Terzo incomodo

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[Mezo Shoji]

Anche quella mattina si prospettava una giornata soleggiata, ma non appena mi sfilai il pigiama avvertii un brivido di freddo lungo tutto il corpo. A quell'ora del mattino le temperature erano ancora basse, ma ciò non mi avrebbe impedito di uscire fuori per allenarmi. Se volevo migliorare, non dovevo smettere di impegnarmi. La strada per diventare un eroe professionista era tutta in salita e piena di ostacoli, per cui dovevo sfruttare ogni occasione per tenermi in forma specialmente dopo aver avuto un assaggio delle lezioni allo Yuuei. Iniziai a indossare la tuta quando, improvvisamente, sentii qualcuno bussare alla porta.

La cosa mi stupì al punto che, per un attimo, rimasi immobile con la maglietta tra le mani. Non avevo idea di chi potesse essere.

-"Un momento!"

Finii di vestirmi ed andai ad aprire ritrovandomi faccia a faccia con Ojiro. Non mi aspettavo una sua visita, né quella di chiunque altro, per cui mi limitai ad osservarlo senza dire una parola. Indossava anche lui la tuta e, di fronte al mio silenzio, era visibilmente teso.

-"Buongiorno, Ojiro!" riuscii a dire una volta superata la sorpresa.

Quel saluto bastò per sciogliere la tensione che si era creata. La sua espressione, infatti, si rilassò; abbozzò quindi un sorriso e si portò una mano dietro la testa.

-"Ciao, Shoji. Perdonami per essere venuto qui, ma non sapevo a che ora dovessimo vederci."

In un primo momento non seppi cosa rispondere dato che non riuscivo a capire di cosa stesse parlando. Ripercorsi con la mente gli ultimi avvenimenti fino a che non ricordai: la mattina prima ci eravamo allenati insieme ed eravamo stati così bene da decidere di rifarlo; tuttavia avevo dato per scontato che per quella mattina non se ne sarebbe fatto nulla dato che non avevamo avuto modo di organizzarci come si deve.

Fu molto gentile a passare a chiamarmi ed ero felice all'idea di allenarmi nuovamente con lui. In due era molto più divertente e c'erano molti altri vantaggi: avremmo potuto imparare qualcosa l'uno dall'altro e, allo stesso tempo, conoscerci meglio. Era un ragazzo molto calmo e generoso guidato da un grande senso della dignità e dell'onore.

-"Non c'è bisogno che ti scusi. Sono felice che tu sia passato." gli risposi entusiasta. -"Temevo di dovermi allenare per conto mio."

Ero quasi pronto, dovevo solo mettermi le scarpe. Mi affrettai a recuperarle e mentre le infilavo vidi Ojiro oltrepassare, a passo incerto, la soglia e dare un'occhiata in giro. L'espressione di stupore dipinta sul suo volto non mi meravigliò minimamente: ero abituato a quel tipo di reazione.

-"So cosa stai pensando..." iniziai a dire mentre mi allacciavo le scarpe. -"Come fa a vivere in queste condizioni? "

Una domanda più che legittima: nella mia stanza, infatti, c'era solo un futon, un tavolino e un piccolo armadio dove poter mettere i vestiti. Non avevo mai dato molta importanza ai beni materiali, preferivo accontentarmi con quel poco che si ha perché, secondo me, avere troppe cose in giro impediva di apprezzarle in pieno. La mia camera, in fin dei conti, non era nulla di speciale e probabilmente ero l'unico ad averne una così.

-"Sono solo sorpreso." rispose lui sorridendo. Nel suo tono di voce non c'era alcun segno di scherno. -"L'arredamento della mia è molto semplice. Non ho voluto apportare grosse modifiche."

Ero curioso di vederla, ma non era il momento adatto per dare un'occhiata. Non volevo farlo aspettare oltre e così uscimmo dalla mia stanza impazienti di fare un po' di movimento, ma quando giungemmo di fronte alla porta della camera di [Cognome] esitai un momento. Le avevamo parlato del nostro allenamento e si mostrò così interessata che le proposi di unirsi a noi; peccato che nemmeno con lei avevamo avuto modo di parlarne come si deve. Ero indeciso su cosa fare. Avrei dovuto bussare per informarla che eravamo già pronti, oppure rimandare ad un altro momento?

Mezo Shoji x Reader ITA (My Hero Academia)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora