Capitolo 22

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Vega trascinò la sua valigia verso l'aereo. Partivano di notte, per poter atterrare a Singapore nel pomeriggio. La ragazza era felice di andarsene per un po' dall'Italia, le aveva solo portato guai.

Mentre stava per salire a bordo, sentì una voce che la chiamava. Si voltò stupita, vedendo Charles correre verso di lei. Era decisamente l'ultima persona che si aspettava di trovare. È vero, all'inizio quando lei muoveva dei passi incerta nel mondo della Formula 1, lui era stato il primo ad essere d'aiuto e a dimostrarsi disponibile con lei. Poi si erano gradualmente persi di vista, un po' perché lei si era concentrata su Pierre, un po' perché forse anche lui non aveva sentito la necessità di proseguire l'amicizia con la ragazza.

Vega sbatté le palpebre, confusa. "Cosa succede?" chiese al monegasco, che l'aveva raggiunta. "Scendi dalle scale- le chiese lui con il fiato corto- devo parlarti". La ragazza era ancora più sorpresa. Oltre a non essersi più parlati per parecchio tempo, lei pensava che i loro rapporti fossero del tutto naufragati dopo ciò che era accaduto tra lei e Pierre, dato che il francese e Charles erano migliori amici. Ma forse voleva parlarle proprio per quel motivo?

Vega si avvicinò a Charles, incrociando le braccia, come per difendersi "Dimmi tutto". Lui si guardò in giro "Ti dispiace salire nel mio aereo? Così avremo modo di parlare con più tempo". Vega sgranò gli occhi. Non aveva nessuna intenzione di passare 13 ore a parlare con il pilota. "Ci possiamo trovare una volta atterrati, non credi?" gli propose lei, cercando di trovare una via di fuga. Charles scosse la testa "Sappiamo entrambi che quando arriveremo a Singapore saremo subito impegnati. Giuro che non ti parlerò per tutta la durata del viaggio, ti rubo qualche ora e poi ti lascio tranquilla. È il mio aereo privato, nessuno ci disturberà".

La situazione non rendeva Vega più tranquilla, ma con un sospiro accettò, seguendo il pilota verso il suo aereo.


"Accomodati" disse Charles, notando come la ragazza fosse estremamente a disagio. Vega sospirò, sperando che finisse tutto il più presto possibile. Poi avrebbe simulato stanchezza e avrebbe finto di dormire per tutto il resto del viaggio.

"Ti ho vista ieri nei nostri box" continuò il monegasco, dando l'ok al pilota dell'aereo per il decollo. Vega si strinse nelle spalle "Passavo di là". "Eri con Sebastian" proseguì Charles senza guardarla. La ragazza si voltò però verso di lui, cercando di capire dove volesse arrivare "Certo, è un mio amico. Che problema c'è?". Charles scrollò le spalle "Nulla, volevo solo capire se c'era altro sotto" "Seb è sposato e ha tre figli -rispose Vega, infastidita – e anche se ci fosse qualcosa tra di noi, cosa ti importerebbe?". Il pilota scosse la testa "Niente, niente. Ero solo curioso".

Vega si voltò verso il finestrino, mentre ormai stavano prendendo quota e le luci del paesaggio sottostante diventavano sempre più piccole. Era forse per quello che non era andata a cena con Sebastian? Perché sapeva perfettamente che lui era sposato e aveva tre figli? No, decisamente no. Sebastian era troppo attraente per rifiutare un suo invito a cena, ma Vega non si era sentita di ingannarlo accettando di uscire con lui. Avrebbe passato l'intera serata immaginando di essere con un altro pilota, vestito di blu e non di rosso. Non sarebbe stato giusto nei confronti di Sebastian.

"Beh, non sono il tipo di persona che gira intorno ai discorsi- esordì Charles, riottenendo l'attenzione di Vega- quindi arriverò subito al punto. Ho parlato con Pierre".

Vega sentì una scossa scenderle lungo la spina dorsale. E quindi? Di cosa avevano parlato? Cosa gli aveva raccontato? E perché Charles ora la voleva mettere a disagio dicendolo a lei?

"Mi ha detto che gli dispiace, per tutto. Sa di aver agito in modo sbagliato più volte. E si scusa". Tutto qui? Vega si aspettava di meglio. "E ha inviato te per dire queste due parole? Non poteva farlo lui di persona?" chiese polemica. "A volte è più facile nascondersi dietro qualcuno, soprattutto se quello che vogliamo dire è molto forte per noi" lo giustificò Charles. "O forse è più comodo perché sembra che ti interessi, mentre invece non è così e lo fai solo per quieto vivere, dato che sono la figlia del capo" continuò lei, incrociando le braccia. Charles la guardò negli occhi "Vega, sai bene anche tu che lui non è quel tipo di persona. Non fa niente solo per un tornaconto, non ne sarebbe capace. Solo che...dai, Pierre è fondamentalmente un cretino, riesce a litigare con le persone a cui tiene di più, ma non è cattivo. Da come ci ho parlato io ti posso assicurare che è sinceramente dispiaciuto per tutto quello che è accaduto tra di voi e spera che le cose si possano risistemare. Magari non subito, non si fa strane illusioni, sa benissimo che certi trascorsi sono difficili da mettere immediatamente da parte. Ma si augura che con il tempo il vostro rapporto si potrà in parte ricucire"

1 (prima parte)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora