Oramai, tutti morti, scomparsi nel vuoto multiversale. 

Misi la foto nella tasca dei pantaloni, ed uscì da quella stanza oscura, che teneva i miei segreti più oscuri. Appena uscito da quella stanza, un maggiordomo si avvicinò.


<<Mio Re, la devo informare del recente progresso del fronte meta-umano in America. Si stima che ci siano state almeno quattro battaglie, in cui sono morte diverse centinaia di persone, inclusi diversi meta-umani. Il presidente degli stati uniti ha iniziato il processo di sterminio dei meta-umani. Cosa ha intenzione di fare?>>

<<Informate l'ONU immediatamente. Il mio paese non parteciperà a nessuna guerra, ma è aperto a qualunque meta-umano in cerca di rifugio.>> Risposi, con nullafacenza. 

In effetti, di questo mondo non me ne fregava nulla. Perché oggi era il grande giorno. 

Il mio progetto finale era pronto, lo sapevo che era pronto. 

Ed infatti, appena in tempo, sentii nelle mie orecchie la voce della mia AI. 

<<Mio Re, la stanno aspettando. Il progetto AVENGER è pronto.>>

<<Perfetto.>> Risposi. 

Senza guardare nessuno in faccia, iniziai a camminare per il mio palazzo. Mentre camminavo verso la mia ubicazione, guardai per l'ultima volta ciò che c'era in quel posto fatto di marmo. Cimeli di guerra, di diplomazia. Tutta una inutile pretesa per questo giorno. 

C'è un motivo, per cui io sono rinato. E c'è un motivo, per cui la mia famiglia, e gli universi in cui sono cresciuto e nato siano morti. 

Una singola entità, responsabile della morte di tantissimi universi, di tantissime versioni della mia famiglia. Solo pensare al suo nome faceva ribollire in me una collera ed un odio incommensurabile. 

Simon Garfunkel. Mio "Zio", o almeno, lo era. Per me, non era altro che la fonte del mio odio, delle mie paure, e della mia vendetta. 

E' stato lui, il primo a rompere la barriera tra noi e coloro che ci controllano. La verità lo rese pazzo, e in quella sua follia, architettò un piano per uccidere me e la mia famiglia. 

E ci riuscì. 

Non riuscì a proteggere la mia famiglia, e come se non fossimo nulla, lui ci cancellò dall'esistenza. 

I miei ultimi momenti furono solo un misto di paura, collera e tristezza. 

Ma ora sono di nuovo qui. E sapevo anche io perché io fossi ancora una volta vivo. 

Loro volevano giocare. Volevano continuare la nostra storia. 

Ma stavolta sarò io a dirigere la storia. 

Finalmente, arrivai alla stanza dove tutti mi attendevano. Una grande stanza, dove c'era al centro di essa un gigantesco macchinario, dalla forma di un anello. 

Una macchina per viaggiare tra gli universi. 

<<Le coordinate per il salto universale sono già state preimpostate da Avery, mio Re.>> Disse uno degli scienziati impegnati nel progetto. Io, senza parlare, mi misi nel centro del macchinario, pronto al salto ultradimensionale. 

Sapevo già dove andare. Per anni, ho sprecato tempo a ricercare l'energia di un universo specifico. Simon, dopo averci fatto fuori, creò un universo-replica, un clone del nostro. Ed inoltre, al suo massacro era sopravvissuta una persona. Sua figlia, Talitha Williams. Sapevo che lei si trovasse lì, perché sapevo che loro, quelli che ci controllano da lassù, mi stavano portando da lei. 

<<Attivate il macchinario.>> Dissi, con autorità. 

E gli scienziati fecero come detto. Sentii il rumore del macchinario attivarsi, mentre attorno a me si creò una sottospecie di armatura energetica, per proteggermi nel viaggio quantico. 

Tutti questi anni, per questo singolo momento. 

Il macchinario si attivò, e una grande luce mi ricoprì. Dopo qualche secondo, mi ritrovai in tutt'altro luogo. Ero arrivato. Il mio progetto era stato un successo. 

Guardandomi in giro, vidi accanto a me un telefono bianco, sporco dal terreno spostato dall'impatto del viaggio quantico. Lo presi in mano e lo accesi. Non trovai niente di importante, se non un solo contatto sul telefono. 

"Talitha". 

Era tempo. 

La mia famiglia era morta, ma io e Talitha non abbiamo mai dimenticato, non abbiamo mai perdonato, né Simon, né loro. 

Ed ora, era tempo.

Tempo di vendicarli. 

Iniziai a camminare, pronto per il mio nuovo viaggio. 

E' tempo di mettere la parola fine, a questa storia. 

E io sarò il primo a scrivere la prima lettera.


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⏰ Last updated: Sep 24, 2019 ⏰

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