Run away from there.

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Camminare fa bene, dicevano. Non ti fa pensare troppo alle cose brutte. Non che Stiles avesse dei problemi, no; le sue erano benedettissime pippe mentali. C'era da dire però che questi pensieri fossero tutto fuorché 'normali': insomma, pensare ad una fuga d'amore con un licantropo etero fino al midollo e che per di più provava un'odio sconfinato nei suoi confronti non rientrava di certo nei canoni tradizionali dell'amore.
..o no?
Beh, Stiles non stava camminando per delle stradine sconosciute in un paesino sconosciuto nel bel mezzo del nulla perché aveva bisogno di non pensare a Derek. Che lupo pretenzioso! Come se il mondo di Stiles girasse intorno a lui!
Dopo essersi reso conto di stare dando una colpa ingiusta ad una persona che molto probabilmente cercava di ignorare la sua presenza fin dal primo giorno in cui lo vide nel bosco, il ragazzo sbuffò sonoramente velocizzando il passo. Doveva smetterla di pensare ad un uomo in quel senso, lui non era gay e - per Dio!, di certo non lo sarebbe diventato per un lupo tremendamente odioso. A volte aveva una tremenda voglia di levargli dal viso quella sua espressione da 'levati dai coglioni, so cosa devo fare'; odiava a morte essere costretto a sorbire le sue critiche riguardo ogni fottutissima cosa che faceva. L'ultimo episodio era stato davvero la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Il povero Stiles ignaro del pericolo incombente eternamente su di lui, si era avventurato nel bosco dietro casa per cercare quella che il suo libro chiamava 'uno dei più spettacolari esemplari della famiglia delle Araliaceae' ma che, alla fine, si era scoperta essere della comunissima edera. Ma, se al professore interessava la struttura molecolare della pianta, chi era lui per non prendere una A nel progetto di scienze?
Se non che, oltrepassato il confine tra il giardino e il bosco, si sorprese ad annusare l'odore di foglie secche e terra umida; ne era affascinato, al punto da non rendersi conto di essersi perso. Si sentiva a suo agio in mezzo agli alberi -cosa molto interessante, data la natura così poco sportiva e rurale di Stiles-, e ne ammirava affascinato l'intreccio di rami che arrivava a coprire i pochi raggi di sole che nel tardo pomeriggio cercavano di rischiarare la giornata.
Insomma, era così preso dalla natura che lo circondava da non rendersi conto di un paio di occhi curiosi che lo fissavano tra il folto della vegetazione; non si rese nemmeno conto della presenza ravvicinata di un licantropo per metà trasformato.
"Cristo, Derek! Ne abbiamo già parlato, le entrate ad effetto non vanno bene, okay?" disse Stiles, buttandola sullo scherzo mentre chiedeva umilmente al suo cuore di stabilizzarsi. Poi si ricordò che il moro poteva tranquillamente sentire il suo battito. E questo triplicò.
"Che ci fai qui?" sputò Derek, guardandolo accigliato. Stiles lo guardò di traverso. "Io? Stavo cercando una pianta per un progetto scol.."
"Qui?"
"Sono in un bosco, dove dovrei cercare una pianta?"
Derek ringhiò. "Non hai sentito Peter nell'ultima riunione? È pericoloso girare per il bosco nell'ultimo periodo, soprattutto per un..umano." Derek calcò la parola 'umano' come se si trattasse di una brutta cosa. Stiles ci passò sopra, ormai abituato ai modi rudi e completamente insensibili del mannaro. "Ci metto due minuti, prendo la pianta e me ne vado.." Stiles cercò di rimediare dileguandosi dalla visuale di Derek, ma questi lo prese per un polso strattonandolo. "Non ci siamo capiti, eh? Devi tornartene a casa. Adesso."
Stiles sbuffò sonoramente, facendo così arrabbiare ancora di più il moro che ringhiò.
"Senti, ma a te che importa? Ne guadagneresti soltanto..." borbottò distrattamente, riferendosi ad una sua possibile morte.
Derek sgranò gli occhi, cosa che l'umano non notò. Il mannaro rimase in silenzio per un paio di secondi, guardando il profilo del viso di Stiles. Che dire? Per la prima volta Derek Hale era senza parole. Stiles, dal fatto suo, si guardava le scarpe sentendo bruciare a fuoco la presa di Derek sul suo polso.
Dopo quelle che a Derek sembrarono ore, si riscosse lasciando velocemente il castano; non voleva rispondere, non sapeva rispondere e di certo Stiles non si aspettava una risposta.
Quando il povero ed innocente Stiles cercò di svignarsela, Derek lo prese malamente per il cappuccio della felpa tirandolo indietro.
"Stammi a sentire, ragazzino. Esci ancora di casa da solo, e giuro che ti rinchiudo nella cripta di famiglia. Chiaro?" ringhiò al suo orecchio, per poi dileguarsi senza lasciare a Stiles il tempo di rispondere a tono.
A Stiles bruciava non tanto per il tono aggressivo di Derek, ma per la presunzione che Stiles avrebbe ubbidito.
Ed in quel momento, mentre svoltava per la terza volta in una stradina secondaria senza la minima idea di dove si trovava, si rese conto di essere fottuto.
Si rese conto che quel fottutissimo lupo mannaro, quello con le zanne e tutto il resto, quello che sclerava se sporcava il pavimento con le scarpe alle riunioni, quello che -anche se non lo avrebbe mai ammesso- era un fan sfegatato di Richard Gere perché 'si cala nel personaggio come un vero professionista', quello che ascoltava musica classica per rilassarsi, preferendo 'Cime Tempestose' ad un appuntamento con una formosa mora....gli stava entrando sotto la pelle.
Strani a dirsi, no?
In fondo l'ha sempre odiato. Come si dice? "Se non hai prima odiato qualcuno, non potrai mai amarlo".
No, forse non era così, ma a Stiles poco fregava al momento, troppo impegnato a correre verso la jeep con un solo ed unico pensiero in testa.

Okay, non è una storia originale o che altro, ma a me piace.
Non avrà tanti capitoli, credo solo due o tre; dipende da come riesco a dividere la storia. Se avete qualcosa da dire, sono qui a vostra completa disposizione.
Hola✋

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