Il Padrone della Morte

By AlessioPicciani

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AVVISO=Ambientato nel quinto film della saga di Harry Potter. TRAMA=La seconda guerra tra maghi sta per inizi... More

CAPITOLO 1
CAPITOLO 2
CAPITOLO 3
CAPITOLO 5
CAPITOLO 6
CAPITOLO 7
CAPITOLO 8
CAPITOLO 9
CAPITOLO 10
CAPITOLO 11
CAPITOLO 12

CAPITOLO 4

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By AlessioPicciani

L'ASSALTO DI HOGSMADE

Il maniero Malfoy era da sempre stato il covo dell'oscuro signore e dei mangiamorte della cerchia più vicina a Lord Voldemort, con grande sgomento del signore della casa. Vivere a pochi metri di distanza dal più potente, pericoloso e crudele signore oscuro della storia e sentirsi un pesce fuor d'acqua nella propria abitazione non fu di certo una bella sensazione per il patriarca della casata Malfoy.

Nei primi periodi della prima guerra tra maghi, Lucius Malfoy era il braccio destro dell'oscuro signore e ospitare nella sua abitazione colui che avrebbe riportato il potere ai purosangue fu un grande onore per lui. Con il passare degli anni, però, la pazienza del suo signore quasi sparì e al primo errore, che fosse piccolo o meno, di uno dei suoi sudditi non avrebbe esitato nemmeno un momento a mostrare la sua irritazione o, peggio, ira con la maledizione Cruciatus.

Questo era un fatto di cui Lucius Malfoy ne era pienamente consapevole, bastava un semplice sbaglio, o una notizia spiacevole da riferire e di cui non si aveva alcuna colpa, per provocare l'ira del suo signore. Anche i membri della cerchia ristretta, per quanto fossero fedeli e devoti, non erano esposti di meno al rischio di essere punito per un piccolo errore. Persino sua cognata Bellatrix Lestrange, la cui fedeltà e devozione era immortale e nota a tutti, subì gli effetti della maledizione Cruciatus per mano del signore oscuro.

L'oscuro signore non era contento dell'assalto di Diagon Alley, che si rivelò essere un completo fallimento. Otto delle sue reclute erano state uccise e mutilate, il ché era come un umiliazione nei suoi confronti.

Con Lucius nel ministero provò in qualche modo a impadronirsi del rapporto degli auror e ci riuscì. Purtroppo, però, i rapporti degli auror non dicevano quasi nulla sull'accaduto.

Si rifiutava di credere che otto dei suoi mangiamorte, seppur inesperti, erano stati mutilati ed uccisi da un solo uomo. Era impossibile, solamente un mago della portata sua e di Silente avrebbe potuto sperare di sopravvivere contro otto maghi oscuri. Era sicuro che ci fosse stato più di un uomo a far fallire il suo assalto.

Inoltre non sapeva l'identità di costui, sicuramente non era un combattente dell'Ordine della Fenice. Conosceva il suo vecchio mentore ed era certo che non avrebbe mai ricorso a questi metodi per fermare i suoi attacchi, neanche nei momenti più disperati, come leader della luce non sarebbe stato giusto.

"Mio signore, gli auror hanno chiuso il caso per ordine del ministro Caramell."- disse cautamente e lentamente Malfoy.

"Non mi sorprende, quel pigro idiota di Caramell non sa nemmeno di chi fidarsi. E' un bene che ci siano gli incompetenti come lui a capo del ministero. Mi sorprende che il vecchio manipolatore di Silente gli abbia permesso di ricoprire la posizione di ministro della magia." - pensò Voldemort.

"Non importa, i piani non cambiano. Questa mattina attaccherete Hogsmeade come avevo programmato. Senza dubbio sarà pieno di studenti nei fine settimana. Se i rapporti di tuo figlio sono esatti ci saranno più scolari del solito. Voglio che distruggiate la città, incediate i negozi maggiormente frequentati e generate più caos possibile. Questa volta andrete tu e i miei più fedeli, Lucius."- ordinò l'oscuro signore.

Senza aggiungere altro, Lord Malfoy fece un elegante inchino e si diresse verso l'uscita della sua abitazione per avvisare la cerchia più ristretta dei mangiamorte.

MINISTERO DELLA MAGIA

Era in questi momenti che Amelia Bones avrebbe voluto non essere stata promossa al ruolo di capo del dipartimento dei misteri. Il ministero della magia era sempre più corrotto, ex mangiamorte e famiglie oscure attingevano ai poteri politici e nessuno poteva fermarli.

Lucius Malfoy era uno dei tanti ex mangiamorte scampati ai processi del dopoguerra grazie alle sue intingenti quantità di denaro, e ora comandava Caramell come uno burattinaio con i suoi burattini da spettacolo.

Caramell, con la sua solita pigrizia, chiuse l'indagine sul misterioso giustiziere di Diagon Alley. E quindi non c'era alcuna possibilità di scoprire l'identità del responsabile di quei crimini, anche se erano stati commessi ai danni di otto terroristi.

Con suo grande sgomento, molti dei suoi auror erano degli incompetenti, pochissimi si potevano definire adatti al mestiere. A Diagon Alley avevano mostrato la loro incompetenza e mancanza di spina dorsale, alcuni, oltre a svenire, hanno addirittura vomitato sui cadaveri mutilati.

La Gazzetta del Profeta incolpò lei e l'intero dipartimento dei misteri per l'incompetenza degli auror ma la vera colpa era da attribuire al ministro e al suo rospo domestico dal colore rosa. Di giorno in giorno non facevano che diminuire gli auror a disposizione, licenziando senza alcun motivo gli auror competenti. Gli unici di cui lei si fidava e nutriva rispetto nei loro confronti erano Nymphadora Tonks, Kigsley Shacklbolt, Hestia Jones e pochi altri.

Emise un sospiro sommesso quando vide che altri cinque dei suoi auror che l'aspettavano dietro la porta del suo ufficio per chiedere spiegazioni sui loro licenziamenti, raccolse tutta la forza che aveva e aprì la porta.

HOGSMADE

Harry Potter e i suoi due migliori amici avevano approfittato la possibilità di trascorrere il fine settimana nella piccola città di Hogsmade, come tutti gli studenti d'altronde.

Il tempo trascorso nel castello iniziava a non essere più gradito dalla maggior parte degli studenti, la tirannia del ministero sulla scuola non faceva che aumentare il malcontento generale e in molti non vedevano l'ora di assentarsi per le vacanze natalizie.

I Tre Manici di Scopa era un locale che da sempre aveva ospitato moltissimi studenti ed ora più che mai era affollato. L'unico modo per rilassarsi ed ottenere un po' di svago era trascorrere i fine settimana nel famoso locale, non c'erano molte altre opzioni.

"Odio quest'anno."- disse freddamente il giovane Potter, a cui si aggiunse Ron

"Beh, non credo che si possa dire diversamente. Ci hanno tolto persino il quidditch. Di tutti gli anni che abbiamo trascorso ad Hogwarts sembra che questo sia il peggiore."- disse Ron.

Dopo quella sincera affermazione, tra i tre grifondoro cadde nuovamente il silenzio.

"Mi chiedo se le cose possano andare peggio di cos..."- Hermione s'interruppe improvvisamente quando da fuori il locale si udì una grande esplosione.

Tutti gli occupanti del locale si precipitarono sulle finestre per capire cosa stava succedendo fuori dai Tre Manici di Scopa. Dalle finestre era possibile intravedere dieci figure mascherate e vestite di nero che incendiavano gli edifici della via e uccidevano i passanti. Molti negozi furono rapidamente incendiati e distrutti, mentre i rispettivi clienti cercavano di scappare dai criminali.

Nel frattempo, nel pub Testa di Maiale i pochi uomini che sentirono i rumori provenienti dalla parte più frequentata di Hogsmade non batterono ciglio. Nemmeno il barista, Aberforth Silente, non sembrò interessarsi alle grida disperate delle vittime. Il pub in cui si trovavano difficilmente avrebbe catturato l'attenzione dei tempisti, quindi non c'era alcun motivo di cui preoccuparsi.

Un uomo, però, si alzò dal suo posto e, dopo essersi incappucciato e rimesso l'incantesimo di disillusione sul suo volto, uscì dal pub e camminò a passo svelto verso il punto in cui la città era stata attaccata.

"Spero che gli auror non arrivino subito, ho pochissimo tempo a disposizione"- pensò.

Quando vide un'edificio incendiarsi, capì subito dove recarsi. L'uomo incappucciato corse velocemente verso la via della città più frequentata e dopo qualche minuto si ritrovò in mezzo al caos generato dai mangiamorte.

Ancor prima di farsi attaccare e notare dalle figure ammantate, dalla fodera nascosta nel mantello della sua schiena estrasse la sua spada e con l'altra mano a disposizione impugnò la bacchetta ed entrò nella battaglia.

"Si comincia."- disse l'uomo.

Quando vide che uno dei mangiamorte lo stava notando si precipitò subito su di lui schivando abilmente una maledizione imperdonabile e con la spada in mano non perse tempo a trafiggergli il cuore.

Nel frattempo due dei suoi compagni lo attaccarono e con due eleganti balzi riuscì a schivare le loro maledizioni. Si avvicinò correndo mentre schivava o deviava con forti scudi le maledizioni che gli vennero incontro. Quando decise di essere abbastanza vicino ai due mangiamorte, lanciò la maledizione della morte ad uno dei due mentre all'altro si avvicinò con un grande salto e con la spada divise in due il cranio dell'uomo .

Dopo aver ucciso i tre mangiamorte, ripose la sua bacchetta nella fondina e al suo posto prese il pugnale dalla sua cintura. Con una velocità inaudita si piombò verso quattro dei sette mangiamorte rimasti in vita, pronto ad uccidere.

Le persone rimaste nel locale dei tre manici di scopa non potevano evitare di assistere alla battaglia con le mascelle a terra. Alcuni furono talmente disgustati e angosciati dal bagno di sangue che si stava verificando che non poterono trattenersi dal vomitare o dallo svenire. Persino Harry Potter fu pietrificato da ciò che vide, inizialmente voleva coraggiosamente intervenire ma dopo che vide comparire l'uomo incappucciato e ciò che ne seguì si bloccò come il resto degli occupanti del pub.

Bellatrix Lestrange, dopo tanti anni nella sua vita, fu scioccata e congelata dalla quantità di sangue che vide. Lei stessa aveva commesso crimini atroci, ma non fu mai capace di generare un vero bagno di sangue come l'individuo che stava uccidendo, per non dir di peggio, i suoi compagni mangiamorte.

Vide suo cognato Rebastan Lestrange venire pugnalato allo stomaco e alla carotide dopo aver provato ad attaccare, insieme ai due Carrow e Crabbe. Inutile dire che tutti e quattro non riuscirono a infliggere nessun danno sull'uomo, nonostante le numerose maledizioni che lanciarono.

Per qualche motivo sconosciuto provava una folle fitta di eccitazione contagiare il suo corpo nel vedere un solo individuo emanare tale potere e abilità. La sensazione crebbe quando l'uomo lanciò il suo pugnale a suo marito Rodolphus mentre cercava di scappare e lo colpì nel sedere. Vide poi il pugnale tornare nella mano del suo proprietario senza nemmeno sussurrare Accio.

Suo marito era davvero impaurito dall'uomo, poteva vedere il dolore e la paura nei suoi occhi e infatti scappò smaterializzandosi mentre l'uomo dietro di lui gli diede del- "Codardo!". Notò che la sua voce era forte, profonda e che poteva intimorire chiunque.

Si sentì stordita mentre lo guardava, l'unica cosa che la riportò alla realtà furono i pietosi lamenti di suo cognato Lucius Malfoy.

"Andiamo, non voglio morire!"- disse in fretta e con voce spaventata.

Bellatrix voleva obbiettare ma Lucius le strattonò il braccio prima che potesse dire qualcosa e li smateriallizzò nel suo maniero.

L'uomo incappucciato, d'altra parte, emise un forte ringhio di frustrazione. Due mangiamorte erano riusciti a scappare poco prima che la sua spada incontrasse i loro corpi.

"Maledizione! Tre di loro mi sono sfuggiti!"- urlò con rabbia.

Dopo essersi scrollato l'adrenalina della battaglia, ripose il pugnale nella sua cintura e la spada nella sua fodera.

Si guardò intorno e dalle finestre dei Tre Manici di Scopa riuscì a intravedere le figure delle persone che lo guardavano a bocca aperta e con paura, si avvicinò leggermente al pub e dopo aver sussurrato un semplice "Sonorum" sulla sua gola parlò.

"Ascoltatemi attentamente perché lo dirò una sola una volta. Questo messaggio è riferito soprattutto agli studenti della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Chiunque si unirà a Lord Voldemort andrà incontro a morte certa, molto probabilmente cadrà sotto il peso della mia spada esattamente come gli idioti che avete visto oggi. Voldemort stesso cadrà per mano mia, ti consiglio di non seguirlo."- spiegò con calore.

Dopodiché si smateriallizzò rivolgendo un ultimo sguardo alla vetrina del pub.

Pochi secondi dopo, dieci auror comparirono davanti al famoso pub e constatarono che ancora una volta erano arrivati troppo tardi.

GRINGOTT 'S BANK

La banca dei maghi era da sempre considerata come l'edificio più sicuro, protetto, ben custodito e gestito di tutto il mondo magico. Nessuno poteva impadronirsi del denaro o dei beni di cui non possedeva.

L'entrata della banca era sorvegliata da due imponenti guardie goblin e l'edificio era protetto da forti reparti magici. Nessuno poteva smaterializzarsi all'interno della banca, nemmeno con una passaporta. L'interno della banca era ancor più sicuro. Basti pensare che ben dieci guardie goblin sorvegliavano tutto l'edificio per ogni giorno della loro vita.

Dunque non c'era alcun modo di impadronirsi della grande banca, o almeno così avrebbe voluto pensare il direttore, nonché capo della nazione goblin, Ragnock.

Ragnock sapeva che in realtà c'era un modo per aggirare tutte le misure di difesa che lui e i suoi predecessori avevano predisposto per garantire la massima sicurezza della banca. L'unica arma da cui non poteva in alcun modo difendere la grande banca era la corruzione dei maghi verso i suoi simili.

I goblin disprezzavano ladri, infatti chi veniva sorpreso a tentare di rubare nella Gringott o in qualche altra loro proprietà sarebbero stati soggetti a delle pene molto dure. La loro legge non era clemente con i ladri, tuttavia questo non significava che i goblin non avessero mai rubato. Ogni goblin degno di nota viveva per arricchirsi e impadronirsi di quanti oggetti possibili, finché la loro legge lo consentiva.

Purtroppo le ricchezze della Gringott, in passato, non avevano attirato solamente i maghi, bensì anche i goblin stessi. Ragnock temeva che alcuni membri dello staff della banca avessero approfittato della loro posizione per rubare denaro e oggetti di valore dalle più importanti camere blindate.

Con la crescente minaccia del ritorno di Lord Voldemort, temeva che alcuni dei suoi impiegati potevano essere corrotti dal signore oscuro. Nella prima guerra tra maghi lui decise di rifiutare di appoggiare la causa dei mangiamorte poiché sapeva che in questo modo sarebbero diventati degli schiavi al servizio di un mago oscuro, purtroppo non tutti i suoi colleghi la vedevano come lui.

Lui e la Gringott non erano affatto pronti per una seconda guerra magica e ancor meno alla corruzione che Voldemort avrebbe sicuramente utilizzato come in passato.

CONTINUA...

















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