti intralcia?"
"Forse volevi dire.. chi ti intralcia?!" ridacchio.
"Immagino sia Hayden" beve un sorso, diventando per qualche secondo strana in volto "Non lo vedo da molto, sai" si schiarisce la voce.
"Argh" mi sbatto una mano sulla fronte "Che avete tutte con mio fratello? Prima quella gattamorta di Victoria, e poi Alyssa con i suoi strani sguardi. Non aggiungerti pure tu alla lista" brontolo, bevendo.
"Aspetta aspetta" spalanca gli occhi "Credo di essermi persa decisamente qualcosa, racconta"
Sbuffo, non sono molto in vena di parlare di questo.
"Victoria è una nuova ragazza della gang, che hanno fatto entrare senza il mio permesso mentre ero in carcere, insieme al fratello stronzo, stupido.. ma affascinante. A quanto pare Hayden e Victoria si piacciono, e credo si stiano frequentando. Lei è già pazza per mio fratello, ho avuto abbastanza conferme di questo, invece lui penso voglia andarci piano.. è la prima volta che non lo vedo stancarsi della stessa ragazza dopo qualche giorno, e questo di sicuro lo spaventa"
Mi ascolta attentamente, mentre tiene il suo bicchiere in mano. E mentre guardo il mio, un pensiero mi passa davanti.
"Un'arma non lo spaventa, l'amore sì. Ma l'amore.. è pericoloso come un'arma. Provoca lo stesso dolore fisico, eppure, perché per lui non è la stessa cosa?"
Non mi aspetto una risposta, non so nemmeno perché mi sia venuta una domanda simile.
"Credo che tu sappia la risposta. Non stiamo più parlando di tuo fratello, ma di te" mi accenna un sorriso.
"Un'arma è pericolosa se ha i proiettili, se non li ha, è innocua. È libera scelta decidere come usarla. Per l'amore è uguale, se si sceglie bene come usarlo, non causa dolore"
Trattengo istintivamente il respiro a sentire queste sue parole, mi hanno lasciato un vuoto allo stomaco.
"Ok, il whisky sta già facendo effetto" ridacchia "Torniamo al discorso di prima"
Annuisco, finendo anche il secondo bicchiere.
"Poi, riguardo a quello che ho detto di Alyssa.. non ho idea di cosa si tratti. Ogni tanto l'ho beccata a guardare Hayden, molto intensamente, e anche se può sembrare niente, credo che ci sia qualcosa sotto" mi riempio per la terza volta il bicchiere, mentre per Madison è il secondo giro.
"Semplice, ha una cotta per tuo fratello" beve un sorso, mettendosi più comoda nella sedia.
"No, non ci hai azzeccato" scuoto la testa "Per Alyssa si è recentemente avverato il suo sogno di mettersi con Alexander, e sinceramente sono felice di vedere i miei due migliori stare insieme" e un sorriso mi esce spontaneo.
"Ah, wow" sorride "Allora, le occhiate che lancia ad Hayden.. possono non significare nulla, sei troppo paranoica" finisce di bere.
"Vedremo" finisco anch'io quello che ho nel bicchiere.
"Ah" si schiarisce la voce "Quindi in sostanza, è tuo fratello che intralcia i tuoi piani per risolvere le tue questioni?" mi chiede.
"Magari fosse solo lui" ridacchio. Da un lato perché in questo momento preferisco prendere questo fatto con leggerezza, e da un lato, perché il terzo giro di whisky si sta facendo sentire.
"Chi altro?" mi chiede.
"Wesley, il fratello della gattamorta" sbuffo.
"Uh uh" fa una risatina stridula "Devi raccontarmi cosa succede con Wesley" avvicina la sua sedia alla mia.
"Allora bevo direttamente dalla bottiglia" borbotto, e infatti, è proprio quello che inizio a fare.
"Dal primo momento che ci siamo visti, ha iniziato a starmi addosso come una cozza, affermando di voler essere mio amico. Ha cercato di capirmi, di starmi accanto quando ne avevo bisogno, e ammetto di averglielo permesso" bevo un lungo sorso dalla bottiglia, e fisso le mie mani "Mi ha raccontato che dopo la morte dei loro genitori, si sono dovuti arrangiare in ogni modo possibile per andare avanti.. spaccio, locali non molto affidabili..-"
"Come sono morti i loro genitori?" mi interrompe Mad, assumendo un'espressione curiosa e molto attenta al discorso.
"Non lo so" la guardo "Non me l'ha detto, e io non ho chiesto"
"Strano" fa un ghigno, incrociando le braccia al petto "Di solito, Katherine McCallen vuole sempre sapere tutto, per avere tutto sotto controllo e per non trovarsi in situazioni di svantaggio"
"Ogni tanto anche i migliori perdono colpi" le sorrido, e bevo il penultimo sorso di whisky.
"Comunque" mi schiarisco la voce "Mi sono lasciata vedere debole da lui, a volte, e di questo me ne pento. C'è sempre stata una certa attrazione fisica tra noi, e uno dei miei obbiettivi era di portarmelo a letto, e ce l'ho fatta. Probabilmente, voleva così tanto essermi amico, perché aveva il mio stesso obbiettivo"
Al pensiero che possa essere così per lui, il mio stomaco reagisce restringendosi, causandomi un altro vuoto. Perché, cazzo.
"Com'è stata la scopata?" ridacchia Mad.
"Interessante" bevo l'ultimo sorso dalla bottiglia, per poi poggiarla sopra il tavolo.
"Interessante?" alza un sopracciglio "Mi aspettavo altre definizioni, con dei dettagli"
"Mmh" mormoro "Non ricordo molto di quella notte, eravamo ubriachi, e in più.. non eravamo soli" cerco di trattenere una risata a vedere la sua faccia confusa e scioccata "Ok, era una cosa a tre, e il terzo componente era Kledy"
L'espressione di Madison cambia in un secondo, non riesco a decifrarla bene.
"Kledy?" mi chiede, abbassando il tono di voce "Non pensavo che voi aveste ancora.. quel tipo di rapporto" evita il mio sguardo.
"Lui ha voluto interromperlo, infatti" rispondo, e quando la vedo aprire bocca per parlare, aggiungo "Perché.. ha confessato di essere innamorato di me. E siccome il fatto che io non lo ricambi lo fa stare male, voleva che di mezzo non ci fosse più il sesso"
"Oh" mormora, lanciandomi un'occhiata, e diventando improvvisamente taciturna.
"Mad, Kledy ti p-"
"No, non dirlo" mi interrompe, seria in volto "Kledy ha interrotto il sesso con te per non stare male.. come io ho fatto con lui un anno fa" confessa. Cosa hanno sentito le mie orecchie?
"Cosa? Tu e Kledy?" spalanco la bocca "Wow.. non l'avrei mai detto. Sareste carini insieme sai-"
"No, non dire nemmeno questo" ridacchia "Non provo nulla per lui, e non potrebbe nemmeno funzionare" liscia il suo tubino rosso.
Madison, amica mia, non me la racconti giusta.
"E invece, quindi tu per Wesley cosa provi?" mi domanda, cambiando di proposito discorso.
"Nulla" rispondo, guardandola tranquillamente negli occhi.
"Katherine" usa un tono canzonatorio, e sbuffa "Perché menti? Si capisce già da come parli, che un briciolo di sentimento per lui lo provi. Da quello che mi hai raccontato, è proprio il suo comportamento che ti incuriosisce. Non è un crimine ammettere di volere una persona" alza un sopracciglio.
Accavallo le gambe, e incrocio le braccia al petto.. guardando tutta la sala.
"Non provo nessun sentimento, Madison" ripeto "E, se lo provassi.. sì.. per me sarebbe un crimine. Sai com'è finita l'ultima volta-"
"Ancora con quella storia?" sbotta, alzandosi in piedi "Non mi fraintendere, non mi riferisco a ciò che ha causato.. ma a ciò che hai provato tu tempo fa. Quando tutto è iniziato eri piccola, quasi una bambina, fino a tre anni fa lo eri, non era amore Katherine, era.. ossessione, infatuazione.. e soprattutto manipolazione" si sporge verso di me con le mani sopra il tavolo.
"Può essere" la guardo "Ma questo non cambia i finali della storia" un nodo mi si forma nella gola.
"Non lasciare che il passato e le persone sbagliate ti blocchino la felicità del presente"
Mi prende una mano, e la accarezza lentamente. Le labbra mi si incurvano in un piccolo sorriso.
"Mi mancavano le tue perle di saggezza" le confesso, alzandomi anch'io dalla sedia.
"Strano come una bottiglia intera di whisky non ti abbia già stordita" mi dice, iniziando a camminare verso non so dove.
"Ancora è troppo presto per parlare, Mad" ridacchio.
"Allora, tra poco devo aprire la zona casinò e quindi la mia missione avrà inizio" mi dice, mettendosi gli occhiali da sole.
"Che missione hai?" le chiedo.
"A quanto pare qualche sera fa una mia dipendente è stata violentata da un mio cliente abituale, non si ricorda né l'aspetto e né il nome, quindi devo scoprire di chi si tratta. La mia dipendente è qui, ma non si farà vedere, è ai piani alti" alza la testa e mi indica la parte alta della sala, coperta tutta da specchi, quando invece nelle parti interne ci sono stanze "Tramite un auricolare mi darà istruzione"
"Wow, Madison" le sorrido "Hai speso davvero bene i soldi della tua eredità, avrai di sicuro successo. E fattelo dire, il rosso e il nero di questa gigantesca sala mostrano la tua personalità, l'ultima volta che sono stata qui l'abbinamento dei colori era oro e blu se non ricordo male"
"Ho vent'anni" fa spallucce "Qualcosa dovevo pur fare, e ho aperto questo locale casinò. Mi sta facendo guadagnare non sai quanto" ridacchia. E c'è da considerare il fatto che proviene da una famiglia molto ricca.
"Se vuoi, puoi aiutarmi con la mia missione, e dopo aiuterò te, con la tua di missione" mi fa l'occhiolino.
"Quindi Adam verrà davvero?" le domando.
"Certo" annuisce "Viene qui ogni sabato sera, ma sul tardi. Incontra sempre la stessa persona"
"Chi?" aggrotto le sopracciglia. Chi ha bisogno di vedere una volta a settimana?
"Una ragazza, non sono mai riuscita a vederla bene in viso, ma sono sicura di non conoscerla" mi confessa, annuisco pensierosa.
Adam.. che incontra ogni sabato sera la stessa ragazza. Un'altra cosa che non mi quadra, e di cui dovrò indagare.
"Andiamo a prepararci" lo sguardo di Madison si fa giocoso "Sta per iniziare lo show"