1 (prima parte)

Capitolo 31

Vega sorrise, scendendo le scale dell'hotel.

Pierre l'aspettava all'interno dell'Aston Martin blu, il motore che rumoreggiava allegro. La ragazza si infilò nella macchina, stampando un bacio sulla guancia del pilota. "Hai dormito un po'?" chiese mentre lui si allontanava dall'hotel. Pierre scrollò le spalle "Giusto qualche ora. Ma non mi sono mai sentito così riposato in vita mia". Le ammiccò sorridente, facendo scivolare la sua mano dalla leva del cambio alla gamba di Vega, poi accennò un sorriso verso di lei "Sai, mi era mancato tutto questo". "Ma se fino alla settimana scorsa tu eri ancora felicemente fidanzato con Anne" lo stuzzicò Vega, per vedere la sua reazione. Pierre abbozzò una risatina "Io toglierei la parola 'felicemente'. E poi con te è tutto diverso... è sempre stato tutto diverso". Vega non rispose e si voltò verso il finestrino, non riuscendo però a celare un sorriso.

Certo che era tutto diverso. Nessun ragazzo prima d'ora le aveva rubato non solo il cuore, ma anche l'anima. Nessuno tranne Pierre. E per quanto lui a tratti le sembrasse così diverso da lei, la realtà era ben differente, dal momento che Pierre si era sempre adagiato seguendo stili di vita altrui. Forse in lei aveva riconosciuto ciò che veramente voleva essere. E potevano cominciare a camminare insieme.

Entrarono nel circuito rallentando a causa della folla che riempiva la strada. "Non so se voglio proprio mostrarmi pubblicamente con te" scherzò Vega. Pierre si voltò verso di lei, stando al gioco "Strano. In genere le ragazze pagano per essere al mio fianco". Vega sbuffò divertita, schiaffeggiandogli una spalla "Che arrogante!".

Si voltò però sorridente ad osservare i tifosi che superavano lentamente. Qualche mese prima era lì tra loro anche lei, sotto ad un diluvio universale, mentre cercava di raggiungere il paddock. E proprio in quel momento una strana Aston Martin blu metallizzato le aveva schizzato addosso l'acqua di una pozzanghera.

Vega guardò di sottecchi Pierre, ridacchiando. Con il tempo di certo lui non aveva imparato a non combinare guai, anzi, forse aveva persino affinato la tecnica. Ma era incredibile come quella singola pozzanghera li avesse poi portati così avanti. Quello era il cerchio che chiudeva tutto.

Era fiera del loro percorso, perché nonostante i ripetuti inciampi, erano certamente maturati da tutto ciò. Lei non era più la stessa Vega che si era approcciata timidamente ai primi gran premi e nemmeno Pierre era lo stesso di qualche mese prima. Forse la potenza della loro relazione risiedeva anche in questo.

Entrarono nei box insieme. Max spalancò gli occhi vedendo la scena e Vega gli sorrise, facendogli intendere che gli avrebbe spiegato più tardi. L'olandese di rimando le ammiccò e tornò a concentrarsi sulla sua monoposto.

"Fabio!" sentì esclamare da Pierre. Vega si voltò per capire cosa stesse accadendo. Vide il francese abbracciare un ragazzo biondo. "Sono davvero felice che tu sia qui, mon ami- continuò Pierre rivolto a lui- mi hai fatto una bellissima sorpresa!". "Lascia che ti presenti Fiamma! -disse il biondo indicando la ragazza mora che sorrideva accanto a lui- è la mia fidanzata, forse non te lo avevo ancora accennato". "Decisamente no, ma sei perdonato" ribatté Pierre stringendo la mano di Fiamma. Poi si voltò verso la figlia di Chris "Vieni, Vega! Ti voglio presentare Fabio Quartararo, pilota Petronas in MotoGP, nonché mio grande amico". La ragazza strinse la mano a Fabio e Fiamma. Pierre proseguì "Lei è Vega ed è la mia...beh, ecco, ci stiamo lavorando". Vega scoppiò a ridere. Effettivamente nemmeno lei avrebbe saputo come definirsi nei confronti di Pierre.

Le procedure pre gran premio erano sempre molto lunghe e il francese ovviamente era totalmente assorbito dalla sua preparazione. Vega estrasse dalla tasca il cellulare e le cuffiette, cosa che non faceva regolarmente. Iniziò ad ascoltare una canzone che le frullava in testa da tempo e che inevitabilmente continuava a ricondurre sempre a lei e Pierre.