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Il velo tra i vivi e i morti si assottiglia nella notte di Halloween. E tu non sai più dove sei.
Devi stare attento. Rischi di perderti in uno dei due mondi, per sempre.


Sciocchezze. Sciocchezze di un vecchio. Il nonno sembrava ancora lucido quando gli disse quelle parole, ma pochi mesi dopo la demenza senile se l'era preso completamente. Vaneggiava discorsi senza senso. La pazzia lo portò in piedi sull'orlo della finestra aperta del secondo piano. Forse credeva di poter volare. Lo trovarono in giardino, con un sorriso beato, nonostante tutto.

Era la mattina del 1 Novembre, dopo la notte di Samhain, di cui il nonno aveva sempre avuto temuto rispetto.
Vivevano ancora in quella stessa casa, immutata da almeno cent'anni.
Nonna se n'era andata qualche anno prima, durante un'operazione al cuore. Ricordò che nonno l'aveva salutata in maniera strana, solenne, come se in qualche modo sapesse. Il suo "ci rivedremo" aveva assunto tutto un altro significato due ore dopo. E un altro ancora quando nella malattia farneticava di incontrarla ogni notte, più bella che mai.
Sciocchezze. Era solo un bambino allora.

Adesso era alle superiori, a caccia di un college e di un futuro, tutta un'altra storia.
E nello zaino aveva un foglio da far firmare ad almeno uno dei genitori. Stava ancora cercando una buona scusa, quando entrò in cucina.

Sua madre non gli lasciò nemmeno il tempo di salutarla. "Ha chiamato la scuola. Che è questa storia? Cos'hai combinato?"
"Niente mamma. Mi hanno dato fastidio in mensa, ed ho reagito. Mi stavo solo difendendo."
"Il tuo insegnante non me l'ha raccontata così, però..."
"Il professor Blauern è arrivato dopo, non ha sentito gli insulti che sono volati prima."
"Liam, quante volte te lo devo dire? Lascia stare. Ci rimetti sempre tu alla fine."
"Si...lo vedo."
"Dammi il foglio che te lo firmo. E poi vai di sopra a studiare. Cerca almeno di alzare la tua media, per il prossimo anno."

Le porse il documento e una penna in silenzio. Del resto lei sapeva che non era colpa sua. Era fin troppo facile prenderlo in giro, nella sua situazione.
Sulla soglia, si voltò indietro. "Questa sera posso uscire fino a mezzanotte? Per Halloween. C'è una festa. Te ne avevo parlato."
"No, con quella di oggi niente festa. Non se ne parla. Ti voglio fuori dai casini, capito?"
"Ma che c'entra? Ci sono i miei amici, mi aspettano. Niente casini, promesso!"
"No Liam, non insistere. Fila di sopra. Altrimenti avverto tuo padre. E allora sì che sono problemi."
Sbuffò irritato salendo le scale.

"Vorrei proprio sapere come fai ad avvisarlo...Mio padre è morto." bofonchiò tra sé. "E quell'altro non è nulla per me."
"Che hai detto?"
"Niente, niente." Meglio non intavolare altri discorsi. Era già critica così.


#SpazioAutore

Se sei giunto fin qui, lettore, qualcosa ti ha incuriosito. La copertina della storia, dove puoi vedere Caitlyn in anteprima (arriverà anche nel testo, non avere fretta) o magari lo sfondo del bosco, così tranquillo e così misterioso. Oppure solo il primo paragrafo. Pensa che questo racconto è nato proprio da lì. Continuava a ronzarmi in testa quella frase che apre l'inizio: "Il velo tra i vivi e i morti si assottiglia nella notte di Halloween." Me l'ero appuntata ancora un anno prima, dopo averla ascoltata per caso alla radio. Ci dovrei scrivere qualcosa, mi dicevo. Poi arriva l'autunno e sento che sta arrivando Samhain, Halloween, che non è solo una data sulla carta e nemmeno solo una festa mascherata. C'è qualcosa di Halloween che mi sconvolge profondamente ogni anno. Resta qui a leggere...

Walk away from the sun (Allontanati dal sole)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora