6. Why her?

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Mi sono allontanata appena ho visto la faccia di Jasmine ignorando Kiara e JJ che mi chiamavano a gran voce mentre la strega si limitava a guardarmi con il suo solito sorriso strafottente. Mi allontano dal lembo di spiaggia occupato da tutti gli adolescenti delle Outer Banks e mi avvicino agli scogli; sono così lontano che la musica fa solo da sottofondo alle onde dell'oceano che si infrangono sulla scogliera, mi siedo sul bordo e inizio a guardare il mare cercando di distinguere la linea dell'orizzonte. L'oceano di notte è bellissimo ma allo stesso tempo misterioso, un po' come JJ, e mi perdo a guardare il riflesso della luna piena sulla superficie piatta dell'acqua. Sento dei passi dietro di me e girando leggermente la testa vedo che si tratta del biondo, si siede vicino a me sugli scogli e mi guarda velocemente per poi fissare lo stesso punto che sto guardando io. -che cosa vuoi JJ?- chiedo cercando di rimanere tranquilla -mi dispiace Ray- si gira completamente verso di me -non sapevo fosse tua sorella- -lei NON è mia sorella!- sbraito -okok scusami...hey guardami- dice prendendomi il viso e facendomi voltare verso di lui -non volevo ferirti, non avevo idea fosse lei; non è successo nulla te lo giuro- -non mi importa JJ!- ho le lacrime agli occhi -puoi fare quello che ti pare, chi sono io per dirti con chi stare e con chi no, giusto?! Non sono nessuno- sto per scoppiare, alcune lacrime iniziano a scivolare lungo le mie guance. Sono abituata alle conquiste di JJ, di quelle una notte e via ma Jasmine è stato un colpo troppo forte; vedere JJ con la ragazza che ha contribuito al rovinarmi la vita mi ha fatto crollare. Anche JJ ha gli occhi lucidi ma si sta trattenendo per sembrare forte. -Ray...- mi prende il viso tra le mani e fa incrociare i nostri sguardi -mi dispiace, davvero tanto- -lo so...- mi asciugo gli occhi con le mani -non è colpa tua. hai diritto a fare quello che vuoi con chi vuoi e io non posso aggredirti o arrabbiarmi per questo.- -no, hai ragione ad esserti arrabbiata. se quella ragazza ti ha fatto stare male non dovrei nemmeno rivolgerle la parola. ti prometto che non le parlerò mai più e se lo farò sarà soltanto per proteggerti. -grazie J- dico abbracciandolo. Lui appoggia il mento sulla mia testa accarezzandomi la schiena dolcemente. Quando mi stacco resto ferma a un centimetro dal suo viso; lo guardo negli occhi, quegli occhi azzurri in cui mi perdo ogni volta, anche lui mi guarda posando la tua attenzione dai miei occhi alle mie labbra. Nonostante la tentazione di annullare la distanza tra noi e posare finalmente le labbra sulle sue dopo tutti questi anni sia forte non posso farlo. Nel frattempo la musica si è interrotta, segnale che la festa è finita. JJ sta ancora fissando le mie labbra. -dobbiamo andare- dico in un sussurro; lui non risponde, si alza e mi aiuta ad alzarmi.

Abbiamo finito di risistemare la spiaggia cinque minuti fa, siamo tutti stremati. Sono ormai le 3:28 del mattino e ho deciso di restare a dormire da John B con gli altri; non posso tornare a casa a quest'ora: se mio padre mi sentisse sarebbero guai. Ci dirigiamo verso lo chateau che dista pochi metri dalla spiaggia. Appena arriviamo Kie e Pope si impossessano dell'amaca in giardino, John B entra nella sua stanza chiudendosi la porta alle spalle e urlando un 'buonanotte' generale e JJ si dirige verso la vecchia stanza di Big John, il padre di John B. Quando sono venuta a sapere della sua morte mi sono dispiaciuta molto, lui c'è sempre stato per me e mi ha sempre fatto da figura paterna. Vado in bagno e mi lavo la faccia liberandomi degli ultimi residui di mascara e mi lego i capelli in una coda alta, dormirò sul divano come quando ero più piccola e mi fermavo a dormire qui; allora Big John mi preparava una grossa coperta sul divano, una bottiglia d'acqua fresca posata a terra e due cuscini. Esco dal bagno e appoggio le mie cose sul tavolo in legno scuro del salotto. Vado davanti alla camera di JJ e busso alla sua porta -posso?- -entra pure- appena varco la porta lo vedo in piedi davanti a me, senza maglietta, illuminato solo in parte dalla luce proveniente dalla finestra. Io rimango ferma a fissarlo per un paio di secondi -se continui così mi consumi- dice avvicinandosi -pf figurati- roteo gli occhi -che ti serve?- adesso e proprio davanti a me -n-niente volevo solo... augurarti la buonanotte- -ook- dice sorridendo -buonanotte- mi giro e cammino verso la porta -Ray- mi richiama il biondo, mi giro verso di lui e avvicinandosi mi pone una delle sue t-shirt posandomi un bacio sulla fronte -buonanotte Ray- gli sorrido ed esco. Appena chiudo la porta alla mie spalle annuso la sua maglietta, ha il suo profumo. Quando ero più piccola e restavo a dormire qui mi facevo sempre prestare qualche maglietta da JJ, mi piaceva addormentarmi con il suo profumo addosso e mi piace ancora. Torno in soggiorno e mi sdraio sul divano lasciandomi trasportare dal sonno.

Il sole penetra dalla finestra e mi arriva dritto in faccia; riesco ad aprire gli occhi a fatica. Sento un peso leggero sul mio fianco, giro la testa e vedo JJ che dorme beatamente tenendomi stretta contro il suo petto. Mi giro verso di lui facendo attenzione a non svegliarlo. Sembra un bambino con la bocca semi aperta, i capelli scompigliati e il respiro pesante. Lo osservo dormire per un po' perdendomi nel suo viso e poi la voce di Pope mi risveglia dall'incantesimo -buongiorno piccioncini- dice mentre si stiracchia e si dirige verso il frigo -buongiorno rompipalle- dico tirandogli un cuscino sulla testa. JJ si sta svegliando e mi tira ancora più vicino a lui risvegliando tutti i muscoli del suo corpo -buongiorno Ray- dice con la voce assonnata mentre si gratta l'occhio con il dorso della mano -buongiorno J- ci alziamo dal divano doloranti, diciamo che non è il posto più comodo del mondo, e andiamo in giardino dove ci sono già John B e Kie con una birra in mano che chiacchierano di Jeremy, un ragazzo del cut che si occupa di motori. -buongiorno ragazzi- mi siedo sull'amaca vicino a Kiara che ricambia con un sorriso e mi passa una birra -passo, non voglio ubriacarmi così presto- -la prendo io!- esclama afferrandola JJ. -dove siete finiti ieri sera?- chiede la ragazza dai capelli scuri riferendosi a me e JJ -sulla scogliera- risponde il biondo al posto mio prendendo un altro sorso dalla bottiglia di vetro che tiene tra le mani -perché ve ne siete andati?- chiede Pope -io lo so!- esclama John B con un'espressione perversa dipinta sul viso -non ha nulla a che fare con quello che pensi coglione- alzo gli occhi al cielo -diciamo che abbiamo avuto una piccola discussione- -ma abbiamo risolto- continua subito dopo di me J -ah si, me ne sono accorto- ride Pope.

-eccola li!- una voce alle mie spalle mi fa rabbrividire, mi volto di scatto e trovo Jasmine accanto a mio padre che mi guarda a braccia incrociate e con un sopracciglio alzato -che cosa ci fate qui? che cosa ci fai qui?- mi metto davanti a lei -ho portato tuo padre qua perché non sapeva dove fossi finita e ho immaginato saresti stata qua- dice in tono ovvio -sarei tornata da sola- -e quando?- prende parola mio padre, posso vedere la rabbia nei suoi occhi -sai che non devi rimanere fuori tutta la notte, quante volte te lo devo ripetere?- urla alzando la voce e gesticolando furiosamente -e non solo sei rimasta fuori casa, hai anche lasciato che Jasmine tornasse da sola! che cosa avremmo fatto se le fosse successo qualcosa?!- continua a gridare -avrei gioito probabilmente- realizzo quello che ho detto nel momento esatto in cui la mano di mio padre si scontra con la mia guancia, mi ha colpito così forte che del sangue inizia ad uscirmi dallo zigomo. -non provare mai più a dire una cosa del genere!- vedo JJ con la coda dell'occhio che fa per avventarsi contro mio padre ma lo fermo, peggiorerebbe solo le cose. Lo afferro per il braccio e lo guardo negli occhi; i miei sono pieni di dolore i suoi di rabbia -lascia stare JJ- -no! non lascio stare- mi supera andando verso mio padre, guardo gli altri supplicandoli di fermarlo ma tutti provano lo stesso sentimento nei confronti di mio padre in questo momento. JJ gli si avvicina e lo colpisce in pieno volto facendolo cadere a terra, si mette a cavalcioni su di lui e inizia a colpirlo ripetutamente urlando -non la devi toccare bastardo!- dopo ogni colpo; mio padre all'improvviso ribalta la situazione e inizia a colpire il ragazzo, non posso permettere che accada. -papà! papà! smettila lui non c'entra! ti prego!- ho le lacrime che mi offuscano la vista. Mio "padre" molla finalmente JJ che si rialza subito in piedi aiutato da John B e Pope mentre Kie resta ferma immobile ancora sconvolta -tu!- mi indica -ora vieni a casa con me e ti pentirai di ciò che hai fatto- inizia a camminare verso la macchina -e per la cronaca non puoi più uscire con questa gente!- io resto ferma immobile a mimare 'mi dispiace' nella direzione di JJ che continua a chiedermi se sto bene, mio padre torna in dietro e mi afferra per il polso strattonandomi fino alla macchina e chiudendomi dentro. I miei amici sono dall'altra parte del finestrino che mi dicono che andrà tutto bene ma non ne sono così sicura. L'auto inizia a muoversi in direzione di casa.

So che non finirà bene.

-ciao ragazz*, scusate ancora una volta l'assenza. Come state passando la vostra estate? Spero vi siate divertendo e vi siate godendo questi ultimi giorni di vacanza nonostante il virus (che ha un po' rotto). Se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina e commentate con quello che volete, al prossimo capitolo. A presto<3-

A single soul// Outer BanksDove le storie prendono vita. Scoprilo ora