『 CAPITOLO SEDICI 』

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Seoho e Keonhee avevano passato un intenso pomeriggio a ridere e scherzare, al riparo da occhi esterni che avrebbero potuto interrompere l'intesa creatasi tra i due.

Ad un certo punto il castano preparò addirittura del tè al gelsomino per rendere più piacevole lo scorrere del tempo, che era poi stato gustato con entusiasmo dalla guardia affianco a lui.

Il maggiore non era mai stato così bene in compagnia di un'altra persona, cosa che gli scaldò il petto e gli fece nascere un piccolo sorriso luminoso e delicato come la luna.
<Keonhee...> lo chiamò, tirando lievemente il grembiule che l'altro indossava per attirare la sua attenzione. <Grazie di tutto quanto. Questo è uno dei pomeriggi migliori degli ultimi anni, te ne sono grato.> disse continuando a sorridere, mentre la mano snella si spostava prima sulla spalla e poi sulla schiena ampia del più alto, tirandolo più vicino a sé.

Il fiorista, a quel gesto inaspettato, mise le mani avanti sul petto dell'altro ragazzo per cercare di non avvicinarsi troppo, saggiando involontariamente la consistenza soda dei pettorali scolpiti dal duro allenamento.
Resosi conto di ciò che aveva appena fatto, il viso di Keonhee arrossì fino a diventare un insieme di mille sfumature appartenenti ai più esotici fiori color porpora.

<S-scusa non volevo.> balbettò il castano, non osando muoversi di un solo millimetro per paura di rompere la bolla fatata in cui erano finiti durante quelle ore magiche passate insieme.

Seoho sorrise teneramente davanti a quella visione così carina, mentre con la mano libera andò ad accarezzare delicatamente la guancia bordeaux dell'altro.
<Non preoccuparti, a me non dà fastidio averti così vicino.> sussurrò, continuando inesorabilmente ad avvicinare i loro volti.

Le loro labbra erano sempre più prossime, ormai solo dei millimetri a separarle.
<Sei agitato fiorellino? Rilassati, non farò nulla che tu non voglia.> mormorò il biondo, inclinando un poco la testa in vista del contatto ravvicinato che sarebbe accaduto di lì a pochi secondi.

Il minore sorrise leggermente, andando ad incastrare le proprie dita tra le ciocche chiare dell'altro.
<Non ho p-paur-> cercò di rispondere, venendo però interrotto dal suono della campanellina appesa sopra la porta, che annunciava l'entrata di un nuovo cliente.

I due giovani si separarono a malincuore, lanciando sguardi pieni di rancore verso il nuovo arrivato, che li osservava attentamente dall'altra parte del bancone.

<Generale Lee non mi aspettavo di trovarla qui.> esclamò l'intruso, appoggiando le mani sul tavolo e scrutando la coppia, ben consapevole di aver appena interrotto un momento unico e speciale.

<KiJung...qual buon vento? Oggi non era il tuo giorno libero?> gli chiese Seoho fissandolo negli occhi con fervore e astio. Non l'avrebbe perdonato così facilmente dopo quell'interruzione brutale.

Il sottoposto sorrise innocentemente, accarezzando la superficie rugosa del legno davanti a sé.
<Appunto perché è il mio giorno libero sono venuto qui ad osservare questi fiori così belli. Tutti ne parlano bene in paese ed ero curioso.> rispose il ragazzo continuando a mantenere la maschera sorridente che aveva creato apposta per l'occasione, cercando di non far nascere sospetti nell'altro.

Keonhee si schiarì la gola, avanzando verso il castano e piazzandoglisi davanti con un'espressione di pura cortesia stampata in faccia.
<Salve, sono il proprietario del negozio. Come posso esserle utile?> domandò educatamente, facendo anche un piccolo inchino di benvenuto.

Gli occhi di KiJung brillarono di una luce quasi inquietante mentre scrutavano il fiorista, studiando fino alla più piccola porzione di pelle visibile, anche se coperta dai vestiti.
<Oh nulla di particolare, vorrei solamente fare un giro.> disse mentre il sorriso rimaneva impeccabile e inflessibile sul suo viso.

𝘙𝘦𝘥 𝘛𝘩𝘳𝘦𝘢𝘥 // 𝙊𝙣𝙚𝙪𝙨 [☑]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora