7. Intimità infranta

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Se la comparsa di Larou fu sufficiente, da sola, per mandare Hako in paralisi, l'arrivo di Tailia nell'istante subito successivo non fece che peggiorare le cose.

– Keiko, stai bene! – esultò Tailia.

La fuggiasca, oramai, doveva essersi vista invadere da quello che avrà percepito come uno squadrone di persone estranee e potenzialmente pericolose.

– Ciao Tailia, sì, cioè, ci sono stati degli imprevisti.

– Oh, capisco... – replicò lei, – ma perché c'è quella ragazza seduta sul tuo letto?

– Lei è Hako. È proprio quello a cui mi riferivo quando parlavo di imprevisti.

Quando mi voltai verso di lei, subito notai come fosse passata dall'essere paralizzata a una posa di allerta, quasi a essere pronta in ogni momento ad avventarsi contro il nemico al primo movimento sospetto.

Rimanendo seduta sul letto, teneva al suolo i piedi solo dalle punte, coi talloni portati in alto. Anche la posa di braccia e spalle suggeriva una forte tensione, inarcata quasi impercettibilmente verso Larou e Tailia.

– Keiko... – Hako interruppe con voce glaciale, ma accompagnata da una sfumatura di risolutezza di chi si sarebbe preparato all'azione se la risposta non fosse stata convincente, – chi sono queste persone?

– Stai tranquilla, sono i miei migliori amici, non preoccuparti, – dissi al centro della stanza, tentando di rammagliare la situazione e riprenderne il controllo, – Non possono farci del male, ti puoi fidare, davvero.

– Va... Va bene –. Sospirò, provando a razionalizzare.

Vista la situazione bislacca, Tailia si rivolse a me.

– Keiko, ci hai fatto preoccupare tantissimo. Siamo venuti a casa tua per chiedere a Kokua se ci fossero aggiornamenti, ma scoprire che sei già tornato è un sollievo enorme.

– Scusatemi, è stata colpa mia, – intervenne Hako, inaspettatamente.

Larou guardò Hako e poi me.

– Keiko, ci vuoi raccontare cosa è successo? – esortò lui.

Intercettai lo sguardo di Hako sperando in un'intesa. Lei rispose gestualmente in un primo momento stringendo il lenzuolo sotto le sue mani, con anche i tesissimi muscoli delle braccia a premere contro il materasso. Mi fissò a sua volta per un po' e poi annuì, cedendo all'idea di dover coinvolgere malvolentieri anche Larou e Tailia.

Sciolse la presa del povero lenzuolo, prima violentato dalla sua stretta cattura, per cui provai persino un po' di pena.

Organizzato il congresso in stanzetta

Presi dei cuscini e li sparsi sul pavimento della camera

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Presi dei cuscini e li sparsi sul pavimento della camera. Sedutici l'uno di fronte all'altro, iniziammo a raccontare le vicende boschive a Tailia e Larou, ma ci limitammo alle effettive parti del rapimento e tramortimento, concludendo col ritorno notturno al villaggio.

La forgiatrice di lame ⅠDove le storie prendono vita. Scoprilo ora