Capitolo 16

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Il sole caldo di un primo mattino d'agosto illuminava timido la pista dell'Hungaroring, dopo il terribile temporale avvenuto durante la notte.

Vega passeggiava nel paddock senza una meta precisa, schivando le numerose pozzanghere. Amava il venerdì. Le pressioni non erano così elevate come i due successivi giorni e questo significava che lei poteva davvero essere libera.

Soprattutto se aveva la necessità di rimanere un po' sola a riflettere, come in quel momento.

Erano accadute tante, troppe cose insieme. Ma Pierre era indelebile nella sua mente. Non riusciva a pensare ad altro. C'era stato davvero un tentativo di bacio? E cos'è che aveva spezzato la magia? Vega, una volta giunta in camera, gli aveva inviato un messaggio ringraziandolo per la giornata appena trascorsa a Milton Keynes e lui le aveva risposto semplicemente con l'emoticon che mandava un bacio. Forse quel bacio che non era riuscito a darle di persona.

Eppure, nello sfarfallio della sua fantasia, Vega doveva anche riconoscere la presenza non indifferente di Anne. Era inutile girarci attorno, Pierre rimaneva comunque fidanzato. Con un'oca, era vero. Ma comunque fidanzato. E lei non poteva di certo cambiarlo.

Forse era il momento di rinunciare a tutto quello, si stava addentrando in un vortice pericoloso da cui non sarebbe mai più riemersa. E ciò che era peggio, aveva la netta sensazione di star trascinando anche Pierre in quella situazione. E non era giusto. Doveva semplicemente lasciarlo andare.

Nella sua mente apparì l'immagine di Sebastian. Ottimo, parlare un po' con lui l'avrebbe di certo distratta da Pierre. Ma compiendo un'analisi più fredda, nemmeno Sebastian sarebbe stato il candidato perfetto su cui ripiegare dopo la sua delusione con Pierre: sposato e con due figlie, il terzogenito probabilmente in arrivo.

Una sola cosa era certa nella vita di Vega: sentimentalmente era una frana, sceglieva sempre il ragazzo sbagliato.

Un fischio richiamò la sua attenzione. Si voltò, vedendo Aleja correre nella sua direzione. Anche indossando Converse e semplici jeans, rimaneva sempre la ragazza più bella del paddock.

"Vedo che hai cominciato a darmi retta!" commentò la sorella di Fernando Alonso alludendo alla corta gonna nera che Vega indossava. La ragazza scrollò le spalle, sminuendo la sua scelta d'abito, come se non avesse impiegato più di mezz'ora quella mattina a decidere che cosa indossare.

"Ti sta molto bene -continuò Aleja- avevo notato subito il tuo fisico da modella". Vega si lasciò sfuggire una risatina ironica. Ok, era magra, ma non bastava di certo quello a renderla una modella.

"Come procede con Carlos?" le chiese invece, cercando di dirottare il discorso verso altri argomenti. Gli occhi di Aleja si illuminarono "Ho delle grandi novità!".

Vega fu ben felice di farsi sommergere dall'energia dirompente con cui la ragazza spagnola le raccontava di come finalmente sembrava che Carlos Sainz jr. l'avesse finalmente notata. Vega era felice per l'amica, ma non poteva non invidiarla un po', anche lei avrebbe voluto attirare l'attenzione del ragazzo che le piaceva e magari raggiungere qualche risultato positivo.

Raggiunsero il motorhome Red Bull. Aleja si lamentò non avendo terminato ancora di raccontare, quindi si accordarono per incontrarsi quella sera, poi Vega salutò l'amica ed entrò. Si sedette di peso sui divanetti, sperando di veder comparire all'improvviso Sebastian. Era da molto che non lo sentiva e le avrebbe fatto piacere anche solo poterlo vedere qualche istante. Lanciò un'occhiata all'orologio. Mancava meno di un'ora alla sessione di prove libere. Probabilmente il tedesco si trovava già all'interno del suo box, a ultimare i preparativi per scendere in pista. Ed effettivamente c'era davvero poca gente nel motorhome, quindi era il caso che anche lei si avviasse verso i box.

1 (prima parte)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora