III - Il codice

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Gli occhi di Isabella tremano di paura. Mario sente stringersi il cuore. Finora ha sempre cercato di proteggerla.

“Mi dispiace,” le dice. Con un tocco sul display dello smartphone interrompe la conversazione con il Centro Assistenza DataCom.

I due si osservano in silenzio.

“Perché lo hai fatto?” gli chiede lei.

Lo smartphone di Isabella annuncia l'arrivo di un nuovo messaggio. “Gentile Cliente, il Pronto Intervento DataCom sarà presso la sua abitazione entro cinque minuti.”

Mario scaglia lo smartphone contro il muro. “Isabella, dobbiamo uscire di qua. Non c'è più tempo.”

Lei non si muove. “Ti prego, dimmi cosa sta succedendo.”

“Te lo spiegherò più tardi. Ora prendi la tua roba e andiamo.”

“Mario, mi hai telefonato a pranzo dicendomi che temevi di aver perso il lavoro. Ora vuoi che fuggiamo come due criminali. Io di qui non mi muovo se non mi dai delle spiegazioni!”

“Isabella, perdonami... Non so da dove iniziare. Io ho... ho ucciso un uomo!”

“Tu... cosa?”

“Qualche settimana fa al lavoro ho scritto il codice per una nuova commessa. La mia ditta di solito lavora in subappalto. Per questioni di privacy spesso non sappiamo neppure chi è il cliente finale. Dovevo implementare un algoritmo che, tramite una serie suggerimenti, guidasse un individuo a terminare la propria vita. Pensavo si trattasse del solito videogame e non mi sono fatto troppe domande. Dopo che è stata rilasciata la prima release ho richiesto l'analisi dei dati d'uso. È una procedura standard. Serve per individuare gli errori di programmazione e correggerli per la release successiva. Qualcosa mi ha incuriosito nei dati di un utilizzatore. Erano indicati un nome e un cognome comuni e non il classico nick che si usa nei giochi. Così sono andato sui motori di ricerca e ho trovato decine di news sul suicidio di un individuo con le stesse generalità.”

“Mario, ti rendi conto di quello che stai dicendo? Si è di certo trattato di un caso. Nessuno ucciderebbe la gente con un software.”

“È quello che ho pensato anche io. Mi sono fatto passare da una collega dell'amministrazione i riferimenti della committenza: la DataCom. Li ho contattati per capirci meglio. Ma al telefono ho parlato solo con dei dirigenti virtuali che mi hanno confermato che il software funziona secondo le specifiche.”

“E poi?”

“Non sapevo a chi rivolgermi e ho chiesto aiuto a Roberto, il nostro capo. Gli ho detto che si trattava di aspetti tecnici e che avevo bisogno di parlare con un umano in DataCom. Lui mi ha spiegato che dopo la crisi del 2019 molti dirigenti sono stati sostituiti per questioni di contenimento dei costi. Da allora la nostra azienda è obbligata a rivolgersi solo più a degli automi.”

“Ma perché ti hanno mandato via?”

“Non lo so! Poche ore dopo la telefonata con DataCom mi è arrivata la comunicazione che mi invitava a lasciare l'ufficio a causa del mio licenziamento.”

Isabella si sente frastornata dalla gran quantità di informazioni.

“Ora dobbiamo andare, ti prego,” la implora Mario.

Il suono del campanello fa sobbalzare entrambi. Una voce maschile irrompe da dietro la porta: “Pronto Intervento DataCom.”

Mario fa segno a Isabella di non muoversi. Entrambi trattengono il respiro, immobili.

Il tono della voce si alza: “Sappiamo che siete in casa. Aprite. O saremo costretti a sfondare la porta.”

“Isabella,” le dice Mario sottovoce nell'orecchio, “sono pericolosi. Andiamo. La porta sul retro.”

Isabella fa cenno di sì con il capo.

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