Cherry tea - TAEKOOK

KM_2026

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[COMPLETATA] L'inizio non fu certo dei migliori e mai Jeon Jungkook avrebbe pensato di passare uno degli an... Еще

CAPITOLO 1
CAPITOLO 2
CAPITOLO 3
CAPITOLO 4
CAPITOLO 5
CAPITOLO 6
CAPITOLO 7
CAPITOLO 8
CAPITOLO 9
CAPITOLO 10
CAPITOLO 11
CAPITOLO 12
CAPITOLO 13
CAPITOLO 15
CAPITOLO 16
CAPITOLO 17
CAPITOLO 18
CAPITOLO 19
CAPITOLO 20
CAPITOLO 21
CAPITOLO 22
CAPITOLO 23
CAPITOLO 24
CAPITOLO 25
CAPITOLO 26
CAPITOLO 27
CAPITOLO 28
CAPITOLO 29
CAPITOLO 30
CAPITOLO 31
CAPITOLO 32
CAPITOLO 33
CAPITOLO 34
CAPITOLO 35
CAPITOLO 36
CAPITOLO 37
CAPITOLO 38
CAPITOLO 39
CAPITOLO 40
CAPITOLO 41
CAPITOLO 42
EPILOGO
SPECIALE 1
Nuova storia ❀

CAPITOLO 14

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KM_2026

Durante le settimane seguenti andai spesso a casa di Taehyung per aiutarlo come avevo promesso. In realtà non facevo nulla, stavo sul tavolo in cucina a studiare mentre lui se ne stava sdraiato sul divano a disegnare i modelli per il suo progetto.

Mi piaceva stare in quell'appartamento, sentirlo muovere nella stanza affianco, sentirlo borbottare tra sé e sé ogni volta che sbagliava o che non era convinto di qualcosa.

Avevo provato più volte a sbirciare quello che disegnava, ma non c'era stato verso di convincerlo.

Era stato irremovibile: avrei potuto vedere il tutto solo una volta finito. Diceva che gli bastava avermi lì per non distrarsi.

Ogni giorno, quando non avevo le lezioni pomeridiane, andavo in quel minuscolo appartamento e ci restavo fino ad ora di cena, per poi tornare al dormitorio per mangiare con JianPu. Jimin entrava ed usciva giusto per farsi una doccia, cambiarsi i vestiti o prendere il borsone per andare alle prove di danza. Restava in casa sì e no una quindicina di minuti e poi tornava a lavoro o a scuola.

Amavo guardare Jimin accarezzare distrattamente i capelli di Tae, seduto sul divano a disegnare, prima di uscire di casa. Ogni volta che sentivo l'acqua della doccia fermarsi, segno che Jimin sarebbe uscito a breve, uscivo dalla cucina senza farmi sentire dai due ragazzi e mi mettevo sullo stipite della porta per osservare quella scena.

Mi scaldava il cuore far parte, in un certo senso, di quella quotidianità. Ero felice perché sentivo di aver trovato delle persone con cui poter condividere la mia nuova vita qui a Seoul. Era presto per definirmi parte delle loro vite, ma ero comunque felice.




Erano passate circa due settimane ormai da quando avevo iniziato questa nuova routine. Avevo finito di studiare già da un bel pezzo, ma non volevo andarmene, perché sapevo che una volta che anche Taehyung avesse finito mi avrebbe chiamato per andare in salotto e avremmo chiacchierato per un'altra ora prima che venisse per me l'ora di andarmene.

Finalmente lo sentii sbadigliare e stiracchiarsi, segno che era stanco, e infatti la sua voce non tardò ad arrivare.

"Jungkook..." disse ad alta voce per farsi sentire, anche se in realtà quell'appartamento era così piccolo che avevo sentito ogni suo respiro anche da dov'ero rimasto tutto il pomeriggio.

Ci misi letteralmente tre secondi per arrivare e sedermi sul divano. Lo vidi alzare un sopracciglio in un'espressione stupita per la velocità che avevo impiegato.

Iniziammo a parlare del più e del meno, gli raccontai delle mie lezioni di quel giorno, com'ero solito fare.

Venimmo però interrotti da un Jimin più agitato del solito. Ci fermammo a guardare la figura del biondo che cercava disperatamente le sue scarpette. Taehyung aveva ragione: Jimin era veramente il più disordinato tra i due. Lo vidi entrare nella camera da letto e sentii un forte verso di frustrazione provenire da quella stanza in cui non ero ancora mai stato.

"Jimin, hai bisogno di una mano?" chiese Taehyung accigliandosi, visibilmente preoccupato per l'amico.

"NO."

Taehyung mi guardò come a scusarsi per la situazione e per il malumore del suo coinquilino. Gli misi una mano sulla coscia e gli sorrisi per rassicurarlo che andava tutto bene.

Poi Jimin tornò ad uscire con il borsone sulle spalle e le scarpette in mano, un sorriso vittorioso stampato in volto.

"TROVATE!" esclamò. "Scusatemi, sono solo un po' stanco. Ci vediamo dopo al Y?" chiese.

Guardai Taehyung in cerca di approvazione prima di rispondere. Non amavo uscire la sera fino a tardi, ma se era per stare ancora lui sarei rimasto sveglio fino alle quattro del mattino più che volentieri.

Rispose lui per entrambi. "Certo, arriviamo verso le dieci. Non stressarti troppo ok?"

Jimin sorrise alla premura del suo migliore amico, poi come sempre si avvicinò ed accarezzo dolcemente i capelli rossi di Taehyung arruffandoglieli leggermente.

In quel momento mi sentii veramente parte di quel qualcosa che avevo guardato con ammirazione e desiderio dall'esterno. Forse fu per distrazione o forse fu perché si era abituato a vedermi ogni pomeriggio su quel divano blu, ma la mano di Jimin si avvicinò a me, scompigliandomi i capelli, esattamente come lo avevo visto fare con Taehyung tutti i giorni precedenti a quello.

Sentii il cuore scaldarmisi nel petto, la mano ancora appoggiata alla coscia di Taehyung tremò leggermente a quel contatto. Taehyung mi guardò arrossire e sorridere impercettibilmente a quella carezza così familiare per poi spalancare la bocca in uno dei suoi bellissimi sorrisi. Fu un momento perfetto.




Ero tornato al dormitorio per farmi una doccia e cambiarmi prima di passare la serata al Y. Era venerdì sera, per cui il locale sarebbe stato sicuramente pieno. In realtà non avevo troppa voglia di uscire. Gli esami si avvicinavano ed io dovevo iniziare a studiare seriamente. Una serata però potevo concedermela giusto?

Iniziai a sistemare la mia parte di camera mentre aspettavo che il bagno di liberasse. Mi piaceva avere tutto ordinato, soprattutto dal momento in cui vivevo con il re del caos. La roba di P era letteralmente sparsa per ogni angolo della stanza.

"Hyung" dissi bussando alla porta del bagno.

"Ho quasi finito" rispose lui.

"No, tranquillo, fai con calma. Mi chiedevo solo se potessi sistemarti un po' il tuo lato di camera."

"Fai pure, scusa il casino!" detto ciò riprese a cantare in modo talmente stonato che non riuscii neanche a riconoscere la canzone in questione.

Raccolsi un paio di pantaloni da terra e li sistemai sul suo letto ancora disfatto. Non volevo curiosare tra le sue cose, volevo solo dare una ripulita a quel posto, però non riuscii a non notare che sul suo comodino ci fossero delle sigarette.

Non avevo mai visto P fumare, per cui la domanda più ovvia da porsi in quel momento era solo una: di chi erano?

Proprio mentre stavo tenendo tra le mani quel pacchetto di sigarette, pensando a chi potesse appartenere, JianPu uscì dal bagno.

Mi girai di scatto con il pacchetto in mano e la mia bocca parlò prima che la mia testa potesse pensare a cosa dire.

"Fumi?"

"...no" disse leggermente agitato.

Perché essere agitato? Non c'erano risposte giuste o sbagliate a quella domanda. Evidentemente avevo fatto centro: erano sicuramente della persona con cui si era vista settimane prima al Y.

"Chi è?" chiesi con un sorrisino stampato in volto.

"Non c'è nessuno" rispose senza guardarmi in faccia.

"Non ci credo, sei seriamente imbarazzato? Proprio tu, Li JianPu, sei arrossito ad una domanda del genere?" continuai a punzecchiarlo.

"Jeon piantala dai" disse ancora più rosso in volto, prendendomi il pacchetto di sigarette dalle mani e lanciandolo sul letto.

"Tu non me la racconti giusta caro. Vado a farmi la doccia, ma non finisce qui."

Me ne andai in bagno, ma prima di chiudermi la porta alle spalle lo vidi passarsi una mano tra i capelli in modo impacciato mentre guardava quel pacchettino bianco appoggiato sul materasso vicino a lui.

Una volta finita la doccia avevo telefonato ad HaiRan ed eravamo rimasti a parlare per più di un'ora, per cui alla fine non avevo avuto il tempo di cenare. Erano già le nove e mezza ed ero ancora in accappatoio. Una volta terminata la chiamata aprii l'armadio e, senza pensarci troppo, mi misi le prime cose apparentemente decenti che trovai. Era quasi inverno per cui fuori l'aria era molto fredda, ma sapevo che una volta all'interno del locale avrei avuto caldo a causa della ressa. Per evitarmi un raffreddore decisi di vestirmi uindi a strati: misi una camicia abbastanza leggera bianca e sopra un giaccone nero.

Appena uscii dal dormitorio mi strinsi nel mio cappotto. L'aria gelida mi solleticava il naso. Forse non era stata una grande idea mettere quella camicia, ma ormai era tardi e l'idea di rifarmi tutte le rampe di scale per cambiarmi non mi allettava così tanto. Camminai fino al locale a passo svelto per cercare di scaldarmi almeno un po'.

Quando arrivai vidi subito P-hyung e i suoi amici ad un tavolo, come sempre intenti a giocare a carte e a chiacchierare. Poco lontano da loro c'era invece Taehyung che parlava con un ragazzo poco più alto di lui, i capelli leggermente mossi e castano chiaro erano spostati da un lato. Sembravano conoscersi bene dato che quel ragazzo continuava a ridere toccando ripetutamente il braccio di Taehyung.

Ero infastidito da quello che vedevo? Sì.

Ero geloso? Assolutamente sì.

Andai verso il bancone e chiesi a Jimin di preparare due drink, uno per me ed uno per Taehyung. Ero così nervoso che non chiesi neanche a Jimin come stesse. Presi i due bicchieri e mi diressi verso i due ragazzi ancora intenti a parlare, ancora eccessivamente vicini a mio avviso.

Quando mi avvicinai Taehyung si girò immediatamente verso di me salutandomi con un sorriso enorme, mentre il castano mi squadrò dalla testa ai piedi.

Porsi uno dei due bicchieri a Taehyung. "Tieni, ti ho preso questo" gli dissi sorridendogli, ignorando completamente il suo amico che però decise di intromettersi comunque.

"Guarda che Tae non beve" disse con una voce estremamente irritante. Dovetti ricorrere a tutto il mio autocontrollo per non fargli il verso. Che fastidio.

"Beh, credo che questo lo berrà" sentenziai in modo acido passando il bicchiere a Taehyung. Non sapevo in realtà se gli sarebbe piaciuto veramente. Effettivamente non lo avevo mai visto bere e mi ricordavo quanto fosse impacciato con gli alcolici la prima sera che ero stato al Y. Ma quel drink lo aveva fatto Jimin, quindi ero certo di potermi fidare.

Taehyung prese il bicchiere ringraziandomi. "Comunque ogni tanto bevo, probabilmente non mi hai mai visto farlo".

Si portò alla cannuccia alla bocca e bevette il primo sorso. Gli si illuminarono gli occhi quando la bevanda gli arrivò alla bocca. Non avevo la più pallida idea di cosa fosse, ma gli era sicuramente piaciuto.

Il castano si morse il labbro inferiore consapevole di aver appena perso la prima battaglia di quella che sarebbe stata una lunga serata.

"Comunque lui è Eunji, è un mio compagno di corso."

"Piacere, Jungkook" dissi con un sorriso forzato porgendo la mano al ragazzo.

"Piacere" disse lui senza neanche provare a sembrare educato nei miei confronti.

I due continuarono a parlare di un professore nuovo e del compito che gli aveva assegnato mentre io me ne stavo lì, appoggiato al tavolo, a bere il mio drink. Dopo una quindicina di minuti decisi di andare da Jimin a vedere se avesse bisogno di una mano, tanto la mia presenza lì era praticamente inutile.

Non ero arrabbiato con Taehyung. Non avevamo mai detto che saremmo venuti insieme e che saremmo stati solo noi. Erano settimane che stavamo insieme, quindi era più che normale che lui volesse parlare anche con altre persone. Però quell'Eunji non era solo un compagno. Lo avevo capito subito che avrebbe voluto fare colpo su Taehyung e questo mi aveva infastidito.

"Jimin, me ne fai un altro per favore?" chiesi al biondo sedendomi al bancone con il bicchiere vuoto.

"Tutto bene?" mi chiese prendendo la bottiglia di rum in mano.

"Stupidaggini, tranquillo. Ho solo bisogno di distrarmi."

Non mi rispose, ma continuò a darmi occhiatine fugaci mentre serviva gli altri clienti per cercare di capire se fosse realmente tutto ok.

"Senti" dissi dopo qualche minuto "Ma cosa c'era nel bicchiere di Taehyung?"

Jimin rise per poi appoggiare un drink davanti a me. "Ananas e cocco. Taehyung non ama il sapore dell'alcol, nonostante lo beva in alcune occasioni, per cui lo uso come cavia per provare nuovi drink analcolici, quello è il suo preferito."

"Oh, capisco..." dissi iniziando a bere il mio secondo drink di quella sera.

Non avevo cenato e a pranzo avevo mangiato velocemente un panino per poter arrivare a casa di Taehyung il prima possibile. Forse bere due drink in modo così ravvicinato non era stata una grande idea.

Mi voltai ad osservare la sala. Taehyung ed il suo amico si erano seduti, uno vicino all'altro, al tavolo. Vidi Eunji mettere un braccio attorno alle spalle di Taehyung mentre quest'ultimo rideva coprendosi con la mano la bocca.

Oh no, assolutamente no. Finii il drink in un sorso e mi alzai di scatto per andare verso di loro.

"Hyung, balliamo?"




***** spazio autrice *****

Per chi mi segue su twitter mi scuso per la miriade di post che sto facendo su Jimin. Come se non si fosse intuito mi manca. Ho voluto inserire un po' anche lui in questi ultimi capitoli perché amo il rapporto che c'è tra lui e Tae. Non credo di avergli reso giustizia, avrei voluto direi di più, ma come sempre non riesco a scrivere quello che vorrei. Spero comunque che vi sia passata la dolcezza del loro rapporto.

La scena in cui Jimin accarezza i capelli a Kook nella mia testa era dolcissima, ma non sono per niente soddisfatta della resa finale. I sentimenti di Jungkook vi sono arrivati?

E per concludere in bellezza eccovi un Jungkook geloso e brillo. Farà cazzate? Lo scopriremo nella prossima puntata.

Aggiorno di nuovo perché una mia amica è triste. Amica non essere triste, ti voglio bene.

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