Mi fece segno di seguirlo e andammo più avanti, trovando una piccola postazione coffee break con una macchina a cialde del caffè e qualche snack per colazione.

Mise due cialde nel filtro, aggianciò alla macchina e fece uscire il caffè in due tazze di ceramica. Mi guardò intensamente porgendomi la tazzina.

"Sfera, io dovrei parlarti di ieri sera." gli dissi facendo un sorso.

Scosse la testa. "per te questa mattina sono il signor Boschetti, in arte Sfera Ebbasta." mi rispose freddo. "non è il momento per parlarne, siamo sul posto di lavoro." e quasi mi fulminò con lo sguardo.

Poggiò la tazzina vuota dietro la macchina e mi guardò. "non confondere il lavoro con l'amicizia." finii.

Rimasi sbalordita dalla sua premura verso il suo lavoro. "quando posso parlarle, signor Boschetti?" gli finsi un sorriso.

"dopo la conferenza a casa mia." rispose freddo, come sempre.

Part of Sfera.

Per tutto il tempo della conferenza m'incantai a guardarla mentre spiegava e sorrideva. Non riuscivo a eliminare dalla testa quegli occhi lucidi che mi guardavano desideriosi qualche notte prima.

Quello sguardo mi affascinava.

Mi tolsi la cravatta dal collo che iniziava a stringermi e la lasciai snodata sul petto, schiacciai il pulsante e partii verso casa mia.

Squillò l'iPhone e lessi di sfuggita il messaggio mentre guidavo.

@Aaron🤑                             12:03
Com'è andata la riunone?

@sferaebbasta⚠️                 12:03
Lavoreremo con loro.

@Aaron🤑                             12:05
Ti sei portato in bagno Ex nel frattempo?

Bloccai il display sospirando. Aaron iniziava ad essere oppressivo con quella storia, non mi lasciava respirare un attimo.

In bocca aveva sempre e solo quella ragazza.

Parcheggiai l'auto davanti casa mia e entrai in casa vedendo mia mamma alle prese in cucina. "ciao mamma." la salutai con un bacio sulla fronte.

"ciao, tesoro." mi sorrise. "com'è andata questa mattina?" chiese in modo dolce.

Amavo essere parlato in quel modo.

"lavorerò con uno degli hotel più importanti della città, niente di che."

Mi guardò squadrandomi. "come sei bello."

Gli sorrisi. "lo sono sempre."

Ricambiò il sorriso. "sto uscendo a far la spesa, ti ho preparato il pranzo."

Annuii. "sta venendo una ragazza che lavorerà con me quì." mi guardò perplessa. "ti avviso, così quando entra in casa non ti fai pensieri strani." risposi al suo sguardo.

"come mai sta venendo a casa?" chiese mentre puliva la cucina.

"è la manager dell'hotel, dobbiamo finire qualche dettaglio." risposi, forse fingendo.

South Miami. ||Sfera Ebbasta||Where stories live. Discover now