10th; Scambi di stanza

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"Kyle, passami la palla!" Urlo, in direzione del biondino.

Lui ride, socchiudendo gli occhi e mandando la testa all'indietro. "Vieni a prendertela, Nat!"

Io sbuffo, incrociando le braccia al petto e provando ad intenerirlo con un broncio adorabile che solo i bambini sanno fare. "Lo sai che sono più lenta di te, non è giusto."

"Secondo me ce la puoi fare." Dice, allontanandosi. "Dai, vieni o rischi di rimanere qui da sola."

Passo dopo passo Kyle si allontana dal giardino di casa sua, lasciandomi da sola sulla piccola altalena. Girandosi a guardarmi un'ultima volta lo vedo sparire dietro gli alberi, finché il suo maglione rosso non sembra solo un piccolo puntino illuminato in mezzo a tutte quelle piante. Titubante mi alzo, cominciando ad avvicinarmi al primo albero. "Dai Kyle, non è divertente. Torna qui!"

"Vieni a prendermi!" Urla.

Inizio a seguire la sua voce, che ora inizia a cantare parole sconnesse tra di loro.

Continuo a camminare, finché gli alberi diventano cespugli, che poi vengono sostituiti da un enorme distesa di prato. Kyle è dalla parte opposta rispetto alla mia, mentre segue con la testa la palla che continua a lanciare verso l'alto.

"Kyle, torniamo indietro!" Urlo, portandomi le mani arrossate al bordo della bocca. "Papà si arrabbierà!"

"Non se ne accorgeranno nemmeno, vieni qui a giocare con me!" Dice, invitandomi con un gesto della mano a raggiungerlo. Mi guardo in torno, e lentamente mmi avvicino a lui. Una volta che gli sono vicina, Kyle mi passa la palla, sorridendomi. "Tieni."

Dopo qualche secondo gliela ripasso, e poi lui la ripassa a me. Andiamo avanti così, finché il cielo non inizia leggermente a scurirsi. Sento l'aria fredda passare attraverso i buchi del maglione, e mi maledico per non aver messo un giubbotto più pesante. "Kyle è tardi, dobbiamo tornare a casa! Mio papà si arrabbierà."

"Rilassati, Natasha. Se si arrabbia vieni a casa mia, va bene?" Mormora, avvicinandosi a me. 

Io annuisco, titubante.

"Io ti proteggerò sempre, okay?" Io annuisco. "Ricordatelo."

"Chi arriva ultimo non mangia le caramelle!" Urla Kyle, prima di correre avanti. Cominciamo a ridere, mentre corriamo senza sosta nel bosco, cercando di evitare gli alberi. Quando finalmente riesco a riconoscere il retro della casa del mio amico inizio a correre più velocemente, superando gli alberi e lanciandomi sul prato.

Kyle inizia a ridere e si lancia al mio fianco, e dopo poco si avvicina a me per abbracciarmi. "Ti voglio bene, Natasha."

"Ti voglio bene anche io, Kyle." Mormoro, guardandolo sorridente.

I ricordi mi riempono la mente mentre i miei occhi incontrano quelli del mio migliore amico. Adesso è più alto, i muscoli sono più pronunciati, eppure ha sul volto il suo solito sorriso scherzoso che mi ha fatto affezionare a lui durante la nostra infanzia. 

Mi ritornano in  mente tutti i pomeriggi passati con lui, e senza rendermene conto gli corro incontro, saltandogli in braccio. Le mie braccia sono dietro al suo collo, la mia faccia fra questo e la spalla e le mie gambe avvolte alla sua vita.

"Mi sei mancato Kyle!" Gli sussurro all'orecchio, mentre le sue braccia si stringono attorno alla mia vita.

"Anche te, cucciola." Dice, stampandomi un bacio sulla guancia.

Scendo da lui e con un braccio mi avvolge la vita, stringendomi al suo fianco. Alzo lo sguardo e vedo un sorriso spandersi sul suo viso.

"Mi proteggi ancora?" Chiedo, trattenendo un sorriso.

"Sempre" Mormora sorridendo, lasciandomi un dolce bacio sulla guancia.

Quando mi giro vedo diversi occhi su di noi. Quelli curiosi di Aria, quelli furiosi della professoressa, e quelli di Harry, che nascondono al loro interno emozioni a me indecifrabili.

"Signorina Gray! Le sembra il modo?!"

"certo che mi sembra modo prof."

"É tutto a posto signora White, Natasha è una mia vecchia amica" Dice, stringendomi ancora di più.

Pochi istanti dopo io e Kyle siamo costretti a separarci a causa dei posti del pullman. Io fortunatamente finisco vicino ad Aria, che non perde un secondo e comincia a riempirmi di domande.

"E lui chi sarebbe?"

"Kyle?" chiedo.

"Esatto quel figo a cui sei saltata addosso!" Continua urlando.

"Un vecchio amico." Dico, alzando le spalle.

"Bhe, il vecchio amico non smette di fissarti." Alzo lo sguardo e vedo Kyle che mi guarda, mi sorride e poi distoglie lo sguardo.

"Non ce niente fra noi, siamo solo vecchi amici!"

"Meglio così, o qualcuno diventerebbe geloso!" Dice, e vedendo la direzione che indica la  sua testa capisco subito a chi si riferisce.

Harry.

Sbuffo, alzando distrattamente gli occhi al cielo. "Fra me ed Harry non c'è niente, dimenticati di questa cosa." Dico, e prima che possa aggiungere altro mi giro verso il finestrino, ignorando le sue continue domande.

***

"Nat svegliati, siamo arrivati!" mi chiama Niall.

Gli sorrido e mi alzo. Dopo dieci minuti di pullman arriviamo all'hotel.

"Wow." Sussurra Aria al mio fianco.

L'hotel è addobbato in stile moderno. Una serie di divani bianchi e corallo sono posizionati sul lato destro della Hall, dei tavoli in legno sono sparsi per la sala con sopra vasi di rose bianche, al centro di trova la reception e sulla sinistra sono appesi al muro una serie di quadri.

Dopo aver ritirato le chiavi alla reception io e Aria andiamo alla ricerca della nostra camera. Al settino piano finalmente la troviamo.

É piuttosto spaziosa.

Nella prima parte della stanza c'è un divano, con una scrivania e un televisore.

Una finestra porta sul balcone, con una vista semplicemente spettacolare, che mostra tutta Parigi.

Poi ci sono due stanze, ciascuna con un letto matrimoniale e un armadio, con una porta che conduce al bagno personale.

Aria va in bagno, e quando sento bussare vado ad aprire.

"Buongiorno compagna di stanza!" Urla Harry abbracciandomi.

"Che?!" Replico con lo stesso tono, guardandolo scandalizzata.

"Ma come, Aria non ti ha detto niente?" Chiede, inarcando un sopracciglio.

Sbuffo, girandomi e incamminandomi verso il bagno. "Aria, mi dovevi dire qualcosa?"

Lei fa uscire la testa dalla porta, sorridendomi innocentemente. "Mi dispiace, mi sono dimenticata di avvisarti."

"Io non ci dormo con quello!" Urlo, indicando Harry.

Il diretto interessato tossisce, attirando la mia attenzione. "Io sarei qui, nella tua stessa stanza, e posso anche sentire quello che dici."

Lo guardo sorridendo. "Bene, magari decidi di andartene."

"Oh andiamo, non sarà così male!" Dice Harry, passandomi un braccio attorno alle spalle e stringendomi a sé.

E' troppo tardi per chiedere di essere uccisa in missione?


When spies fall in loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora