Capitolo 35

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"Abbiamo più persone in testa che accanto"
cit.

Madge è lì in camera sua, a giocare con Prim.
Sembra felice.
Indossa il suo vestitino rosa, e ha i capelli legati in un'alta coda.
Mia sorella invece sta ridendo a causa della faccia buffa fatta da Madge. Sorrido anche io.
-Ci manchi tanto- dico.
Madge si ferma a guardarmi.
Ha gli occhi lucidi e mi rivolge un timido sorriso.
Abbraccia forte Prim.
-Katniss- sussurra.
-Si?-
-Torna al distretto 12- dice seria.
Poi buio.
(..)
Mi sveglio di soprassalto.
La stanza è buia e dal CP controllo l'orario.
Sono le 6 del mattino, a breve si sveglieranno anche gli altri.
Ho ancora i brividi per il sogno di stanotte.
Vedere Madge mi ha fatto sentire vuota, mi manca tantissimo.
"Torna al distretto 12"
Cosa intendeva?
Devo fare come dice?
Che stupida.
È un sogno.
Madge se ne andata.
Sento qualcuno scendere dalle coperte e accendere la luce.
Annabeth urla: -Svegliatevi!- facendo saltare sia Jhon che Peeta.
Io scoppio a ridere. Annabeth è così, fastidiosa, odia aspettare, diretta e schietta.
Jhon si alza con riluttanza seguito da Peeta.
Abbraccio forte il mio ragazzo -È stato brutto non dormire vicino a te- mi sussurra all'orecchio.
-No, è stato terribile- dico io.
-Ed ora che facciamo?- chiede Annabeth.
-Non lo so, Beth- borbotta Jhon.
-Non chiamarmi Beth- si lamenta.
-Come vuoi Anna!- risponde Jhon.
Annabeth gli lancia un'occhiataccia e cerca di sostenere lo sguardo degli occhi blu di Jhon. Annabeth si fá rossa in viso e ridacchia. Anche Jhon sogghigna.
Lancio un'occhiata interrogativa a Peeta che mi risponde alzando le spalle.
Ognuno rifà il proprio letto fino a quando, tutto d'un tratto la porta si apre ed entra quella guardia che ieri sera mi ha mostrato dove andare.
Mi rivolge un sorriso. -Colazione?- chiede.
Annuiamo.
Lo seguiamo per il corridoio fino nell'ascensore.
-Basta che dite all'altoparlante la parola "Mensa" e vi porterà lì- ci spiega.
-Okay ...?- chiedo.
-Ross- risponde lui.
-Okay Ross- dico. Lui sorride prima di ritornare al suo posto.
Entriamo in ascensore.
-Chi vuole avere l'onore?- chiede Jhon.
-Di sicuro non Annabeth- sospira Peeta.
Rido. -Jhon, a te l'onore- scherzo.
Jhon prende un bel respiro prima di dire all'alto parlante "Mensa".
(..)
L'ascensore si apre su un grande refettorio colmo di persone vestiti tutti allo stesso modo, pantaloni e camice grigie infilate dietro la scura cintura.
Rimaniamo tutti un pó a guardarci in giro fino a quando un signore ci si avvicina.
-Piacere, io sono Dalton, l'esperto di bestiame del distretto 10; siete voi quelli scappati dal distretto 12?- dice tutto d'un fiato.
-Non siamo scappati- dice Watson.
-E allora perché siete venuti quì?- chiede.
-Perlustrazioni- taglia corto Jay Bennet.
-Capisco, volete che vi mostri come funziona quì?- si offre Dalton.
-Sarebbe fantastico- lo ringrazia Peeta.
Dalton sorride leggermente e ci invita a seguirlo.
-Prendete un vassoio- dice.
Facciamo come dice.
-Oggi c'è il solito- sbuffa Dalton.
-Ovvero?- chiede Jones che sembra aver passato una notte tremenda.
-Una scodella di cereali, una tazza di latte e una piccola porzione di frutta o verdure...- scruta verso il cibo sui vassoi di altri nella mensa e poi esclama -Oggi purea di rape!-
-Okay ma... tutta questa roba da dove viene?- chiedo.
-Dalle fattorie sotterranee del distretto 13, ovviamente- dice posando il cibo sul mio e sul vassoio di Peeta.
Mentre dà il cibo agli altri continuo a fargli domande -Da quanto tempo sei quì?-
