Ops.

Forse, non mi stavo poi comportando così tanto da bravo ragazzo con lei.

Inevitabilmente mi ritrovai a sorridere. «Se vuoi che la smetto, puoi dirmelo tranquillamente e non sentirai più le mie labbra posarsi sulle tue per un casto e semplice bacio.»

In realtà, i nostri baci erano tutto fuorché casti e semplici.

Più di una volta l'avevo sentita gemere tra le mie labbra e non posso nascondere che la cosa mi eccitasse e non poco.

Sentivo un gran desiderio di andare oltre quel "semplice" contatto, ma sapevo perfettamente che non sarebbe stato corretto nei suoi confronti, non se ancora non conoscevo la portata dei miei sentimenti per lei e fossi riuscito a metterci su un'etichetta.

Lei meritava qualcosa di più e non lo dicevo solo per il fatto che era figlia di Hipnôse, bensì perché non volevo illuderla fino a quel punto.

Già sentivo di comportarmi in una maniera inadeguata con lei, non volevo aggiungere anche un altro peso sulla mia coscienza.

Lei riuscì a liberarsi dalla mia presa e si allontanò quanto bastava per mettere una leggera distanza tra noi.

Sì strinse il laccio tra i capelli con le sue mani, adeguatamente fasciati da una leggera stoffa di cotone, mentre mi guardava con un sorrisino malizioso.

Mi stava sfidando a correrle dietro.

Peccato che non avesse ben compreso che, ciò che io volevo e desideravo, lo andavo a prendere a discapito di chiunque o di qualunque cosa.

«Possiamo riprendere il nostro "allenamento speciale"?» domandò, incrociando le braccia al petto con disinvoltura mentre mi guardava con quel suo sguardo da bambina birichina.

«Se è ciò che desideri, tuttavia, prima di riprendere da dove abbiamo interrotto vorrei che tu mi dessi un altro piccolo bacio» affermai.

I suoi occhi violacei si accesero di interesse e, come se fosse possibile, divennero ancora più luminosi del solito.

La adoravo... Oppure avrei dovuto utilizzare un altro termine che, forse, sarebbe risultato più adatto date le circostanze?

«Solo uno» disse in tono quasi minaccioso.

Annuii. «Solo uno.»

Lei mi si avvicinò rapidamente e, quando mi provò a dare un semplice bacio che prevedeva solo ed esclusivamente il toccarsi delle labbra, la tirai a me e le diedi un vero bacio.

Sentivo il mio cuore battere così tanto forte che temetti che mi si potesse esplodere nel petto come una bomba ad orologeria.

Quando lei dischiuse le labbra per accogliermi, sentii un brivido percorrermi interamente il corpo proprio come se avessi preso una scarica elettrica e a provocarmela fosse stata solo ed unicamente lei.

Le nostre lingue si toccarono ed ecco che io la sentii fremere tra le mie braccia e mugugnare dal piacere che le stavo provocando con quel semplicissimo gesto.

Non avrei osato immaginare cosa avesse fatto se ci fossimo ritrovati in un'altra circostanza che prevedeva molto più contatto fisico.

Qualcosa laggiù si risvegliò istantaneamente e faticai notevolmente a tenere a bada la voglia di lei che avvertivo appena sotto lo strato della mia pelle.

Quando interrompemmo quel contatto lei notò che avevo le pupille leggermente dilatate a causa di un bisogno fisico e mentale che non riuscivo in alcun modo a placare.

ASTRAEA "Il sangue degli Eterni"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora