BADLANDS II

By CatsLikeFish

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➡️ Storia in corso ▶️ Sequel di Badlands 🦋🦋🦋 Questa storia contiene scene esplicite ed il linguaggio non... More

BADLANDS II
When you think of love, do you think of pain?
Innocence died screaming, honey, ask me I should know
Do You really want me dead or alive to torture for my sins?
Do you want my presence or need my help? Who knows where that may lead
How are you all around me when you're not really there
With my feelings on fire, guess I'm a bad liar
Wish you knew that I miss you too much to be mad anymore
You've got a fire inside but your heart's so cold
Use the sleeves on my sweater, Let's have an adventure
And oh we started Two hearts in one home
Dancing through our house with the ghost of you
Would you rescue me? Would you get my back?
What am I now? What if I'm someone I don't want around?
Will you still love me when I'm no longer young and beautiful?
Due parole su Badlands
And my daddy said, "Stay away from Juliet"
Sleep with me here in the silence Come kiss me, silver and gold
We weren't perfect But I've never felt this way for no one
Baby kiss me, before they turn the lights out
'Cause I've done some things that I can't speak
I know you wanna go to heaven, but you're human tonight
I spend her love until she's broken inside
If it's not you, it's not anyone
End
Seconda parte
XXV
XXVI
XXVII
XXVIII
XXIX
XXX
XXXII
XXXIII
XXXIV
XXXV
XXXVI
XXXVII
XXXVIII
XXXIX
XL
XLI
XLII
XLIII
XLIV
XLV
XLVI
XLVII
XLVIII
XLIX
L
LI
LII
LIII
LIV
Epilogo: parte uno
Epilogo: parte due
Epilogo: parte tre

XXXI

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By CatsLikeFish

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-Non posso crederci che tornerà Amanda!!-

La mia espressione è chiaramente sbigottita, ma Mini sembra avere talmente tante cose da dirmi che non fa caso alle mie reazioni.

-Le hanno permesso di fare didattica a distanza mentre era da sua nonna, lo capisci che fortuna ha avuto? Stessa cosa anche per le ultime interrogazioni!!!-

Siamo in gelateria da circa due ora e Mini non fa altro che parlarmi di scuola. Di certo se continua così, la voglia di tornare a studiare non mi ritorna.

-Ho troppe cose da raccontarti, Juls. Dormi da me stasera?-

-Oh, non so...devo chiedere a mia madre.-

I suoi occhioni azzurri appaiono confusi per qualche istante.

-E dai, non stiamo mai insieme... Lo so che hai avuto casini e...-

Lei parla parla, intanto io tiro fuori il cellulare.

Dormo da Mini stasera ok?

Dopo qualche istante mi arriva la risposta.

Comportati bene, bambina.

Chiudo gli occhi. Perché deve fare così? Perché deve farmi fare certi pensieri e insinuarsi nella mia testa in questo modo...

-Juls mi ascolti?-

-Aeh? Sì, sì. Tua madre cosa?-

-C'è la stronza a casa. Spero non ti dia fastidio.- sbotta lei corrucciando lo sguardo.

-È acqua passata.- momoro tra i denti.

Ma quando arriviamo a casa di Mini e quella donna bionda e alta mi apre la porta, rivivo tutte le mie insicurezze in un attimo.

-Ragazze!-

-Ho dimenticato le chiavi.- taglia corto Mini, senza neanche salutarla.

Lei però mi blocca sulla porta.

-Juliet, da quanto non ti vedo.. Come stai?-

La guardo di storto.

-Sei cresciuta così tanto.-

"Anche tu sei invecchiata, vecchia ciabattona."

Le passo avanti dandole una spallata.

-È normale che ce l'abbia ancora con tua madre?- chiedo raggiungendo Mini in camera sua.

C'è ancora il segno del nastro adesivo sulle pareti dove stavano appesi i suoi vecchi poster di Ron ed Hermione.

-Cioè ovviamente non me ne frega più niente di lei e Chuck però...-

Mini si lega i capelli poi si sfila la canottiera.

-Pensi che io non ce l'abbia con lei, Juls?-

Osservo le sue scapole sporgenti mentre si appresta a cercare un'altra maglietta.

-Non riesce a trovarsi uno straccio di uomo decente.- bofonchia infastidita.

-Dio solo sa che gentaglia passa da questa casa. Fortuna che non sono mai a casa, la famiglia Norman è adorabile. Mi invitano sempre a pranzo, a cena....-

Quando si china a chiudere il cassetto non posso fare a meno di notare la sua spina dorsale così ossuta e segnata.

-Ha tre fratelli sono simpaticissimi e...-

Non la sto più ascoltando.

-Mini, sei dimagrita così tanto...-

Lei si volta a guardarmi di scatto, poi abbassa la maglietta che si è appena messa addosso.

-Ah sì. Lo stress, gli esami di scuola guida, sai..-

Butta due libri sul letto e si fa spazio per sedersi sulla scrivania.

-Juls sei davvero fortunata.-

-Perché?-

Bussano alla porta.

-Che cazzo vuole adesso!?- la sento esclamare.

La madre di Mini fa la sua apparizione in un paio di pantaloncini ascellari.

-Ragazze vi ho portato dei Mojito analcolici.-

La guardo posare un vassoio sul letto, di fianco a me. Ma né io, né Mini rispondiamo.

Cala il gelo nella stanza, perciò quella donna decide di non dire altro.

-Va beh... vado.- bisbiglia infine, chiudendosi la porta alle spalle.

-Dici che possiamo berli o ci vuole avvelenare?- chiedo guardando la mia amica.

-Inizia tu, se tra dieci minuti sei ancora viva, allora mi azzardo a berlo pure io.-

Scoppio a ridere. -Comunque dicevi, sono fortunata... perché?-

-Juls, tua madre ha la testa a posto, si è sposata con un uomo per bene.-

-Tu dici?-

Lei arriccia il naso.

-Beh, oltre ad essere ricco e ad avere un figlio così figo che ti senti male solo a guardarlo, ci tiene a te, no?-

Non faccio in tempo a rispondere che mi sorprende con un'altra affermazione.

-Oh, lo sai che Dana è incinta?-

-Cosa? Dana la nostra compagna di classe?-

-Sì, quella che non veniva mai alle feste perché doveva studiare e faceva i compiti a Liam e a tutta la sua classe.-

-O mio dio...-

-Sì, lei. La regina delle secchione.-

-Ma con chi è stata scusa?- chiedo curiosa.

-Non lo so, pensavamo tutte che fosse più vergine della Madonna in persona! Karoline dice che è stato Alexander.-

Sputo a terra l'intera sorsata di Mojito.

Mini scoppia a ridere. -Con lo sguardo, l'ha messa incinta! Ma che hai capito!?  Io opto per lo spirito santo però, non è possibile abbia fatto sesso con qualcuno in carne ed ossa.-

-Poverina mi...mi dispiace..-

-Vedi quante cose ti perdi se non torni a scuola....-

Sorrido.

-A proposito di donne col pancione... tua madre sta bene?- domanda lei.

-Sempre più incinta...- mormoro incupendo lo sguardo.

Mini intuisce all'istante il mio malumore, così prova a cambiare discorso.

-Sai cosa mi ha detto mia madre riguardo a Norman?-

-Cosa?-

-Dio, che stronza... Ha detto...Non ci credo che stai per davvero con uno così.-

Resto a bocca aperta.

-Capito!? Quasi quasi voleva avessi un ragazzo più figo, così da fare la gattamorta tutte le volte che lui veniva qui a studiare!-

Scrollo il capo. Credo sempre che i miei problemi siano i più insormontabili, ma alla fine se ci penso... ognuno ha i suoi di problemi in famiglia.

Il mio sguardo ricade sulla foto scattata con la polaroid che Mini ha appesa a fianco al letto.
Mini sorride, Norman fa una faccia buffa. Lei è bellissima, Norman un po' meno.

-Lo ami?- le chiedo di getto.

Lei arriccia le labbra in un piccolo sorriso. -Secondo te?-

-Secondo me sì.-

Mi chiedo se l'amore faccia sentire tutti quanti alla stessa maniera, o se ognuno di noi abbia il proprio modo di amare e di essere amato.

Mini scende dalla scrivania per sedersi a fianco a me.

-Lui... mi fa sentire a casa. La sua famiglia mi ha accolto a braccia aperte e...non ho paura quando sto con lui ,capisci? Mi sembra di conoscerlo da una vita.-

La sento poggiare la testa sulla mia spalla.
-Litighiamo sempre come una coppietta di vecchietti sposati.-

Chino la testa su quella di Mini, lei continua a parlare.
-Juls mi spiace per quello che hai passato.-

Annuisco in silenzio.

-Ma John ha fatto bene. Vi ha salvato la vita.-

-Beh...-

-Immagina se c'era quel rammollito di tuo padre!-

-Sì, lo so...-

- Juls?-

-Sì?-

-Perché non ti iscrivi a scuola? Anche se dovrai rifare l'anno e non saremo nella stessa classe, potremo vederci ogni giorno.-

Sorrido. Lo so che anche lei lo dice per il mio bene, ma io non credo di potercela fare.

-A mia madre sta bene anche se mi trovo un lavoro... È Alexander che vuole io mi iscriva a scuola il prossimo anno.-

-Aaaaa ecco perchè non consideri John un padre! C'è l'hai già un papino allora...-

-Smettila Miniiiiiii-


Dopo cena Mini decide di andare da Norman, così ci ritroviamo nella tavernetta del rosso in compagnia dei suoi fratelli e delle loro fidanzate. C'è troppa gente con i capelli rossi e ovviamente io fatico a distinguerli tra loro.

-Rimaniamo qua?- domanda Mini ad un certo punto della serata, trascinandosi dietro un grosso sacco a pelo.

-Qua a dormire? Vuoi che ti faccia da palo mentre te ne stai con il tuo ragazzo?!-

-Nooo ma che dici!! Questi li portiamo fuori, dormiamo guardando le stelle! Romantico, no?!-

-Romantico, se non fosse che...-

-Normaaaaan, vero che Juls può restare?-

-Non so quanti posti letto abbiamo, ma...Certo. Ci mancherebbe.-replica il rosso scrollando le spalle.