-Da molto, non ricordo quanto- mi risponde lui.
-Com'é la vita al 13?-
-Regolare, é monotona; ma é questo il motivo per cui molti restano quá e non tornano nei loro distretti-
-Potresti spiegarti meglio?- chiede Peeta cordialmente.
-Prendete me: al mio distretto mi spaccavo la schiena per lavorare e non avevo cibo da dare ai miei figli, ora quí lavoro meno e mi sono assicurati tre pasti al giorno- ci spiega Dalton.
-Non fá una piega- dice Annabeth masticando un cereale secco.
-Venite- ci invita Dalton; -Lì c'é un tavolo vuoto-
Lo seguiamo ed io mi sedio, volontariamente, vicino il nostro nuovo "amico".
Verso i cereali nella tazza di latte e assaggio un cucchiaino di purea.
É buona, ma non ha un gran sapore.
Mentre mastico i miei cereali dedico un pò di tempo nell'osservare Dalton.
Ha più o meno l'etá di Jones, non é molto alto, gli occhi verdi e i capelli scuri scuri, la pelle che si puó definire abbronzata, per non dire bruciata dalle troppe ore sotto il sole a lavorare. Ha la mania di strabuzzare gli occhi, dai quali non credo ci veda molto bene e ha le labbra particolarmente sottili, quasi inesistenti. Vedo uno strano disegno, simile ai tatuaggi dei capitolini sulla parte interna del suo braccio che viene scoperta dalla camicia arrotolata fino ai gomiti.
-Cos'é quello?- chiedo indicando il tatuaggio.
-É il mio programma di oggi- dice come se fosse la cosa piú ovvia di questo mondo.
Lo guardo con uno sguardo interrogativo e dopo aver finito l'ultimo boccone di cereali finalmente mi risponde.
-Ogni mattina, quì al 13, devi farti tatuare con un inchiostro particolare, che scompare poco prima che ti addormenti, il tuo programma giornaliero; guarda il mio: ore 7:00 colazione, ore 7:30 visita mensile...; capisci ora? Ogni mattina ti alzi e un sensore proietta sulla tua pelle tutto ciò che devi fare-
-Fá male?- chiedo.
-Nah, per niente. É un piccolo solletico quasi piacevole-
-Dalton, un'ultima domanda-
-Dimmi tutto-
-Al 13, c'é qualcun altro del mio distretto?- chiedo.
Dalton alza gli occhi al cielo e poi sorride divertito -Sí, un'altro c'é. Uno solo-
-Davvero?- esclamo. -Sai come si chiama?- chiedo curiosa.
-Come ti chiami ragazza?-
-Katniss Everdeen-
-Allora Katniss, vuoi sapere se lo conosci?-
-Beh si- ammetto.
-Oh lo conosci, tutti lo conoscono-
-Non vuoi dirmi chi é?- incrocio le braccia al petto.
-Se finisci i cereali in due secondi, magari ti ci porto io da lui-
-Okay!- inizio a mangiare i cereali il più velocemente possibile e invito Annabeth a fare lo stesso, essendo noi due le uniche che devono ancora terminare la colazione.
Finiamo in un batter d'occhio.
-Allora, Dalton mi vuole presentare una persona. Qualcuno vuole venire con noi?- chiedo. Solo Peeta accetta.
-Vengo io- esclama.
-Okay amore, e voi altri cosa farete?- chiedo.
-Chiederemo a qualcuno cosa c'é da fare in questo distretto- dice Jhon.
-Ma prima andiamo a fare visita a Marcus- si ricorda Annabeth. Tutti approvano.
-Salutateci Marcus- dice Peeta.
-Infatti, abbracciatelo anche per me. Andremo da lui al più presto-
-A dopo!- ci dividiamo. Io, Peeta e Dalton ci dirigiamo verso l'ascensore.
Inzio ad odiarle.

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Salve Readers!
Vi scrivo in diretta dall'ospedale di Napoli! 😪
Maledette scale, ho la caviglia rotta però almeno sono riuscita a scrivere il capitolo. 😄❤️
Comunque, che ne pensate del capitolo?
_chia

IL RIBELLE (sequel to "IL RAGAZZO DEL PANE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora