BADLANDS II

By CatsLikeFish

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➡️ Storia in corso ▶️ Sequel di Badlands 🦋🦋🦋 Questa storia contiene scene esplicite ed il linguaggio non... More

BADLANDS II
When you think of love, do you think of pain?
Innocence died screaming, honey, ask me I should know
Do You really want me dead or alive to torture for my sins?
Do you want my presence or need my help? Who knows where that may lead
How are you all around me when you're not really there
With my feelings on fire, guess I'm a bad liar
Wish you knew that I miss you too much to be mad anymore
You've got a fire inside but your heart's so cold
Use the sleeves on my sweater, Let's have an adventure
And oh we started Two hearts in one home
Would you rescue me? Would you get my back?
What am I now? What if I'm someone I don't want around?
Will you still love me when I'm no longer young and beautiful?
Due parole su Badlands
And my daddy said, "Stay away from Juliet"
Sleep with me here in the silence Come kiss me, silver and gold
We weren't perfect But I've never felt this way for no one
Baby kiss me, before they turn the lights out
'Cause I've done some things that I can't speak
I know you wanna go to heaven, but you're human tonight
I spend her love until she's broken inside
If it's not you, it's not anyone
End
Seconda parte
XXV
XXVI
XXVII
XXVIII
XXIX
XXX
XXXI
XXXII
XXXIII
XXXIV
XXXV
XXXVI
XXXVII
XXXVIII
XXXIX
XL
XLI
XLII
XLIII
XLIV
XLV
XLVI
XLVII
XLVIII
XLIX
L
LI
LII
LIII
LIV
Epilogo: parte uno
Epilogo: parte due
Epilogo: parte tre

Dancing through our house with the ghost of you

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By CatsLikeFish

Il giorno seguente mi sveglio tardissimo, quando guardo l'ora sono le tre del pomeriggio.
Mi alzo dal letto con una gran confusione nella testa.
Non so più da che parte stare.
C'è qualcosa di Jacob che non mi convince. La prima cosa che faccio è prendere il telefono e cercare il suo nome su google.
Kyle Withman.
Appare sulla lista dei poliziotti del dipartimento di Manchester.
Mi basta questo, no?
Non stava mentendo!
Jacob è davvero un poliziotto sì, ma c'è qualcosa che non torna. Il mio istinto mi dice che c'è dell'altro. E poi sapeva troppe cose per essersi inventato tutto.
Quindi finalmente mi decido a parlare con mia madre.
L'ho chiamata in lacrime quel tardo pomeriggio. Ciò che mi aveva raccontato Jacob era bastato a confermare alcuni dei miei sospetti, creando nello stesso tempo, ulteriori dubbi.
-Mamma ti devo parlare. Devi allontanarti da quella casa.-
Le prime parole che le rivolgo quando lei risponde alla mia chiamata, escono un po' troppo melodrammatiche.

-Juliet? Hai bevuto?-
La sento ridere dall'altra parte.

-No.-

-Droghe? Tipo quelle pastiglie che vanno adesso...-

-Mamma!-
La rimprovero, ma lei non mi presta ascolto.

-John stasera finisce tardi di lavorare, perché non vieni a farmi compagnia?Ci guardiamo uno stupido reality show come ai vecchi tempi, davanti a una vaschetta di gelato.-

- Mi prometti che mi darai retta per una volta?!- le chiedo con voce preoccupata.

- Porta dei cookies al cioccolato!!-

Mia madre mi chiude il telefono in faccia, così mi decido a fare uno zaino con tutti i miei averi ed uscire quatta quatta da casa di Jacob.

🍂

-Ho portato delle m&ms per il gelato.- annuncio dopo essermi tolta stivali e cappotto.
Guai a calpestare quel parquet prezioso con le scarpe, John lo fa lucidare due volte a settimana.
Mia madre sta seduta sul divano del salotto con una vecchia coperta ricamata a mano. Il suo sguardo sorridente e stanco cambia non appena lo lascia ricadere su di me.
-Juliet sembri sconvolta!Ma cosa diamine sta succedendo?-

Non devo avere una bella cera, forse tremo persino.

-C'è del the caldo in cucina. Ti faccio qualcosa da mangiare?-

-No, tranquilla mamma. Magari prendo una tazza di the.-

Mi infilo in cucina dove un alone di ordine e organizzazione mi prende alla sprovvista. Insomma, quella donna è pur sempre mia madre, l'ho ereditata da lei l'attitudine per il disordine e l'incapacità a cucinare. Eppure non posso far a meno di notare come i ripiani siano tutti ben sistemati. C'è una teiera in porcellana con del the ancora fumante e due tazze a fianco. Nell'aria c'è il classico profumino di pasticceria, come se qualcuno avesse appena sfornato dei croissant al burro. Sotto ad un coperchio bombato trovo un vassoio colmo di biscotti al cioccolato.
Riconosco immediatamente l'artefice di quell'organizzazione maniacale.

-C'è il suo zampino vero?- domando tornando in salotto con due tazze fumanti.

- Che vuoi dire, Juls?-

- Alexander. Gli hai detto che sarei venuta?-

- Sì. Ma poi te l'ho detto che mi sta aiutando molto in questo periodo. Ed è anche più bravo di me con i dolci.-

Muovo la testa in segno di dissenso quando mi accomodo accanto a lei sul divano.

- Che c'è non ci credi? Alexander è un ragazzo d'oro, Juliet.-

- Il figlio modello, immagino.- replico sarcastica soffiando sul the bollente.

Mia madre posa la tazza sul tavolino, poi stranamente si fa seria all'improvviso.
Alcune ciocche chiare le scivolano sul volto, così le raccoglie con un grosso fermaglio.
-Sei scappata per causa sua?-

Fingo un breve stupore nell'udire quella domanda, ma tanto è inutile girarci intorno adesso.
Meglio confessare subito.
-Sì mamma.-

-E cos'è stato? Cos'è che ti ha fatto soffrire così tanto da scappare?-

Pensavo fosse mi facile, ma non riesco a spiccicare parola.

- È per la tua cotta non contraccambiata?-
La sento chiedere mentre si passa una mano sul pancione.

Le sue parole istigano la mia impulsività, mi avrebbero fatta schizzare in piedi in un secondo, qualche mese fa.
Ora però prendo un lungo respiro prima di parlare.

-E certo! Perché nella tua testa il ragazzo perfetto non potrebbe mai e poi mai ricambiare l'affetto di tua figlia che è solo una stupida ingenua senza speranze,vero?-

Ops.

- Juls ma che dici!!!-

La vedo aggrottare le sopracciglia, incerta sul cosa rispondere.

-Non è una cotta.- asserisco riprendendo la calma.

E tantomeno non contraccambiata!!

Lei però continua a guardarmi confusa.
-Se devi dirmi qualcosa...spiegati meglio, Juliet.-
La vedo farsi piccola e rannicchiarsi sotto alla coperta di lana. "È questo il momento" mi dico.

- Senti mamma... papà ha questo amico che...-

-No, no, no lo sapevo! Lo sapevo che c'era lo zampino di tuo padre!-

Sbuffo, poi la interrompo.

- Lasciami finire. Questo suo amico è un poliziotto e mi è parso di capire che John...-

-Tuo padre odia John. E poi immagino che razza di frequentazioni abbia quello scellerato di tuo padre!-

- Mamma, ho parlato con una persona che conosce la famiglia di John e... magari lui non ha fatto niente, ma tu non puoi fidarti di lui.-

Mia madre resta a bocca aperta per qualche istante, corrugando il viso in una smorfia indignata.
Approfitto del suo momento di silenzio per continuare.

-Ho come l'impressione che Alex abbia fatto qualcosa e John...-

Mia madre però tutto ad un tratto sembra ritrovare le parole.
-Alex è suo figlio e John farà sempre di tutto per proteggerlo. Ed e lo stesso che farei io. Con Alexander e con te. Non sai come è l'amore di un genitore, Juliet...supera qualsiasi cosa.-

Vorrei far finta di non vederlo, ma ora gli occhi le luccicano sul serio.
Così cambio completamente il registro della conversazione.

- Sì, ma se Alex avesse ucciso qualcuno?-

-Juliet ma ti sei bevuta il cervello? Chi ti ha detto una cosa del genere???-

Mi mordo il labbro con forza.
Mia madre si avvicina a me, poi prende a parlare sottovoce.

-Alex ha avuto un brutto passato e ha seri problemi con la gestione delle emozioni. Dopo la morte della madre ha fatto tanti sbagli, ma non è un ragazzo cattivo.
Ed è più sensibile di quanto credi.-

-Ma quella ragazza... e sua mamma...-
-Tesoro, la ragazza si è suicidata e la madre di Alex è stata uccisa. Punto. Non pensi sia sufficientemente crudele che un ragazzo poco più che bambino, assista all'omicidio di sua madre?-

-Sì ma...Tu sei sicura sia andata così?- chiedo.

-Certo!Stai scherzando?-
La voce di mia madre è sempre più convinta.

-Ma il caso è stato riaperto. Cosa dice John a riguardo?-

La vedo scuotere la testa.
-Secondo te posso tartassarlo con una cosa così delicata? Hanno ucciso sua moglie, Juliet.-
Il suo tono di voce si fa sempre più simile ad un sussurro. -Quello che so è che ad oggi non ci sono prove né contro Alexander, né contro John. E anche se ci fossero, Juliet, per me non cambierebbe nulla. Conosco l'uomo che ho sposato.-

-Mamma però c'era solo Alex in casa e non hanno rubato niente... Mi avevi detto che era stata una rapina finita male.-

I suoi occhi chiari si addolciscono.
-Oh tesoro. Ci sono cose che tu non sai e che mi ero promessa di non dirti per non spaventarti. Sembra...-
La voce di mia madre è ormai un filo sottile. -...Sembra sia stata una vendetta personale, nonché una messa in scena. Ma tu cosa stai insinuando, Juliet?Non penserai mica che Alex c'entri qualcosa?-
-Beh...-
-Ma che ti salta in mente!!!- mi rimprovera lei.
-Mamma...-
-O mio dio, Juls!-
-Cosa?-
-O mio dio come ho potuto non accorgermene! Tu non ti sei solo presa una cotta per lui e basta, come mi hai raccontato!-
-Mamma.-
-Mi hai detto che non eri corrisposta e io ti ho creduto!-
-Certo e non ti è venuto difficile credermi, dato che non mi trovi alla sua altezza!!!-
-Beh no ma io credevo che tu... oddio!-
-Questa cosa è imbarazzante, mamma.-taglio corto.
-Alexander è incline a creare rapporti malsani o almeno così mi ha detto John.-
-Dovrebbe essere una cosa privata di Alexander. Non credi che John metta un po' troppo il becco in faccende che non lo riguardano?-
Per una volta ho detto quello che pensavo.

-Beh, sì pero era Alex piccolo quando ha conosciuto Mya. Aveva quindici anni anni o poco più... un genitore si preoccupa, Juls. Anche per questo motivo non volevamo vi avvicinaste troppo.-
-Persino suo padre ha paura di lui.- la provoco io.
-Suo padre lo ama e vuole proteggerlo.-
- Sì ma non gli lascia mai possibilità di scegliere! Lo vuole obbligare a fare giurisprudenza!-
- Juls, John vuole solo proteggerlo! Per questo non vuole faccia medicina, per risparmiargli la vita difficile che avrebbe, visto il cognome che porta. Tutti sanno di quell'incidente. John non può perdonarselo.-

Sono venuta qui per saperne di più su Alexander e alla fine finisco pure per difenderlo.
-Dovrebbe essere libero di fare quello che vuole.- borbotto infastidita.

-Lo so e ci ho discusso tanto con John. Non dovrebbe imporre le sue idee al figlio, ma lui è fatto così. Crede di sapere cos'è meglio per Alex... e poi anche lui ne ha passate tante... immagina che uccidano la persona che ami!-

Quelle parole risuonano lapidarie nella mia testa.
Non mi ero mai messa nei panni di John, effettivamente, l'avevo solo e sempre visto come il patrigno rompipalle che mi impediva di vedermi con suo figlio.

-John si sente in colpa e...anche se io, come Alexander, ti ho raccontato la storia della rapina... lui è convinto che non ci sia stata nessuna rapina.
Qualcuno aveva un conto in sospeso con la sua famiglia, tant'è che hanno falsificato delle denunce per far ricadere la colpa del suicidio di Mya su Alexander.-

Ripongo la tazza sul tavolino di vetro creando un rumore sordo.
-Stronzate! Chi falsifica dei documenti per incastrare un ragazzino?!!- la provoco alzando la voce.

Mia madre è riluttante, ma a questo punto sembra costretta a raccontarmi ciò di cui è a conoscenza.

-Alcuni poliziotti sono stati denunciati dopo il caso di Mya.
John ha fatto di tutto per insabbiare la storia, Juliet...perché la polizia era corrotta e non sarebbe emerso nulla a loro favore.-

Abbandono la testa tra le mani, con fare sconfitto.
Ho bisogno di risposte e probabilmente c'è solo una persona che può darmele.

-Dimmi che sarà possibile vederti tornare a casa e riallacciare i rapporti con John e Alexander.-
Mia madre mi stringe una spalla con fare affettuoso.
-Ora è troppo presto.-
-Prenditi il tuo tempo. Vuoi che chiedo ad Alex di accompagnarti da Mini o da tuo padre?-
-Ah no..ehm...-
-Cosa?-
-Forse il mio posto è qui.-

🍪

Love Island non fa in tempo a cominciare che mia madre si è già addormentata sul divano.
Le sistemo la coperta addosso, spegno la tv e mi allontano dal salotto in punta di piedi.
Non so cosa mi stia prendendo, ma decido di salire sù per le scale.
Sono le undici.
Magari è ancora sveglio.
E forse gli devo delle scuse per ieri sera.
Raggiungo la porta della sua camera, poi busso.
Passano alcuni secondi e finalmente Alexander viene ad aprirmi con sguardo assorto ed assonnato.
-Sei qui.-
Mi lascio accarezzare dalla sua voce rauca mentre reprimo l'istinto di attorcigliarmi le dita tra le mani, per non sembrare troppo nervosa.
-Ti volevo solo dare delle scuse per ieri.-
-Scuse accettate. Mhm...-
Alexander affonda una mano tra i capelli scuri per poi socchiudere gli occhi in due fessure.
-Ma per cosa, Juliet?-
-Per averti chiamato.- replico svelta.
-Non devi. Hai capito cosa ti ho detto? Che puoi chiamarmi quando vuoi.-
-Si ma...-
-Fuori o dentro.-
- Cosa?-
-Voglio sapere dove vuoi stare,Juliet.-

Lui resta fermo sulla porta ad esigere una risposta, mentre io faccio un passo indietro.
Prendo una grossa boccata d'ossigeno.
Sento il suo sguardo pesante addosso a me.
Poi mi infilo dentro alla stanza, causando lo stupore più grande sul volto di Alexander.

🍏🍎🍏🍎🍏

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