-Dice sì a qualsiasi cosa che gli chiedi?- domando confusa.

-Ovvio, mi ama.-

-Dio, io non lo sopporterei.-

-Ma se anche Alex fa sempre come vuoi tu, alla fine. Chiediglielo.-

Così mi apparto in un angolino della casa dove non c'è troppo schiamazzare e lo chiamo.

-Vieni a dormire da Norman?-

-Ci hai messo un po' a chiamarmi.-

-Smettila di cronometrarmi.-

Lo sento ridere.

-Mi aveva già avvisato Norman.-

-Quindi ci vieni?-

-No.-

-Perché!??!-

-Devo studiare per il test di ammissione e lo sai.-

-Passa almeno a farmi un saluto....-

-Smettila di fare i capricci- taglia corto lui.

-Perché non puoi mai accontentarmi?-

-Fa la brava, non te lo ripeto. Ci vediamo domani-

Sto sbuffando.

-Okay.-
Chiudo il telefono e metto il broncio all'instante.

Fortuna che i genitori di Norman hanno un biliardo e una collezione di alcolici da fare invidia a qualsiasi pub di Londra.

-Juliet?-

Norman sta provando a spiegare a me e Mini le regole del biliardo, ma tra io che ho sempre la testa tra le nuvole e lei che non fa altro che interromperlo ogni due secondi, ogni tentativo è un fallimento.

-Juliet, giusto?-

Un ragazzo moro, alto e dalle spalle larghe mi si avvicina.

-Sì. Sono io.-

-Hai un nome così bello che è impossibile dimenticarlo.-

-AH AH. Circolare, Jake! Juliet è OFF LIMITS-

Mini è già brilla e sta facendo gesti con le mani per far capire al ragazzo di fronte a me che non dovrebbe starmi addosso.

-Le sto solo parlando!?- si giustifica lui.
Deve essere un ex compagno di Norman, perché l'ho già visto a scuola.

- Certo, le stai solo parlando...dimmelo poi quando avrai un occhio nero tesoro.- sputa lei barcollando verso una porta che dà sul giardino.

-Ah, no ho dimenticato una cosa.- aggiunge tornando da me per afferrarmi dal braccio.

-Dove mi porti??-

-Vieni, andiamo a fumare in giardino.- dice lei.

-Mini ma...non avevi smesso?-

-Non è una sigaretta.- bisbiglia sottovoce.

-O mio Dio...-

-Sta calma Juls, in California è legale- la sento biascicare nel buio.

-Sì ma non siamo in California.-puntualizzo.

Lei scoppia a ridere e dopo qualche tiro allungo la mano verso di lei.

- Alex viene?- chiede guardandomi stranita.

-Posso?-

-Oh, okay ma non devi farlo solo perché lo faccio io.-

-Non lo faccio per quello.- spiego inspirando quel fumo velenoso.

-E per cosa?-

-Perché ho bisogno di svagarmi- asserisco posando il bicchiere di vodka sul davanzale di una finestra.

-O mio dio se brucia.-

Non appena inspiro un po' più forte, inizio a tossire senza fermarmi.

-A parte tutto, sono seria quando dico che mi dispiace per quello che hai passato, Juls.- mormora Mini poggiandomi un braccio intorno alle spalle.

-È stato un periodaccio. Mi sono sentita così in colpa...-

-Non sapevo che che famiglia di Alex fosse così tanto incasinata.- continua lei.

- Già...-

-Ma quindi tu l'hai visto? Cioè...-
Lei abbassa la voce repentinamente, mentre i suoi occhi azzurri e lucidi mi puntano seri. -John ha davvero ucciso un uomo?-

E così, all'improvviso, l'intera notte mi scorre davanti. Quelle immagini sono indelebili e sembra che il mio cervello intossicato in questo momento sia ancora più sensibile alla visione del sangue, della paura e della morte.

-Sono stata io Mini.-

-A fare cosa scusa?-

-Non so cosa mi è preso, ho visto...John e Alex erano in pericolo e io...-

Mini sta sbattendo le ciglia lunghe.

-Juls ma cosa stai dicendo...-

E poi, senza troppi preamboli, scoppio in lacrime.

-È così liberatorio poterlo dire.- ammetto tra i singhiozzi, mentre lei mi abbraccia.

- Ma stai scherzando o dici sul...-

-Mi piacerebbe fosse uno scherzo, ma non lo è. Non lo sa neanche mia madre.- dico tirando su con il naso.

-Oh Juls...-

Una voce ci interrompe.

-Ragazze, manca una persona per completare la squadra di calcetto, entrate o no?-

Fortuna che è buio pesto lì fuori e nessuno può vedere il mio viso rigato di lacrime.

-Tu vai, io resto ancora un po' qui.- le dico sottovoce.

-Norman ma ti sembra il caso di venire a rompere le palle?? Sto parlando con Juls, non lo vedi!?- sbraita la mia amica a gran voce.

Se parlassi così ad Alexander mi tirerebbe i capelli.

- Davvero Mini. Voglio stare un po' da sola.-

Lei mi dà un bacio sulla guancia poi rientra dentro.

Sento la testa pesante e leggera allo stesso tempo. Tiro giù un'altra sorsata, ma dopo aver fumato, quel liquido sembra pizzicare ancora di più in gola.

Così prendo il telefono e lo chiamo.

-Alex???-

-Juliet è mezzanotte, come mai sei ancora sveglia?- chiede con la sua voce calma. C'è però un po' di preoccupazione di fondo, lo sento.

- Sono sveeeeglissima!!!-

-Hai bevuto?-

-Nooooooooo-

-Hai bevuto.-

-Un pochininonooo-

Lo sento sbuffare.

-Dammi dieci minuti.-

Ridacchio.
-Per?-

Ma lui ha già messo giù.

Sebbene l'aria abbia un forte sapore estivo, io ho indosso solo un vestito a maniche corte, perciò non appena comincia a rinfrescare, rientro in casa.
Ben presto però, mi rendo conto che inizio a vederci doppio.

Mini sta giocando a calcetto con i fratelli di Norman e le loro fidanzate. Il ragazzo che mi ha parlato poco fa mi fa un cenno da lontano.
Poi si avvicina.

-Tutto bene?-

Annuisco.

-Non sono molto abituata a bere. Fa caldo qui dentro, non trovi?- dico con una buffa inflessione della voce.

-Mhm no. Ma se vuoi ehm.. come dire.. fa pure.- dice indicandomi il vestito.

- Ho bisogno di sedermi un attimo, mi gira la testa.-piagnucolo.

Il ragazzo mi sorregge facendomi cascare sul divano.

Mi sto asciugando il sudore dalla fronte quando la voce spensierata di Norman mi fa sobbalzare.

-Alla fine sei arrivato! Juliet è lì sul divano, con Jake.-

Ho i sensi rallentati ma mi basta sollevare la testa per riconoscere chi ho davanti.

Alexander.

Nel vedere le sue labbra carnose e la sua maglietta scura ed aderente, il mio sguardo si addolcisce all'istante.
Il suo di sguardo però, è tutto fuorché dolce. E non è rivolto a me. Sta fissando il ragazzo che mi sta seduto accanto.
Il tizio non si scolla affatto, bensì si prende la briga di mettermi un braccio intorno alle spalle.

-Ackerman sto parlando con la tua sorellina, è un reato?-

Oh no. Lo sta provocando.

Mi alzo in piedi, ma devo aver fatto un movimento troppo repentino, perché la mia pressione sanguigna scende sotto ai piedi. Vedo tutto nero per un attimo.

- Lo sai cosa dicono di voi a scuola?-

Sto per cadere quando sento le braccia di Alexander sorreggermi.
Riapro gli occhi e la visione del suo volto così bello e vicino mi fa venire voglia di baciarlo.
Ma sono troppo ubriaca per fare cose sensate o per udire cosa si stanno dicendo.
L'ultima cosa che sento è solo la voce di quel ragazzo, che andandosene bofonchia un
-Lo sapevo non erano solo pettegolezzi.-

C'è una nota di disgusto nelle sue parole e io non posso fare a meno di notarlo.

-Che sta succedendo, Juliet?-

Stavolta i suoi occhi scuri sono puntati su di me.

- Ehm...- mi guardo in giro. -Non sono capace a giocare a biliardo, lo sapevi?-

-Volevi le mie attenzioni? Mhm?-

-N...no. Non esisti solo tu, lo sai?-
Sbraito divincolandomi dalla sua presa.

- Ah no? Interessante. Quindi stavi facendo cosa, esattamente?-

- Stavo solo parlando!-

-Dove stai andando, Juliet?-

Stiamo alzando la voce, meglio andare fuori. Così mi dirigo verso l'esterno, mentre Alexander mi segue.

-Per nuuuulla sospettosooo- Lo prendo in giro.

-Juliet?-

-See?-

-Sicura di stare bene?-

Annuisco nervosamente.

-Quanto hai bevuto? Hai...hai fumato? -

Lo vedo avvicinarsi con sguardo corrucciato.

-Perché non capisci che sto passando un brutto periodo?-

-Lo siamo passando tutti ma devi affrontare le tue responsabilità.-

La sua voce sempre così calma mi dà sui nervi.

-Perché non lo capisci?!- strillo, reprimendo l'istinto di battergli i pugni sul petto.

-Abbassa la voce, cosa c'è da capire?- chiede con voce ferrea.

-Non siamo tutti perfetti come te.-

-Juliet dove vai?-

Mi avvicino alla finestra dove stavamo a chiacchierare io e Mini poco fa, afferro una bottiglia di vodka e me la porto alle labbra.

-È questo il tuo modo?-

-Smettila di starmi appicciato.-

-Senti ragazzina, sono venuto perché mi hai implorato di venire. Non ci metto niente ad andarmene. Ricordatelo bene.-

-Certo e mi lasceresti sola così?-

Il suo sguardo è di sfida.

Maledizione, perché sono così intossicata ora!?

-È un ricatto il tuo, Juliet? Sai che non sopporto vederti ubriaca e quindi fai così?- lo sento dire mentre i suoi occhi si assottigliano.

- Non sopporti vedermi ubriaca?? Ahahah...Sei talmente pazzo che non sopporti neanche che qualcuno mi parli!-

Alexander apre la bocca per dire qualcosa, poi la richiude.
Il suo sguardo scuro si incupisce sempre di più.

- Pensi ancora questo di me?-

- Io...-

Io sono confusa. L'alcol che mi scorre nelle vene non mi fa ragionare.

-Charlotte non può venire. Non riesce, deve studiare per il test d'ammissione.- sento la voce di Norman da dentro pronunciare quelle parole.

-Proprio la tua anima gemella,eh- sbuffo scrollando la testa.

Alexander si avvicina al mio orecchio con passo lento e deciso.

-Data la lingua lunga di stasera, devo dedurre una cosa.-

Il suo respiro così vicino mi fa contorcere il collo.

- Co...cosa?-

-Ci sono andato troppo piano ieri.-

-Cosa???? Noooo-

-Ti sono rimasti i segni?- sussurra sottovoce.

- Alex...-

Indietreggio, ma lui mi ferma dal polso.

- Rispondi.- ringhia ad un soffio dalle mie labbra.

- No.-

Sento le palpebre farsi più pesanti, quando Alexander si avvicina così tanto che ho come l'impressione voglia baciarmi.

-Vedi. Ho sempre ragione.-

Poi una voce ci sorprende nel buio.
-Rimani a dormire, Alex?-

Io ed Alexander ci allontaniamo all'unisono, mentre Norman esce fuori con i suoi fratelli. Si dirigono verso la parte più buia del giardino per posizionare i sacchi a pelo ed alcune coperte. Li sentiamo battibeccare per qualche istante su quale sia il miglior spot per vedere le stelle.

Alexander non risponde alla domanda di Norman, così gli torno vicina sfiorandogli il petto.
Lui si guarda intorno.

-Tranquillo fratellino, non ci sta guardando nessuno. Allora, resti a dormire?-

Lo sento irrigidirsi per poi indietreggiare, quando gli poso entrambe le mani sul petto.

- C'è ancora la partita a biliardo da finire!-

Sento dire da uno dei fratelli di Norman, altri schiamazzano finché non rientrano in casa senza neanche fare caso a me ed Alexander.

-Alex vuoi bere qualcosa?-

Norman torna da noi, ma Mini lo afferra prontamente dalla spalla.

-Oookay!! Noi rientriamo adessoooo- squittisce lei trascinandosi dietro anche il rosso.

Alexander lancia un'occhiataccia a Mini, come se lei fosse la responsabile del mio stato incommentabile.

-Quindi non rimani?- metto fuori il labbruccio.

- No.- sputa Alexander.

Io intanto ho di nuovo la bottiglia in mano.

-Senti abbiamo passato un periodo terribile, mi lasci svagare senza guardarmi con quegli occhi pieni di delusione?-

-Ed è così che ti svaghi?- mi rimprovera lui.

-Conosci altri modi?-

Alexander curva subdolamente il capo, senza mai distogliere le mani dalle tasche.

-Secondo te, Juliet? Conosco altri...-
Si inumidisce le labbra con una veloce passata di lingua, rendendomi vittima di quella visione sublime.
- ...modi?-

Abbasso immediatamente lo sguardo.

-Resta qui, Alex.-

-Ho da studiare.-

-Studi la notte?-

-Studio quando posso. Quando non sto con te.-

-Stiamo litigando?-

-Talmente fatta che non capisci neanche cosa stiamo facendo,eh?-

Perché non può abbracciarmi e basta invece che darmi corda?

-No, comunque.- replica lui.

Stavolta sono io a vederlo abbassare gli occhi al terreno.
Sembra che ci sia qualcosa che lo preoccupa.

-Cosa c'è?-

-Farai così, Juliet?-

-Cosa?-

-Quando non ci sarò.-

-E dove vai, scusa?- ridacchio mentre le mie mani si accartocciano sul suo petto.

Lui mi guarda dall'alto senza battere ciglio.
-Quando passerò intere settimane all'università.-

-Non lo so. Vuoi portarmi nel taschino e tenermi sempre con te?-

Mi lascio andare a qualche risolino.

-Voglio che ti comporti da adulta.-

-Hai un po' le idee confuse, Alexander...- mormoro facendo scorrere il mio dito sulla sua maglietta nera perfettamente stirata.

-Hai capito benissimo cosa voglio dire.- sputa bloccandomi la mano, prima che possa accarezzargli il viso.

- Io vado a casa, Juliet.-

Alexander torna dentro, così lo seguo per non restare fuori, sola come una stupida.

-Allora abbiamo i sacchi a pelo contati. Siamo tutti appaiati tranne Greg e Jake, che vabbè possono fare uno sforzo e dormire insieme.- sento Norman fare la distribuzione delle coppie.

-Ah, no! E Juliet e Alexander?...-

-Ci dormo io con Juliet, senza problemi. - dice ridendo quello che penso si chiami Greg, un compagno di classe di Norman.

-Oh ehm...- mi scappa da ridacchiare.

-Juliet dorme da sola.-

La voce autoritaria di Alexander mi fa tremare.

Guardo Mini con occhi sgranati.

- Ahhh nessun problema! Alex dorme sul divano, Juliet nel sacco a pelo... tutto a posto! Andiamo! Voglio la rivincita!!!- taglia corto lei con fare sbrigativo.

- Nooooo! Non voglio dormire con Jake!! Voglio dormire con Juliet!- esclama quel Greg ridendo.

Ovviamente c'è qualche risatina in sottofondo, ma sappiamo tutti chi non sta affatto ridendo in questo momento.

- Non stavi andando via?- domando divertita.

- Cambiato idea.-

- Quindi rimani?-

- Chiudi la bocca e fila a dormire.- mormora Alexander riempiendomi un bicchiere d'acqua.
-Bevi. Ti passerà prima.-

I fratelli di Norman con le loro fidanzate sono già usciti fuori, vediamo solo il rosso rientrare.

-Sicuro di non star scomodo Alex, su quel divano?- chiede Norman con la sua solita voce gentile.

-Se non vieni fuori con noi, ti perdi la dormita sotto alle stelle!- esclama una ragazza che esce dal bagno.

- Sì si, le guardiamo noi per lui, le stelle. Andiamo.- bofonchia Mini portandoseli fuori.

- Certo,come perdersi una scomoda dormita al freddo.- borbotta sarcastico, sistemandosi le coperte sul divano.

- Il romanticismo non sai neanche cos'è, vero??- lo prendo in giro sfilandomi il vestito.

- Che diavolo stai...-

Non lo lascio finire di parlare, né di sistemare le coperte che mi butto sul divano.

-Ma sai che hai ragione? Il divano è molto più comodo!!-

- Juliet?-

- Ti prego, ti prego, ti prego.. fammi stare nel divano- mormoro facendogli gli occhioni spauriti.

Sbuffa.

- Okay. Ma non voglio sentirti fiatare.-

-Sei il miglior fratello del mondo!- ridacchio mettendomi comoda.

- Quando sei ubriaca riesci persino a superare le cazzate che dici normalmente. Incredibile.-

-Come sei scurrile, Alexander.- lo prendo in giro.

-Mi hai fatto incazzare e non poco. Tieni, devi idratarti. Qui hai l'acqua per stanotte.- dice posando una bottiglia vicino al divano.

- Sicura che non ti venga da vomitare?-

- Siiii.-

Lo guardo posizionare il suo sacco a pelo proprio sotto di me, vicino al divano.

-Grazie ma...ti metti qui vicino a me?-

-Certo. E se stanotte stai male?-

Lancio un'occhiata attraverso la finestra. Sento dello schiamazzare in lontananza.

- Dici che non se ne accorgono che io e te siamo qui...?-

-Tutti troppo impegnati a pomiciare.- bofonchia ripiegando ordinatamente il mio vestito sul tavolo.

- Ohhh.-

Il mio lamento non passa inosservato.

- Cosa c'è adesso???-

- Devo sboccare..-

- Ma sentila, che signorina. Vuoi che ti prenda una bacinella?- domanda con le mani sui fianchi.

- No.. mi è passato.-

- Riuscirai a non vomitarmi addosso?- domanda togliendosi la maglietta sotto ai miei occhi adoranti.

- Ci proverò....- ridacchio.

Mi è quasi impossibile non far scorrere lo sguardo lungo il suo torace nudo.
Lo osservo mentre si avvicina a me.

- Ma che..-

-Hai ancora le scarpe, ma quanti anni hai che vai a dormire con le scarpe?-

Sento Alexander sfilarmi le scarpe da ginnastica e poi rimboccarmi le coperte.

- Nooo echeiooooshuuuu-

Non so cosa sto blaterando, perché dopo un secondo esatto mi addormento.

Apro gli occhi di scatto.
Non so dove ho messo il cellulare.
La testa mi gira, sono ancora ubriaca?
Ah ce l'ho qui.
Attivo la torcia e mi guardo in giro.
Ma dove diavolo sono?

Ahhhh già.
Alexander dorme beato nel sacco a pelo sotto di me.

Do un'occhiata in giro. Siamo soli. Sono davvero rimasti tutti fuori a dormire?
Sgattaiolo in bagno in punta di piedi. Quello che faccio non è molto da signorina lo so, ma non sopporto quel gusto di alcol in bocca così mi spremo un tubetto di dentifricio in gola.

Dopo essermi sciacquata il viso con dell'acqua fresca, torno nel salotto.
Alexander sta ancora dormendo.
Così mi fermo a rimirarlo: il suo viso pallido è girato verso un lato, la sua bocca rosea è perfettamente immobile, mentre il torace si muove lento durante il sonno.
Non sembra stia facendo incubi.

Mi avvicino in punta di piedi, poi mi infilo dentro al suo sacco a pelo con una lentezza disarmante.
Così attentamente che lui non se ne accorge nemmeno.

Alexander ha solo i pantaloni addosso. Il suo buon profumo è così forte qui dentro, che mi sento mancare il fiato.

"Okay. Devi stare lucida, Juliet."

Quando però noto la sua giacca ripiegata al fondo del sacco a pelo, non riesco a resistere.
Non so perché lo faccio.
Inizio a frugare nelle tasche.
C'è un nastro.

Si è portato dietro un nastro?
Dio, quanto è malsano...

Ma poi un sorrisetto si disegna sulle mie labbra.

Afferro quel laccio e mi metto a fianco a lui stando attenta a non sfiorare il suo corpo.
Guardo le mani di Alexander, sembrano così innocue: una sul petto, l'altra vicino al viso.

La mia testa vortica ancora rapidamente.
L'adrenalina scorre veloce quando gli afferro entrambi i polsi e con delicatezza glieli porto sopra alla testa.

Sento il cuore schizzarmi in gola non appena lo vedo muovere il viso. Trattengo il respiro, fortunatamente però, Alexander non si sveglia.
Provo a fare un nodo, ma solo quando stringo più forte, i suoi occhi scuri si spalancano.

-Juliet?-

Così creo un altro nodo agganciandolo alla gamba in legno del divano.
Stavolta ancora più serrato.

-Juliet, mi hai fatto prendere un colpo!! Ma cosa cazzo...-

Osservo il suo sguardo disorientato e confuso.
Alexander prova ad abbassare le braccia, a muovere le mani, ma non ci riesce.

- Mi hai... Cristo, Juliet!!-

Sorrido, poi mi metto a cavalcioni su di lui e fermo le sue parole arrabbiate con un bacio.

-Sciocca che non sei altro, non si fa così un nodo...- biascica tra le mie labbra.

La sua lingua è così buona.

-Beh?! Puoi muoverti?-

C'è un tiepido fascio di luce che arriva da fuori ed illumina i suoi zigomi.

-No.- esclama digrignando i denti.

-E allora vuol dire che l'ho fatto bene.-

-Juliet, slegami.-

Me lo sta ordinando, ma io mi avvicino al suo orecchio, prima di sussurrare sottovoce.

-Hai sentito bene? Juliet slacciami i pantaloni?! Ohhh, ma con piacere, Alexander.-

-Dio mio, cosa non ti farei Juliet.-

Lo sento ringhiare mentre gli sbottono i jeans, poi li abbasso restando a rimirare i suoi boxer scuri.

-Non sei più comodo così?- ridacchio prendendolo in giro.

-Ahia, cazzo.- lo sento imprecare stavolta.

-Scusa. Ti peso sulla ferita?-

-No mi pesi sul ..-

Soffoco le parole di Alexander con un altro bacio. Lo che è adirato con me, ma non può fare a meno di rispondere alla mia richiesta sfacciata. Cerco la sua lingua con insistenza e lui me la dà, gemendo silenziosamente nella mia bocca.

- Ti odio piccoletta.-

E sebbene sia arrabbiato, la sua erezione non smette di sfregare dura contro le mie mutande, dandomi un brivido.

-Smettila, Juliet.-

- Perché?-

-Perché non ho i preservativi, non ci arrivi da sola??-

Porto la bocca a lato in un ghigno, prima di sfiorare il suo zigomo con le labbra.

-E allora dovrai usare un po' di autocontrollo.-

-Cosa?-

Lo vedo sgranare gli occhi, quando stringo tra le dita la sua enorme eccitazione.

- Noo, no, no! Juliet! Juliet sei ubriaca. Non farlo, Juliet. Ascoltami...-

Mi sento così potente in questo momento. È così che si sente lui di solito?

E forse ha ragione, forse sono troppo ubriaca perché mi sono persa il pezzo in cui mi sono tolta le mutande.

-Juliet, ho detto di no...-

Torno a baciare il suo collo affusolato, quando dopo qualche strusciatina lo sento scivolare dritto dentro di me.

-Cazzo non... Oh, Cristo...-

Alexander non emette mai un gemito o un'espressione di troppo quando è in intimità con me.
Né quando lo facciamo, né quando faccio tutto quello che mi chiede.
Raramente l'ho visto perdere il controllo.
Ma la mia mossa non se l'aspettava.
Lo guardo aprire la bocca, per poi lasciarsi andare ad un espressione di piacere.
È impagabile vederlo così vulnerabile.

-Devi controllarti. Non puoi lasciarti andare, Alex...-

-Non funziona così, Juliet. Non è sicuro farlo..-

-Shhh, sta zitto.- mormoro infilandogli un dito davanti alle labbra.

Mi sta odiando, lo vedo da come mi guarda con occhi sottili.
-Te la farò pagare sappilo.-

-Immagino...-

-Piano. Piano, fa piano ti prego.-

- Mi stai pregando, Alexander?-

Gli accarezzo le labbra con il pollice, lo sento ingrandirsi dentro di me.

-Un po' di autocontrollo no, eh?- gli dico guardandolo dall'alto.

-Mi hai preso alla sprovvista, sei una piccola...-

-Shhh. Non puoi venire. Divertente, no?-

-Juliet...-

Il mio nome ormai è un gemito tra le sue labbra.

-Non puoi, Alexander.-

Il suoi occhi scendono languidi sul mio reggiseno, così me lo sfilo con disinvoltura.
O forse sono io a credere di farlo con disinvoltura...non lo so. Sono ancora intossicata.

Il suo sguardo scuro si stacca a fatica da me, Alexander si morde il labbro, poi chiude gli occhi abbandonandosi ad un rantolo affannoso.

—È una tortura, ammettilo.-

Sento quella sensazione divina farsi strada dentro di me mentre mi riempio e mi svuoto di lui rapidamente.

-Juliet no. Cosa stai...-

Affondo le mani nei suoi capelli stringendoli con forza, quando mi sento pulsare e fremere stretta attorno a tutta la sua lunghezza.

Vedo tutto bianco per qualche istante.È così piacevole che non voglio più staccarmi da lui.
Poi torno alla realtà.

Oh no, Alexander mi sta parlando.

-Juliet, fammi uscire. Juliet, fammi uscire! Oh, cazzo...-

Mi sollevo giusto un tempo.
Sono spaesata, non faccio in tempo a toccarlo che lo vedo vibrare forte e poi zampillare profusamente sul suo torace nudo.
Un lamento roco e prolungato abbandona le labbra di Alexander, mentre tira la testa all'indietro in una smorfia di pura sofferenza.

Ops. Non deve essere stato piacevole.

-Vado a prenderti dei fazzolettini.-

- Slegami.- ordina con occhi stretti ed il fiato corto.

- Ma voglio solo pulir...-

- Slegami.-

Disfo a fatica il nodo, sento i suoi occhi serrati fissi su di me. E quando le sue mani sono finalmente libere, succede tutto così velocemente che mi gira la testa. Mi afferra dalla gola e mi spinge sul materasso,sotto di lui.

-Ti ho mai fatto una cosa del genere? Mhm?-

- Non volevo...-

Le sue labbra calde si scagliano bruscamente sulle mie.

-Prova a farlo un'altra volta e ti giuro che ti torturo poi ti scopo così forte da farti piangere. Mi pregherai smetterla. E indovina un po'? Non mi fermerò.-

La mia espressione è pietrificata.
Sento il cuore impazzire.
Le labbra mi tremano.

-Non volevo lasciarti così.. è solo che... ti ha fatto male?-

- Lo vedrai, Juliet. Lo vedrai.-

Cosa? Cosa sta dicendo?

Mi massaggio il collo quando la sua presa ferrea abbandona la mia pelle.
Alexander si alza per andare in bagno a passo spedito, così lo seguo.

-Vuoi sempre tu il controllo??- domando mentre lo guardo pulirsi l'addome.

-Ma sei stupida!? Non è quello il punto!-

-Abbassa la voce, Alex.-

-Non possiamo farlo senza preservativo, non è sicuro lo vuoi capire? Non è la prima volta che te lo dico, ma sembri così stupida a volte... Dio!!-

-Ma ci sono solo piccolissime possibilità...-

Lui mi fulmina con un'occhiataccia furibonda.

-Non sai di che cazzo parli.- sputa uscendo dal bagno.

-Alex! Sei arrabbiato?- domando inseguendolo.
Lui si volta di scatto facendomi sussultare.

-Sono arrabbiato? Fai i capricci perché mi vuoi qui. Arrivo e ti trovo fatta e ubriaca, nonché abbracciata ad un altro ragazzo. E poi alla fine mi fai anche una cazzata del genere.-

Lo guardo scuotere il capo.

- Il divano è scomodo. Posso dormire con te?-

-Trova un'altra scusa.-
Mi incenerisce con l'ennesima occhiataccia.

- Ma è vero! Il materasso è una roccia! E poi voglio dormire con te...- piagnucolo.

-Non penso proprio.-

-Allora fammi stare nel sacco a pelo.-

Alexander sbuffa forte, ma alla fine si getta sul divano.

C'è un attimo di silenzio nel buio.

- Alex?-

- Eh.-

-Volevo solo sentirmi come ti senti tu.- sussurro accoccolandomi nel sacco a pelo, cullata dal suo profumo.

-Ti è piaciuto?- domanda ad un certo punto.

-Sì...cioè... Non più di altre volte però.-

Lo sento emettere uno sbuffo. Forse una risatina.

-A te?- domando con una punta di coraggio.

-Secondo te?- sputa serio.

- Dico a parte la fine...-

-Se avessimo avuto le protezioni sarebbe stato meglio.- taglia corto, tagliente come al suo solito.

-Quindi questo vuol dire che ti posso legare più spesso?-

-Non pensarci proprio, piccoletta.-

Ridacchio.

-Dormi ora.-

Stiamo in silenzio quando sento la sua mano scivolare giù dal divano per infilarsi tra i miei capelli.
Mi godo le sue carezze lente e delicate, perdendomi nella dolcezza delle sue dita che mi sfiorano il viso.
Infine crollo in un sonno profondo.

✨✨✨✨✨✨✨✨

Vendetta da parte di Alex in 3...2...1...

Ah. E Juliet ha detto tutto a Mini.

😶

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