Ariminum Circus è il titolo di una esposizione che ospiterà le creazioni del Maestro (un guru, scienziato e artista, che riunisce intorno a sé personaggi bizzarri) ma è anche il circo felliniano di una Rimini fantastica, lisergica, che ha ben ot...
Lo tsunami si scatenò nel pieno della notte. L'evento fu catastrofico e imprevedibile, benché inevitabile. Così richiede l'appartenenza al Club dei Cigni Neri. A causarlo, un foglio appallottolato. Lo aveva scagliato dietro di sé lo Scrittore seduto a una scrivania in faggio di Castiglioni – con un gesto degno di Stephen Curry o di qualche altro dio della pallacanestro. Il proiettile si era schiantato contro il cestino Cosmic Egg appoggiato alla parete. L'urna ovoidale già colma ribaltandosi era straripata. Il gran "bang!" del contenitore metallico caduto sul pavimento ancora risuonava nelle buie profondità del loft. Una spuma cartacea si era riversata sul parquet, fino a sommergergli i piedi.
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Come diavolo aveva potuto la pallina far rovesciare il canestro? Solo allora lo Scrittore si rese conto di avere avvolto una pagina strappata dal quadernetto aperto davanti a lui intorno al pezzo di onice nero che fungeva da fermacarte, prima di lanciarla soprappensiero. Temette di avere prodotto danni più rilevanti di un bidoncino capovolto. Per un istante pensò di scendere dallo scranno e ispezionare i paraggi. Ma non lo fece. Sapeva cosa sarebbe successo. Già si vedeva a raccattare le pallottole, carponi, in posizione animalesca; a rileggere scampoli di parole e di frasi che lo richiamavano spacciandosi per frutti ricchi di piaceri letterari, facendo capolino dai globi accartocciati come Sirene fra gli scogli di Scilla e Cariddi; che lo spingevano a cadere nel peccato più imperdonabile, dare vita ad aborti di scrittura; che infine lo supplicavano di essere riprese in considerazione, di avere una rinnovata possibilità di trovare una collocazione nel testo – anche in un paragrafo secondario, in una parentesi o in una nota a margine. Le immaginò a umiliarsi senza alcun pudore, rendendosi disponibili per qualunque modifica, integrazione o violenza sadica lui ritenesse di infliggere loro, pur di tornare nel Paradiso perduto del romanzo in gestazione.
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Tenne duro. Rimase dov'era, con lo sguardo fisso nel Vuoto del taccuino, più immobile del Pensatore di Rodin. Se dalle ceneri dell'Oceano pergamenaceo fosse sorta l'Afrodite fiammeggiante dell'ispirazione? Doveva essere pronto a cogliere l'attimo fuggente di distruzione creativa. Sapeva che sono le calamità a rivelare l'essenza del mondo: l'inondazione mostra la realtà dell'acqua, il terremoto la Verità della terra, il black-out il lato oscuro dell'energia elettrica e il surriscaldamento repentino di una centrale nucleare la forza della fissione dell'atomo.
