Capitolo quattordici. The key.

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Il viaggio fu infernale, tartassai Justin con le domande ma continuava a rispondere "è una sorpresa" ma io odio le sorprese!! Ah un certo punto si fermò davanti ad un giardino incredibilmente bello. Mi fece scendere dicendo di attraversarlo e di arrivare all'albergo..nemmeno il tempo di ribattere che ripartì come un fulmine lasciandomi sola. Con tutta sinceritàavevo un pò di timore..per via del buio e delle poche luci che c'erano, ma mi feci coraggio ed entrai.

Appena misi piede nell'erba, notai uno strascico bianco a terra, ed un bigliettino..lo presi e lo lessi 'Raccogli le rose, ti mostreranno il sentiero.' Diedi uno sguardo in basso e presi la prima rosa..poi la terza, la quarta, la quinta fino ad arrivare all'atesissimo albergo. Appena ci fui davanti feci un gran sospiro di sollievo e superai la porta d'ingresso, sulla soglia c'era un uomo sulla cinquantina con delle chiavi in mano ed un secondo biglietto vicino ad esse, lo aprì 'alla fine del percorso seguito dalle rose, vedrai la stanza 208, la riconoscerai dalla porta bianca.'

Alzai lo sguardo per vedere la lunga lampa di scale che avrei dovuto affrontare con le rose a terra. Ricominciai il percorso fino ad arrivare al terzo piano. Intravidi subito una porta bianca ed un numerino su di essa..208, è questa la stanza! Senza pensarci due volte, misi la chiave nella serratura per fare due giri ed aprirla. Appena superai la soglia, partì una musica in stile romantico e rimasi letteralmente a bocca aperta nel vedere quello stupore davanti a me..la stanza era piena di vasi di rose rosse e bianche, con delle candeline su tutti i mobili e i davanzali.

Misi un'occhiata sul pavimento e, come sospettavo, ecco un altro biglietto, lo lessi 'Va avanti, c'è una sorpresa per te'. Continuai a camminare fino ad arrivare fuori dalla stanza, sul balcone. Mi affacciai e vidi uno striscione con scritto una frase 'just as sure as the stars in the sky I need you to shine in the light Not just for the meanwhile, for a long long time, better believe it' (sicuro come le stelle nel cielo ho bisogno che tu brilli nella luce non solo in questo momento, ma per tanto tempo, faresti meglio a crederlo.)

Misi le mani davanti alla bocca, facendo cadere il bouquet di rose e feci un passo indietro dallo stupore; dopo alcuni secondi, due braccie piene di tatuaggi mi presero per la vita, portandomi indetro facendomi scontrare contro di lui, io ero paralizzata, non riuscivo a fare un minimo sforzo, niente..lui iniziò a baciarmi il collo con delicatezza, soffiandoci alcune volte, il che mi fece perdere quasi il controllo.

J:"Mi perdoni? " Sussurrò all'orecchio con tono sexy. Io mi morsi le labbra.
io:"Ti ho già perdonato.." Dissi più a me che a lui.
J:"Hai..fame?" Chiese stuzzicando il lobo del mio orecchio mordicchiandolo. Io ridacchiai e risposi.
Io:"Non ne ho così tanta, sinceramente." Affermai mettendomi ancora più vicina a lui.
J:"Allora faremo meglio ad entrare, sai..per non dare nell'occhio." Disse deglutendo, prese la mia mano e mi portò in una stanza, quella da letto.
Io:"Ascolta, io non sono così esperta e potrei sembrarti ridicola o.."J:"Shh.." Mi interruppe Justin mettendo un dito sulle mie labbra. "Piuttosto..tu sei pronta?"
Io:"A rischiare il tutto e per tutto la mia verginità? Quella che sarebbe la dignità di una donna?"
J:"Ok..non fa nulla.." Rispose triste.
Io:"Ahahah ma non mi hai fatto finire! Certo che lo sono!!" Dissi sorridendogli il più possibile.

Lui ricambiò ed iniziò a baciarmi dolcemente, per poi, pian piano, accellelare il ritmo. Iniziò a toccarmi il seno, ed io misi le mani sotto la giacca, ed iniziai a sbottonare la camicia lentamente, il che fece impazzire Justin. Ora toccava a lui e mi tolse con un gesto il vestito, mostrandomi in intimo davanti a lui..ero abbastanza imbarazzata e tesa in quel momento, ma lui mi rassicurò prendendomi per il viso baciandomi. Persi di nuovo il controllo e quella volta non mi sarei fermata per nulla al mondo.

Iniziai a tirar giù la zip dei pantaloni e sbottonarli, facendoli scivolare con semplicità, velocemente mi tolsi le zeppe e lo stesso fece lui con le sue scarpe, poi tonammo a noi. Ci fissammo per qualche secondo ed iniziò un bacio pieno di foga e passione, Justin stuzzicò l'entrata della mia vagina ed io iniziai ad ansimare..volevo fare qualcosa anch'io, così mi misi alla ricerca dei suoi boxer e presi una specie di salsicciotto in mano, notai che era in erozione ed inziai a giocherellarci andando su e giù piano.

J:"Argh! Fortuna che sei una schiappa, eh.." Sentendo questo, tolsi subito la mano dai boxer.
Io:"Oh..scusami non era mia.." Mi toccai le guancie rossastre, incapace di continuare..lui mi prese per il viso e mi osservò negli occhi.
J:"Non ti sto rimproverando, anzi..rifallo, mi piace tanto, come mi piaci tanto anche tu..andiamo fino in fondo?" Chiese accarezzandomi la guancia
Io:"S-si..ok.." Affermai fissandolo negli occhi.

Justin mi baciò dolcemente e ricominciò a toccarmi, lo stesso feci io..lui iniziò a sbottonarmi il reggiseno e mi guardò in adulazione, in seguito, tolse anche le mutande..all'inizio ero sotto pressione, ma poi mi rilassai togliendo i suoi boxer..almeno non ero l'unica nuda. Era arrivato il momento..la perdita della mia dignità.

Riprese a baciarmi per tutto il corpo, e intanto infilò pian piano la sua lunghezza in me. Gemetti. Lui si fermò per un istante, credendo di avermi fatto male, ma non si trattenne a lungo che il piacere prese il sopravvento ed iniziò a muoversi. Sentì qualcosa in me spezzarsi e il piacere salire..i nostri corpi strusciavano violentemente l'uno contro l'altra mentre lui gemette il mio nome più volte con dolcezza facendo salire la voglia di averlo tutto per me. Arrivammo al culmine insieme, sentì una cosa calda invadere la mia entrata..era il suo sperma, fortunatamente era tutto nel preservativo e non sarei uscita incita, non che non lo voglia ma..sono troppo giovane per questo.

Ci abbracciammo esausti e ci addormentammo insieme all'istante.

La ragazza viziata.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora