||Defenceless|| Minsung+Hyunl...

Autorstwa alisssssssssa

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Lee Minho, spalleggiato dal suo tirapiedi Hyunjin, è uno dei criminali più pericolosi della Corea del sud. Ji... Więcej

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✨NUOVA HYUNLIX✨
✨SEQUEL✨

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Autorstwa alisssssssssa

Passarono altri due giorni.
Felix non migliorava.
Hyunjin non aveva lasciato l'ospedale neanche per un secondo, Minho e Jisung intervallavano il lavoro allo stare con Hyunjin ed il poliziotto aveva riempito il davanzale del vetro dell'amico con tulipani bianchi, Changbin accompagnava Jeongin in ogni spostamento, ma appena poteva tornava in ospedale.
A volte capitava per qualche ora che si trovasse solo con Hyunjin.
Avrebbe voluto insultarlo e prenderlo a pugni così forte da fare entrare anche lui in terapia intensiva, anche solo per sfogarsi un po'.
Il moro invece non lo degnava di uno sguardo, non era per nulla interessato al fotografo. Non dormiva da giorni e riusciva a concentrarsi solo su una cosa e sicuramente non era Changbin.
Alche il più piccolo della squadra non chiudeva occhio da un bel po', non abbandonava mai le ricerche per decodificare la chiavetta, aveva chiamato amici,colleghi e aveva anche contattato degli hacker professionisti. Niente sembrava aiutarlo.

"Bene dovrebbero essere qui a momenti"
Disse Jisung giocando nervosamente con le proprie dita "forse dovresti prenderti una pausa" disse guardando Hyunjin che come sempre era focalizzato sul vetro che gli permetteva di tenere d'occhio Felix.
Non gli rispose neanche.
"Quando mi è capitato di assistere ad una chiamata di quella donna, ho visto che Felix era molto triste quando parlava con lei" disse Changbin.
Jisung sospirò "non l'avrei chiamata se non fosse stato necessario"

Dopo qualche minuto fece ingresso in quel corridoio una donna che venne preceduta dal rumore dei propri tacchi.
I ragazzo si girarono verso di lei.
La donna indossava una pelliccia leopardata lunga fino alle caviglie e gli occhiali da sole nonostante fossero in un ambiente abbastanza scuro.
"Oh Jisung sei qui" disse in modo molto teatrale.
"Salve" la salutò lui educatamente.
"Dovevi chiamarmi prima, non sei cambiato, resti sempre poco intelligente" disse lei togliendosi gli occhiali da sole per poi guardare il vetro della camera.
Sospirò.
"Da quanto tempo è così?" Chiese mentre dietro di lei arrivò anche il padre di Felix
"Sei in ritardo come sempre" disse nervosamente la donna.
"Questo è il quarto giorno" spiegò Jisung.
"Tulipani bianchi" disse l'uomo guardando il davanzale e poi suo figlio.
"Jisung, vuoi fare credere a tutti che sia già morto mettendogli i fiori a mo di tomba?" Sbottò la donna.
Minho si ritrovò a sospirare e Jisung gli diede una gomitata.
"Qualcosa non va ragazzo?" Chiese lei guardandolo "e voi chi siete piuttosto?" Guardò lui e Hyunjin che era appoggiato al muro tra una stanza e l'altra che osservava la scena in silenzio. "Da quant'è che non ti fai una doccia ragazzo?" Chiese al moro.
Hyunjin optò per il silenzio, non voleva insultare la madre di Felix, ma quella donna stava iniziando ad urtargli il sistema nervoso.
"Quindi?" Insistette la donna.
"Loro lavorano con noi" disse Jisung
"Tutti quegli uomini in un posto solo... senza nessuna ragazza?"
Il moro si accigliò e Minho dovette mordersi la lingua per non dire nulla.
"No non c'è nessuna ragazza al momento nella nostra squadra" disse Jisung.
La donna sbuffò portandosi il polso alla fronte con ancora gli occhiali da sole in mano, poi guardò verso il marito "e tu che dicevi che l'accademia gli avrebbe fatto bene" l'uomo non disse nulla, probabilmente abituato al carattere della donna "quindi mi stai dicendo che non ha cambiato 'gusti'?" Disse con un espressione schifata in viso.
"Le preferenze sessuali non si cambiano" disse Jisung stringendo i pugni.
"Non verrai a dirmi che state insieme vero? Blea che schifo" si rimise gli occhiali da sole.
"No, non stiamo insieme"
"Oddio quindi ha ancora speranza... magari se si risveglia adesso diventa una persona normale... di solito con i traumi la gente impazzisce, quindi forse  se ha sbattuto la testa lui potrebbe..."
"Se ne vada" Hyunjin che era stato zitto fino a quel momento, non riuscì più a contenersi.
"Come scusa?" Fece un acuto la donna togliendosi nuovamente gli occhiali.
"Alzi quel cazzo di culo da quella cazzo di sedia a vada a fare in culo da dove è venuta" la donna spalancò la bocca "le è più chiaro adesso?" Disse
"Chi sei per dirmi una cosa del genere? Parliamo di mio figlio!"
"Chiunque io sia a quanto pare tengo a tuo figlio più di quanto ci tenga tu"
"Mi parla anche in modo informale... oddio che maleducato"
Hyunjin alzò le spalle "gli idioti non meritano di essere trattati con rispetto"
La donna si portò la mano alla bocca.
"Questo è troppo per me! Non solo ho dovuto fare cinque ore di macchina con questi bellissimi tacchi Gucci, e ho rinunciato ad un massaggio e una pulizia del viso, ma ora anche questo!"
"Mi rifiuto di parlare con una persona così stupida" disse piano Hyunjin tornando con la schiena al muro ed incrociando le braccia.
"Vergognatevi" disse la donna alzandosi e prendendo il marito dal polso per trascinarlo via.
Dopo qualche istante il rumore dei tacchi si allontanò fino a scomparire del tutto.
"Se ne è andata veramente..." disse sorpreso Minho "ma a suo figlio ci tiene almeno un po'?"
"Non lo so" ammise Jisung.
Minho poi si girò verso Hyunjin "è la prima volta che ammetti ad alta voce che tieni al biondino"
Hyunjin alzò le spalle con lo sguardo basso "non dirlo esplicitamente cambiava forse quello che sentivo?"
Minho sorrise amaramente "no"
"Si senti sono felice che il tuo cervello non sia completamente inutile, ma ora che se ne sono andati come facciamo? Io ho una compatibilità solo del 35% e perché l'operazione venga fatta senza problemi deve essere almeno del 70%" disse Jisung nervoso.
Hyunjin si allontanò dal muro e si mise davanti al vetro guardando la figura esile di Felix.
"Lo farò io. Ho una compatibilità del 75%" disse
"Hai fatto il test?" Chiese Jisung
Hyunjin non rispose.
"Menomale" disse Jisung rilassandosi un po' "so che anche tu tieni a lui, ma donare un rene non è uno scherzo, quindi grazie" disse il poliziotto.
Hyunjin fece un gesto col capo.
"Dovresti andare a farti una doccia e dormire un po', stiamo noi qui" disse Minho.
Il corvino non disse nulla.
"Lo sai che non potrai stare qui per tutto il tempo? Perché non vai un po' dal tuo cane, prima quando gli abbiamo portato da mangiare ti cercava" disse Jisung.
Hyunjin ci pensò un po'.
"Sarò qui al massimo tra quaranta minuti" disse prima di iniziare a camminare verso il corridoio principale dell'ospedale.
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Minho fece sdraiare Jisung sul letto posizionandosi in mezzo alle sue gambe mentre lo baciava con trasporto.
Con i polpastrelli percosse tutto il corpo del più piccolo fino ad arrivare al cavallo della tuta che indossava.
"Min..." disse allontanandosi un po' da lui.
"Mh?" Continuò a baciarlo spostandosi sul collo.
"Non mi sembra giusto con Felix in bilico tra la vita e la morte... scusa" disse sussurrando.
Minho si spostò di lato mettendo un braccio sotto la testa per reggersi meglio e guardare il proprio ragazzo che a sua volta si voltò verso il castano.
"Era solo per farti distrate un po'" disse dandogli um bacio sulla guancia.
Jisung fece un piccolo sorriso, poi guardò il soffitto portandosi il braccio sulla fronte
"Non riusciamo a trovare nessuna pista... Jeongin è da giorni che prova a capire qualcosa e Felix è in quello stato... e io in tutto questo? Dovrei essere il loro capitano eppure sono così inutile"
Minho lo strinse a se forte.
"Hannie non dire queste cose, lo sai anche tu che non potevi fare di più di quello che hai fatto"
Jisung sospirò "a te invece? Ti ho sentito parlare al telefono prima, hai novità su tua madre?"
"Poco e niente, Hyunjin è tutto il giorno in ospedale e senza di lui è difficile, è molto abile a muoversi in questi ambiti, ma sicuramente non voglio forzarlo ora"
Jisung annuì. "Jungkook mi ha detto che forse è stata avvistata in un posto vicino a quello dell'ultima volta, ma ora come ora non è una priorità e poi senza informazioni più precise, potrei solo andare porta a porta a chiedere se hanno visto una donna di cui a stento ricordo il viso" Jisung annuì nuovamente e si spostò con la testa sullo stomaco di Minho, mentre quest'ultimo gli accarezzava i capelli.
"Raccontami qualcosa di bello" disse il poliziotto.
Il castano ci pensò su continuando ad accarezzarlo dolcemente.
"Una volta quando ero piccolo, Jack mi lasciò guidare il suo trattore.
Era dal primo giorno che avevo messo piede in quella casa che lo adocchiavo e lui se ne era accorto, quindi dopo un po' di tempo disse che ero abbastanza alto per arrivare ai pedali e per me fu una sensazione bellissima, mi sentivo grande e potente" Jisung lo osservava con attenzione, analizzando  ogni suo lineamento mentre parlava.
Quando salii ero veramente in ansia, perché avevo paura di sbagliare e fare qualche danno irreparabile.
Ma quando iniziai a guidare, fu una delle sensazioni più belle che io abbia mai provato, non solo Jack mi riteneva all'altezza per non distringere nulla, ma si fidava di me al punto di mettere tutto il suo orto a rischio per me.
E quando scesi con un sorriso a trentadue denti che non se ne andò per giorni, lui era lì ad aspettarmi con le chiavi di un altro trattore, un po' più piccolo tutto per me.
È stata la prima volta in vita mia che ho capito che qualcuno poteva tenere a me"
Fece un sorriso amaro.
"Jack ha una tomba?" Chiese Jisung.
"Le sue ceneri le ho sparse in mare, amava il mare" rispose.
"So che non sono una degna sostituire, ma io tengo a te da morire... spero tu te ne renda conto" gli prese una mano stringendola,
Minho gli sorrise "non sei una sostituzione solo perché tu sei un'altra persona e ricopri un altro ruolo rispetto a Jack nella mia vita, ma si Hannie quando fai dei piccoli gesti o dici delle determinate parole, mi rendi veramente felice e mi fai sentire amato, quindi grazie"
Jisung sapeva che data l'infanzia del castano, aveva bisogno di qualcuno che tenesse a lui ed era così grato del fatto che avesse scelto lui.
"Ti amo Min" disse bacandogli la mano.
Minho rispose con un bacio sulla testa e poi si sporse per arrivare sulle labbra del più piccolo.
"Proviamo a dormire un po'" suggerì il maggiore.
Jisung annuì stringendosi a lui.
-
-

