Segreti

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<<Cos'è questo rumore?>> chiese Francesco a Cristiano sentendo il rumore di conati provenire dal bagno <<sarà Arthur che sbocca>> rispose ancora mezzo addormentato Cristiano.
Nessuno dei due parlò e dopo poco Francesco disse << va beh vado a vedere>>
Cristiano non rispose e dalla sua bocca non uscì che un semplice russare. Francesco lo guardò sbuffando per poi uscire dalla camera e addentrarsi nel buio corridoio decorato di specchi e lampadari laccati in oro.
<<Arthur?>> disse Francesco bussando alla porta del bagno <<Arthur tutto bene?>> nessuno parlò e dalla stanza si sentì provenire un altro conato di vomito. Francesco allora aprì la porta e vide Tancredi accasciato sul gabinetto
<<Tancredi... tutto bene?>> chiese Francesco
<< sì sì certo>> rispose singhiozzando il ragazzo <<credo che il pesce del sushi mi abbia fatto male>>
<<davvero?>> gli chiese Francesco <<a me non ha fatto nulla>> continuò avvicinandosi all'amico <<tutto bene?>> gli chiese.
Tancredi sbuffò <<secondo te?>>
Francesco allora si sedette di fronte a lui << ti sta bene quel pigiama>> gli disse ridendo
<<beh anche a te il tuo>> rispose indicando il paio di boxer azzurro che Francesco stava indossando come pigiama.
I due sbuffarono leggermente accennando ad un sorriso << Tancre davvero... se hai bisogno dimmi>> disse Francesco
<<ti prego non iniziare a farmi discorsi su quanto io in realtà sia magro e bello e su come devo smettere di farmi del male>> continuò Tancredi appoggiandosi al bordo del gabinetto con il braccio
<<tranquillo... non lo farò. Dimmi solo se... è la prima volta che succede?>>
Tancredi annuì << sì... non so neanche perché lo sto facendo>>
<<Per Cristiano forse?>> gli chiese Francesco alzando le sopracciglia
<<Sì certo... Cristiano>> rispose Tancredi guardando in basso.
Francesco lo guardò poi fece un lungo sospirò << vieni andiamo in cucina a prendere dell'acqua>> e dicendo così si alzò in piedi e gli porse la mano.
Tancredi lo guardò dal basso verso l'alto con le lacrime che ancora gli rigavano il viso e sorridendogli prese la mano <<andiamo>> disse dolcemente.

I due ragazzi uscirono dal bagno e mentre andavano in cucina incontrarono Arthur nel corridoio che con una mano in fronte disse <<cos'era questo rumore?>>. Tancredi sospirò e poi Francesco disse <<Nulla, tancre si è sentito male>>
Arthur sbadigliò poi con tono assonnato disse <<Ah okay>>  dopo poco poi si strofinò gli occhi e mettendosi gli occhiali che aveva appoggiato sul capo guardò stranito i due ragazzi <<perché vi tenete per mano?>>
Tancredi e Francesco allora si guardarono stupiti, non si erano neanche accorti del fatto che si stessero ancora tenendo per mano e alle parole dell'amico mollarono entrambi la presa <<ehm no niente>> disse Tancredi.

Quando i tre ragazzi arrivarono in cucina Arthur si sedette su una sedia mentre Tancredi e Francesco si avvicinarono al frigorifero
<<Ho una sete assurda>> disse Arthur
<<Lo credo...>> rispose Francesco <<ieri sera non ti reggevi in piedi>>
Tancredi allora tirò fuori una caraffa dal frigorifero e versò l'acqua in tre bicchieri <<tieni>> disse gentilmente porgendo il bicchiere ad Arthur
<<spero solo di non aver fatto nulla di imbarazzante>> continuò il ragazzo
<< a parte aver detto a Luca che gli piaci, nulla di che>> disse Tancredi sedendosi
<<COSA?>> chiese allarmato Arthur
<<me l'ha detto prima... forse è meglio se domani mattina gli parli>> continuò Tancredi
<<sì forse è meglio>> commentò Francesco
<<non posso averlo fatto davvero... Luca è mio amico, è uno dei pochi che non mi tratta come uno zerbino umano>> disse preoccupato Arthur
<< okay ma...>> lo interruppe Francesco <<a te piace?>>
Arthur non rispose per qualche secondo poi disse << sì... forse... non lo so>>
<< magari prova a chiarirti le idee, prima di parlargli. La notte porta consiglio infondo>> concluse Francesco.
Arthur non poteva credere alle sue orecchie, era sempre stato un ragazzo timido e non si era mai esposto particolarmente ed eccolo lì invece con i suoi sentimenti che erano diventati di dominio pubblico, si sentiva come nudo <<hai ragione, meglio se torno a letto>>disse carico di pensieri <<buonanotte>>
<<notte>> risposero gli altri due mentre lo guardarono uscire dalla cucina.

<<poverino>> disse Francesco
Tancredi sbuffò infastidito << da quando sei così gentile e premuroso?>>
Francesco lo guardò <<hai intenzione di continuare con sta messa in scena?>> chiese il ragazzo
<<cosa scusa?>> chiese arrabbiato Tancredi
<<ti comporti da stronzo per non far vedere agli altri le tue debolezze>> rispose Francesco con tono accondiscendente
<< e tu invece sei stronzo per una ragione particolare o lo sei di tuo? >> commentò Tancredi
<<Con me non funziona, ormai ho visto chi sei veramente...>> disse Francesco gentilmente guardando Tancredi negli occhi
<<Barbieri sinceramente ti credevo più sveglio degli altri tre... noi cinque non siamo amici, non lo saremo mai. Quindi continua pure a comportarti da stronzo e riprendiamo a non parlarci come facevamo prima>>

A quelle parole Francesco cambiò radicalmente espressione e tono della voce << ho visto chi sei veramente... e non sei che un piccolo bambino spaventato che crede di riuscire a sentirsi più sicuro abbattendo gli altri>> continuò arrogantemente avvicinandosi al volto di Tancredi
<<cos'è? Vuoi che mi metta a piangere così ti sentirai più forte? Non sei che un bulletto>> rispose Tancredi <<vai a scoparti la tua ragazza così da poter compensare i tuoi complessi fascisti da super uomo>> continuò il ragazzo avvicinandosi sempre di più al volto di Francesco
<<mi pento di essere stato gentile con te>> rispose Francesco
<< e io mi pento di aver creduto che tu potessi effettivamente essere gentile>> concluse Tancredi.

I due ragazzi erano ormai così vicini che sentivano il respiro l'uno sulla pelle dell'altro, le loro labbra erano distanti pochissimi centimetri e i loro occhi si guardavano fissi.
<<Fottiti Barbieri>> disse Tancredi
<<no fottiti tu Carolei>> rispose Francesco e dicendo ciò lo prese per i fianchi e lo baciò. I due rimasero attaccati per qualche istante poi Tancredi disse ammiccando ma con tono ancora arrabbiato
<<andiamo in camera mia, stronzo>> e dicendo ciò prese la mano a Francesco e lo portò in camera sua.

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