•Capitolo 18•

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"Davvero?", non riuscivo a smettere di ridere dopo che mi raccontò di quella volta alle medie in cui aveva detto alla professoressa delle brutte parole, quasi irripetibili, perché gli aveva messo un brutto voto.

"Sì, dovevi vedere la sua faccia!", rise e mi accorsi che la sua risata era il suono più bello del mondo.

Passammo così tutto il tragitto in macchina che durò circa una ventina di minuti. Si fermò e parcheggiò con un paio di sterzate fluide. Persino quando guidi sei figo.

Uscì ed io uscii a mia volta, ridendo per i miei ridicoli pensieri da ragazzina ormonata.

"Dove andiamo?", chiesi impaziente.

"Tu dove vuoi andare?"

"Uhm... Non lo so, qui a Doncaster non c'è niente di così tanto entusiasmante." , mi sforzai a pensare a qualcosa ma non mi veniva davvero nulla in mente.

"Oh, conosco un posto.", si illuminò e mi emozionai per il fatto che mi avesse stretto la mano ancora una volta. Dentro di me prizzavo gioia e vitalità da tutti i pori, mi sentivo come stessi per implodere dall'euforia.

Camminammo per un po' finché non svoltò entrando in un pub non molto impegnativo molto per da serata rilassante con gli amici, e ordinammo subito un paio di panini accompagnati da un paio di birre.

Si ristabilì il clima che si era creato in macchina, Louis era una persona incredibile. Divertente, sarcastico e intelligente come pochi. E poi era davvero bellissimo. Adoravo il modo in cui il naso si arricciava quando mi sorrideva. Già, sorrideva. A me. Solo quello riusciva a farmi venire la tachicardia.

Era una serata davvero fantastica, Louis era perfetto con tutto l'imbarazzo e lo sconforto che a volte mi faceva provare, perfetto come quella serata.

Ma forse avevo parlato troppo in fretta...

"Ciao Louis!", sghignazzò Eleanor, masticando una gomma con la bocca aperta. Disgustoso.

"Ciao.", sospirò Louis, il suo tono annoiato mi fece sfuggire una risatina alla quale Eleanor si arrabbiò visibilmente.

"Questo era il tuo "essere impegnato"?" chiese la ragazza che non sopportavo affatto indicando me. Allontana quel dito stupido da me, signora gallina.

Cercai di non arrabbiarmi troppo. Louis le rispose così: "Sì, è questo il mio "essere impegnato", non mi andava di stare con te. Ci sono problemi, mh?"

Io iniziai a ridere per la faccia di Eleanor incredibilmente sconcertata per quello che il suo ragazzo le avesse detto e vedendo che io stavo ridendo la mora si infuriò ancora di più. Si girò verso la sua amica che stava ridacchiando allo stesso modo e sgranò gli occhi assumendo un'espressione crudele.

"Andiamo, Pamela! Non mi piace questo pub.", strombettò.

Finalmente se ne andò e la risata di Louis si accodò alla mia, formando una un'armonia tanto soave che soltanto l'assolo della sua risata riusciva a superare.

E così riprendemmo a scambiarci informazioni sulla nostra vita. Eravamo entrambi così desiderosi di conoscerci meglio e solo Dio sa quanto amai quella sera per il modo in cui riuscii a dare profondità al mio rapporto con Louis. Iniziavo a trovare familiari e confortanti le sue piccole abitudini, il modo in cui accavallava le gambe adagiando la caviglia sul ginocchio, il modo in cui protendeva il busto in avanti quando mi ascoltava, il suo continuo pizzicarsi il polso in modo nervoso. Era meraviglioso.

Ma c'erano momenti in cui non lo ascoltavo più perché mi perdevo nei suoi occhi, nelle sue labbra che scandivano ogni sillaba con espressività, in come involontariamente passava quelle deliziose dita affusolate tra i capelli mentre parlava e nel suo sorridere quando mi raccontava qualcosa di piacevole.

"...e... Haz mi stai ascoltando?", domandò a un tratto e, no, non lo stavo facendo. Lui era un distrazione troppo grande persino dai suoi stessi discorsi.

Scossi la testa e lui alzò gli occhi al cielo divertito.

"Andiamo.", mi invitò a seguirlo, avevamo finito di mangiare e pagato. Uscimmo fuori e mi prese la mano, di nuovo, non ci posso credere, lasciandomi anche intrecciare le nostre dita.

"Hai visto la faccia di Eleanor prima?", ridacchiò con un minuscolo ghigno impertinente.

"Già, era esilarante.", mi divertii solo al ricordo.

Continuavamo a camminare diretti verso l'auto e non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso. Camminava con un'andatura così sicura, così fluida. Lui se ne accorse e mi guardò, io abbassai lo sguardo e gli nascosi l'ennesimo sorrisetto.

"Cosa c'è?", chiese.

"Niente è che... mi chiedevo cosa ci trovi in Eleanor.", diedi sfogo alle mie ansie.

"Io... niente. Smettila di pensare che la preferisca a te, so che lo stai facendo.", mi ammonì, indovinando. Lo fai sempre. Forse sei un mago.

Sospirai e lui continuava a guardarmi preoccupato, come se potessi rompermi in mille pezzi da un momento all'altro.

"Vuoi vedere una cosa che io ed Eleanor non abbiamo mai fatto in pubblico?", mi domandò.

Io lo guardai confuso e annuii curioso solo per assecondarlo inerme lui mi baciò sotto l'occhio di almeno una ventina di persone. La sua lingua si allacciò alla mia in meno di un millisecondo mentre le sue dita andarono a tirare leggermente i ricci che poco prima mi aveva detto che amava. Le sue carezze contro il mio scalpo non facevano altro che farmi desiderare ancora tutte le sue attenzioni.

Una signora sembrava infastidita da noi, anche perché le stavamo sbarrando la strada ma non ce ne curammo. Eravamo in pubblico, ma per me c'era comunque solo Louis. Che sbandata incredibile che mi sono presa per questo ragazzo idiota.

Il mio cuore non reggeva l'emozione di esserci scambiati effusioni come una normale coppia di innamorati, anche se erano poche persone il fatto che mi avesse davvero baciato un pubblico mi accarezzò l'anima e mi rassicurò. Forse essere gay non è poi così tanto male.

Si staccò con le pupille dilatate e i capelli arruffati e riprese a camminare prorompendo in una risatina adorante.

"Non hai mai baciato Eleanor in pubblico?", chiesi con il suo sapore ancora sulle labbra.

"No. La nostra storia in pubblico si è limitata solo a darci la mano.", il mio cuore scoppiava di felicità.

"Ah.", sussurrai.

Davvero non ha mai baciato la sua ragazza in pubblico?

"Ma allora... perché non la lasci?", m'azzardai a chiedere.

Lo sentii irrigidirsi e un'espressione di paura gli si dipinse sul volto.

Salve a tutti! Scusate per il leggero ritardo e buona domenica! ❤
-M

† Since we were 18 † -Larry StylinsonWhere stories live. Discover now