2. Formidabile

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{Formidable, formidable
Tu étais formidable, j'étais fort minable
Nous étions formidables}


✨✨✨


Hermione Granger aveva sempre detestato una cosa più di tutte le altre: la procrastinazione. Odiava lasciare in sospeso qualcosa per colpa di un intoppo, detestava che il tempo scorresse indifferente alla sua lista ben stabilita di priorità. Qualsiasi idea le saltasse in testa non poteva aspettare prima di essere messa in pratica e, soprattutto, ogni domanda doveva trovare subito risposta.

Quella sera, l'inquietudine faceva da padrona, ma Hermione non aveva alcuna voglia di sottomettersi all'angoscia.

«Ho bisogno di prendere un po' d'aria.» proruppe, dal nulla.

Ginny, distratta, mormorò il suo assenso, mentre, china su un piccolo scrittoio, sospirava sull'ennesima lettera d'amore per Dean Thomas.

Hermione fece per scendere le scale, per raggiungere il giardino ma poi tornò indietro. E, risoluta, le risalì fino al quinto piano e bussò piano a quella porta tanto familiare.

«Avanti!»

Ron, stravaccato sul letto sfatto, leggeva l'inserto sportivo della Gazzetta del Profeta. Abbassò per un istante la rivista e le rivolse un sorriso sbilenco.

«Ah! Ma sei tu...» biascicò, provando a ricomporsi.

«Ronald, per favore, non le scarpe sul letto» lo ammonì.

«No, ti prego, non ti ci mettere anche tu. In questa casa vivono anche Ginny e mia madre. Mia madre. Hai presente? Salvati, almeno tu» sbuffò il ragazzo, con una risata sul volto.

Hermione si arrese subito e abbozzò un sorriso, lo raggiunse e sedette in fondo al letto.

«Quindi...» cominciò incerta. «Come credi dovremo comportarci?»

Ron la guardò, capendo immediatamente quale piega avrebbe preso la conversazione.

«Non lo so, non ho idea di cosa aspettarmi. Io ignorerei la questione, fino a ché non sia necessario».

«Come possiamo fare finta di nulla?» esclamò la ragazza sconcertata. Si allungò a strappargli dalle mani la Gazzetta del Profeta, scartabellò le pagine fino ad arrivare alla prima, dove uno dei titoli strillava: "HARRY POTTER: IL PRESCELTO?"

«Come puoi pensare di ignorare questo, Ron?» chiese ancora, furente.

«Dico solo di aspettare che sia lui a volerne parlare. Non mi mancano le sue crisi di nervi dell'anno scorso, sai?» la rimbeccò lui.

«Ha appena perso Sirius» disse Hermione accalorata, «che era la persona più vicina a essere una famiglia per Harry. Non posso pensare a come sarà ridotto adesso...»

«Appunto, non possiamo subito trattarlo come la solita vittima di un destino crudele... Oh, sai che lo odierà!» esclamò, quando Hermione gli scoccò un'occhiata accigliata. E, siccome non sembrava volersi togliere quell'espressione torva dal volto, Ron la guardò per un po'.

«CHI HA VISTO LUI CHE TORNAVA? CHI HA DOVUTO SFUGGIRGLI? IO!» gracchiò, in una buona imitazione di Harry. «Vogliamo davvero scatenare qualcosa del genere? DI NUOVO?»

Hermione si ammorbidì e si concesse una breve risata. In effetti, per quanto gli volessero bene e fossero decisi a combattere la sua stessa battaglia, non si poteva negare che Harry avesse reazioni imprevedibili, a tratti feroci.

Forever Lost || DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora