Era in un vicolo senza luce che avveniva il misfatto. Un uomo fuori forma e benvestito, una donna alta e robusta. A lui era sembrato che ci sarebbe stata, che l'avrebbe portata in macchina o addirittura in un motel per poi tirare fuori qualche spicciolo... ma le cose erano andate diversamente dai suoi piani. Non aveva di certo intenzione di farle del male, qualunque scenario gli si fosse presentato, ed era proprio questo che cercava di spiegarle mentre lei lo schiacciava contro il muro e calava da una spalla uno zaino nero.
《Abbassa la voce, non voglio che qualche impiccione ti senta!》 esclamò sottovoce piantandogli un gomito sulla gola.
《Non voglio farti del male! Se non sei una puttana, se... se non lo fai per soldi per me va bene lo stesso. Ora lasciami-》 ma lei lo interruppe portando il peso sul braccio che lo teneva inchiodato dal muro dal collo in su.
《Neanche io voglio farti male. Non voglio premere più di così》 disse senza traccia di cattiveria nella voce.
《Che cosa vuoi allora?》
《Se mi avessi lasciato parlare saresti già a casa, cretino. Dammi i soldi》 scandì con calma.
《N-Non ho niente... ! T-te lo giu-》
《Ho detto di abbassare la voce! Non cerco grane io》 lo interruppe di nuovo premendo il gomito sul prominente pomo d'Adamo. Sapeva che gli avrebbe fatto male, ma voleva fare in fretta.
《Dammi il rotolo di verdoni che hai nella tasca》 lo istruì. Le mani dell'uomo tremarono per alcuni lunghissimi istanti verso i baveri della giacca del suo completo bianco.
《Muoviti!》
L'uomo sollevò un lembo e da una tasca interna estrasse un consistente malloppo.
"Saranno almeno mille dollari" pensò fra sé e sé constatando il taglio delle banconote. Lo afferrò con la mano libera e lo lanciò nello zaino aperto facendo un centro perfetto. D'un tratto il rumore di un'auto si fece vicino. Per un momento entrambi rimasero col fiato sospeso, l'una sperando che passasse avanti, l'altro sperando che si fermasse. L'auto frenò dolcemente dietro l'angolo e poco dopo il motore si spense. Chiunque fosse aveva appena parcheggiato e di lì a poco sarebbe uscito. L'uomo iniziò ad agitarsi sempre di più sotto la presa ferrea della donna che con l'altro braccio lo assicurò definitivamente al muro. Poi sentirono la portiera sbattere. L'autista era sceso. L'uomo si agitò ancora di più, cominciando a pestare i piedi.
《Aiuto!》 gridò, ma un'altro colpo di bicipite della ladra e chiuse di nuovo la bocca. Non si diede per vinto, però, non nel momento in cui poteva chiamare un aiuto concreto. In un istante le morse il braccio; il muscolo forte si irrigidì sotto gli incisivi che segnarono il cotone della manica e i canini che lo bucarono. La ragazza si lasciò ad un breve e acuto grido di dolore che si alzò fra i palazzi, ma con l'altro braccio riuscì ad afferrare l'uomo per il colletto. Dal fondo della strada poté vedere appena in tempo l'uniforme della polizia.
《Fermo!》 gridò l'agente, e un'idea le fulminò la mente.
Diego, appena vent'enne, era entrato da poco nel corpo della polizia. Amava gli scopi e gli ideali del lavoro ma si sentiva soffocato dalla sua burocrazia. Di lì a poco, infatti, lo avrebbero sbattuto fuori e lui sarebbe tornato con piacere alle tute di lycra e i coltelli appesi in bella vista alla cintola. Ormai a fine serata, dopo ore seduto a guidare in pattuglia per le strade, decise di fermarsi e sgranchirsi le gambe. Parcheggiò in una strada quasi deserta, accanto ad una lavanderia e di fronte ad un bar piuttosto spento. Aveva ancora un paio d'ore prima di tornare a casa. Guardò l'orario: 23:34. Più un'ora e mezza che due. Scese con lentezza e si chiuse la portiera dietro le gambe mentre già si sentiva scricchiolare le articolazioni stirando un braccio verso l'alto. Improvvisamente sentì un grido di aiuto, una voce maschile; poi un tonfo e infine un grido squillante, senza ombra di dubbio una donna. Non poteva entrare in azione, non ancora. Non era il compito assegnatogli, ma lui doveva fare qualcosa, doveva fare giustizia. Estrasse uno dei suoi coltelli, sempre nascosti sotto la divisa, e lo impugnò saldamente. Raggiunse, seguendo i rumori, un vicolo buio e gridò "Fermo!". Una sinistra luce blu fioccò infondo alla strada e un altro urlo di donna si levò.
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Anything but
FanfictionUna persona nata l'1 ottobre 1989. Nessun numero. Nessuna famiglia. Solo un potere: essere chiunque tranne sé stessi. Questa è la sua storia, raccontata attraverso gli incontri con tutti i membri dell'Umbrella Academy. Nessuno sa chi sia. Tranne for...