Il giorno in cui era stato fissato l'intervento, Hyunjin si sentiva sollevato, finalmente avrebbe potuto fare qualcosa per Felix e ne era veramente entusiasta.
I dottori continuavano ad entrare ed a uscire dalla sua camera dandogli sempre più informazioni, sul dolore, le conseguenze e il post operazione. Sinceramente a lui non interessavano per niente, voleva solo sbrigarsi e dare uno dei suoi reni a Felix.
L'unica parte che ascoltò veramente fu quella dei rischi per colui che riceveva l'organo.

Dalla porta entrò una persona che Hyunjin non si sarebbe mai aspettato di vedere.
Changbin camminava piano, con lo sguardo fisso sul moro, una volta davanti al lettino iniziò a parlare.
"Mi stai sul cazzo, ti odio così tanto che ti strozzerei" disse
Il moro incrociò le braccia "si bhe è reciproco" disse semplicemente senza sentimento nella voce.
"Però voglio credere che tu tenga a Lix almeno un po' per fare questa cosa, anche se non mi fido di te per niente"
"Il punto della situazione?" Chiese il moro disinteressato.
Changbin respirò profondamente "lo dirò una volta sola. Grazie per provare a salvarlo" disse per poi girare i tacchi ed andare via.
Hyunjin alzò le sopracciglia, non gli importava di quella scenetta da finta persona per bene che aveva appena vissuto, voleva solo entrare in sala operatoria.

"Quanto manca?" Chiese ad un infermiere che passò in camera sua.
"Inizio a portarti il primo sedativo, una ventina di minuti prima che faccia effetto completamente e poi la portiamo in sala operatoria, stanno già preparando l'altro ragazzo" spiegò
Il moro annuì mentre l'altro gli metteva al braccio una flebo con il sedativo.

Hyunjin iniziò a perdere la concentrazione di quello che aveva intorno, vedeva e sentiva benissimo eppure era come se non fosse lì in quel momento e vedesse tutto come un narratore esterno.
"La portiamo in sala operatoria" disse l'infermiere che tornò nella stanza insieme ad un altro.

Entrato in sala operatoria, Hyunjin si girò, vedendo vicino a se la barella con sopra il corpo privo di sensi di Felix.
Lo guardò come si guardano le stelle la notte, fino a quando il dottore non procedette con l'anestesia totale.
Hyunjin chiuse gli occhi, con lo sguardo ancora sul biondo vicino a se.
Il suo ultimo pensiero fu per la speranza che questo potesse aiutare Felix.
Poi perse i sensi.

-
Raga.. così per dire...
-9 alla fine.

Comuuuunque carina la mamma di lix no?
Bye
🌸🌸🌸🌸🌸🌸🌸🌸

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