L'amore è nell'aria

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Bulma cominciava a sentirsi davvero perseguitata dalla sfortuna. L'unica cosa che desiderava era stare con Vegeta perché, nonostante l'imbarazzo che inevitabilmente avrebbe provato, era curiosa di vedere cosa sarebbe successo. In altre parole, voleva avere l'occasione di trovarsi tra le sue braccia e baciarlo di nuovo... e di nuovo... finché non si sarebbe consumata le labbra ed avrebbe estinto le fiamme che la stavano divorando ormai da troppe ore.
'E invece, papà se ne viene fuori con questo cavolo di convegno sull'isola di Ishigaki...' pensò Bulma, mentre era intenta ad accatastare roba dentro una valigetta.
“Oh, scusa tanto tesoro, mi ero proprio scordato che inizia domani... quindi dobbiamo partire oggi stesso per arrivare in tempo. Tanto la Gravity Room di Vegeta è terminata no?” le aveva detto suo padre quella mattina, con il suo solito sorriso solare.
"Cavolo che iella! Quando mi servivano delle scuse per liberarmi da Yamcha dovevo inventarmi le cose più assurde!! Invece ora che vorrei solo rimanere vicino a Vegeta... Ufffff!!! che nervi!! Sono convinta che qualcuno mi stia facendo un malocchio!" “MALEDIZIONE PERCHE' NON SI CHIUDE QUESTA DANNATA VALIGIA???!!!!!” sbraitò Bulma mentre saltava con violenza sulla valigetta nel tentativo di chiuderla.
“Tu sei davvero fuori, lo sai vero?” disse Vegeta, che aveva assistito alla scena con aria indifferente. Non ci poteva fare nulla, quando Bulma si comportava da isterica lo divertiva moltissimo.
“Ah.. sei...tu...hemm...ciao.... Vegeta” disse Bulma voltandosi verso di lui. Era così imbarazzata che stava praticamente balbettando. 'Ma perché deve sempre beccarmi in momenti simili!' pensò lei esasperata con se stessa per la sua goffaggine da camionista.
“Stai partendo?” chiese Vegeta con disinvoltura, guardando la valigia.
“Si... devo partecipare ad un convegno di cervelloni insieme a mio padre... niente di ché... sarò a casa tra qualche giorno...” disse Bulma, mentre tentava invano di chiudere la cerniera della valigia in modo più femminile, fingendo di avere tutto sotto controllo. 'Addirittura qualche giorno...' pensò Vegeta amareggiato. Aveva notato che quella mattina c'era un po' di disagio, ma non credeva che non avrebbe rivisto Bulma per così tante ore.
“Hemm...allora? Che mi dici?” disse lei, ancora intenta a chiudere la cerniera.
“Di che parli?” chiese Vegeta "Vuole già parlare di stanotte?" pensò tra sé e sé il sayan. La cosa non lo imbarazzava, però più che parlarne avrebbe voluto agire...
Bulma si accorse del fraintendimento, diventò paonazza e subito disse: “No! Io intendevo... hemm.. della Gravity Room!! Che ne pensi? Ti piace?” chiese lei, sempre più rossa.
“Pensavo venisse meglio...” rispose Vegeta con un'alzata di spalle.
"Ovvio...c'era da aspettarselo che non mi avrebbe dato alcuna soddisfazione!" pensò Bulma un pò amareggiata. Vegeta si avvicinò, la spostò da una parte e con un solo gesto dell'indice le chiuse la valigia. Era stanco di vederla affaticarsi inutilmente.
“Guarda che ce la facevo anche da sola!” disse lei scontrosa.
“Si come no...” rispose Vegeta. 'Almeno ora ha smesso di balbettare' pensò il sayan tra sé e sé. Bulma aprì il suo armadio, in cerca di qualche scarpa comoda da mettere per il viaggio, e tentava di ignorare Vegeta, che nel frattempo si era appoggiato alla parete e seguiva ogni suo movimento.
'Ma che diavolo vorrà ora... pensavo che se ne sarebbe andato, come fa sempre...' pensò Bulma, mentre si provava le migliaia di scarpe per non dover sostenere lo sguardo del sayan. Ma quando rassegnata Bulma si decise a girarsi per guardarlo, di Vegeta non c'era più traccia. 
Nonostante il suo comportanento sentiva di volerlo aiutare, di renderlo capace di desiderare qualcos’altro, oltre che alla violenza o alla vendetta.
Passarono alcune ore, Bulma era ormai pronta per partire con la sua famiglia quando ad un tratto sentirono una violenta esplosione attirò l’attenzione sua e dei genitori.
Il fumo aveva invaso la loro visuale, un disastro…videro solo le macerie, ma del sayan non c’era traccia “Vegeta!” urlò Bulma in preda al panico mentre lo cercava, poi lo vide…ebbe un tuffo al cuore “ Presto papà, aiutami a sollevare questi massi!”
Quando lo tornarono fuori lo adagiarono nella sua stanza, Vegeta sembrava svenuto, la ragazza lo osservava con affetto, senza allontanare la sua mano dalla presa forte di quella del saiyan.
Suo padre, essendo una scienziato in gamba, se ne intendeva anche di medicina, Vegeta aveva perso sangue, ma non era grave “ È un uomo robusto, figliola” disse il padre cercando di confortare la figlia, 'Quanto ci vorrà prima che si riprendi, ?' pensò Bulma, il padre che sapeva benissimo cosa pensava la figlia le rispose subito “Um… una settimana penso che si riprenderà velocemente è robusto e forte...” uscì lasciando la ragazza con l’infortunato.
Vegeta dopo alcune ore si svegliò ricordava solo un’esplosione e poi....il vuoto. 'Dunque mi hanno salvato!' pensò il saiyan, voltando la testa di lato il suo cuore balzava nel petto per la sorpresa, la terrestre era seduta su una sedia la testa appoggiata sulla scrivania, dormiva, lei era rimasta per lui, si era presa cura di lui, non lo aveva lasciato da solo un attimo.
Quando si accorse che Bulma si stava per svegliare fece finta di dormire appena sentii i suoi passi uscire dalla stanza, prese un grosso sospiro cercando di riposare ancora si sentiva dolorante e impotente.
'Non vedo l’ora di potermi alzare da questo letto, questa impotenza mi da alla nausea! E ho fame!' pensò infastidito il saiyan "Maledizione ! ho fame, portatemi qualcosa!" sbraitò poi sconsolato.
"Lo senti cara? Il nostro Vegeta a fame" esclamò la mamma Brief, rivolgendosi alla figlia, Bulma alzò lentamente gli occhi "Portagli tu da mangiare mamma…io non ne ho voglia…" disse irritata dal comportamento che Vegeta gli aveva rivolto nei giorni scorsi "Come cara? Oh…non so come fai a parlare così, se solo fossi più giovane approfitterei di questa occasione per stare accanto ad un ragazzo così affascinante…così sexy…"
"Mamma!" la rimproverò Bulma rossa osservando la madre fantasticare sullo scimmione "Ma che c’è di male cara! …tieni, portagli da mangiare" sghignazzo la signora Brief "Non sono la sua serva, cavolo!" nonostante tutto Bulma prese quel piatto e si avviò verso la stanza del Saiyan.
Bussò, sentì un lieve ringhio in risposta ed entrò.
"Accidenti, quanto avrei ancora dovuto urlare prima di farmi portare da mangiare!" la ragazza guardò torva il Saiyan, che comunque sembrava stesse meglio.
Senza fissarlo nei suoi occhi color notte senza luna, gli depose il piatto sul comodino, sedendosi a sua volta sulla sedia a fianco "Tieni, mangia da solo scimmione!" lui la fissò irritato e tentò di servirsi da solo.
"Non resisto più…ho troppa fame! donna, aiutami con questa roba!" sbraitò Vegeta "Mi stai chiedendo di aiutarti?" chiese Bulma sollevata, "Pensalacome ti pare" grugnì di rimando il saiyan.
'Aveva ceduto! Oddio, sono davvero contenta…avevo vinto una battaglia contro il suo orgoglio, anche se era solo grazie al suo stomaco vuoto…' pensò Bulma sollevata lo imboccò come si imbocca un bambino, ridendo sotto i baffi per quel suo sguardo truce. Vegeta dal canto suo si sentiva già meglio, confortato dal calore di quel piatto e dalle attenzioni della terrestre.

“ Ecco…come ti senti?” chiese Bulma, “ Non sono affari tuoi!” sbotta il saiyan, “ Ah…sempre molto carino vedo…” gli lanciò un’ occhiataccia, si alzò dalla sedia, per sistemare meglio il cuscino al saiyan “Che fai donna!” riprese però lui, scostandosi “ Vegeta cerco solo di darti una mano!” sbraita Bulma infastidita “Non ho bisogno di niente e di nessuno,” Bulma si fermò e lo fissò con i suoi occhi color azzurro. “Lo credi davvero?” Vegeta sostenne il suo sguardo..... stava per rispondergli a tono, quando sentirono la porta aprirsi entrambi gettarono lo sguardo all’entrata, Bulma arrossì leggermente vedendo fare capolino la testa di Yamcha. Vegeta si indispettì molto per quella interruzione “Tu cosa cavolo vuoi terrestre?!” disse Vegeta nervoso “ Volevo parlarti Bulma…” le disse il ragazzo la ragazza annuì con il capo nonostante si ricordava cosa gli avesse fatto una chiacchierata non gli avrebbe fatto male magari si voleva scusare fece per allontanarsi, ma sentì una mano stringerle forte il polso, si voltò stupita verso il saiyan "Non ti ho detto di andartene" le fece lui con il suo solito sguardo freddo, ma così seducente.
Lei rimase smarrita per un attimo, poi scosse la testa "Vegeta, lasciami...." il saiyan si voltò dall’altra parte "Vattene allora, non ho più bisogno di te!" Bulma continua però ad osservare stranita il saiyan…'Che ci tenesse per davvero ad averla accanto? Oppure era solo un altra delle sue prese in giro per l'orgoglio che aveva ?'
Parlando con Yamcha aveva deciso di lasciarlo perché si stava rendendo conto di provare di più verso il saiyan, il ragazzo preso da una forte rabbia stava cercando di violentarla dinuovo nonostante ciò non fosse accaduto, gli chiesto perdono un altra volta, non era sua intenzione.
Bulma però non gli credette più dopo avergli dato uno schiaffo per averla dinuovo ferita, prese le chiavi della moto andò fino alla Kame House per stare un po' per conto suo a riflettere, appena arrivata si chiuse in stanza scossa dell'accaduto come l'ultima volta, ci rimase per 2 giorni.
Quando tornò a casa sua, prese un respiro profondo per dimenticare tutto ciò che c'era nella sua testa, liberando la mente decise che era arrivato il momento di ricominciare nel migliore dei modi, anche se nella sua testa c'era sempre il dannato principe dei saiyan.

Bulma e Vegeta (Love story) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora