Capitolo 37

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MARTINA

Sono senza respiro mentre lui mi osserva. Sapevo che non sarebbe stata una buona idea venire a questa festa, perché mi rendo conto che non è facile tenerlo lontano, c'è qualcosa che ci unisce anche se non vorrei che ci fosse, per avere una vita meno complicata, meno caotica e invece mi ritrovo qui ancora una volta stretta tra le sue braccia, che mi stringono come se non volessero più lasciarmi andare e il mio cuore sta impazzendo nel mio petto. Da quando sono tornata avevo notato che Jorge metteva da parte la sua arroganza per me, sa benissimo che non la sopporto, eppure mi sto rendendo conto che senza di essa, non è quel Jorge che io desidero. Si perché ormai è chiaro che è così, lo desidero e non dovrei. E ora lui è qui, davanti a me, ad elencarmi ogni particolare di me, come un arrogante che pensa di sapere ogni cosa. Ciondoliamo piano sulla pista da ballo, messa apposta per l'occasione nell'enorme giardino e ci guardiamo negl'occhi senza mai smettere, finché lui non accenna un piccolo sorriso, facendo sparire quello sguardo profondo e arrogante dal volto, << Oh Martina >> sospira poi e la sua fronte si appoggia alla mia, la sua mano stringe più forte il mio fianco e i suoi occhi si chiudono come se si stesse gustando tutto ciò, come se volesse ricordarlo per sempre. Sensazioni stranissime mi invadono, mi sento leggera come se potessi levitare nell'aria, il mio corpo è invaso dai brividi e il mio cuore si riempie di un qualcosa che non dovrebbe esistere. Non so per quanto rimaniamo così, ma è come essere in paradiso e non vorrei più tornare alla mia solita vita, ma qualcosa mi riporta con i piedi per terra. Mi sento come se mi stessero fissando e difatti non mi sbaglio, molti occhi sono puntati su di noi e mi sto sentendo in imbarazzo. Per fortuna la canzone finisce proprio in quel momento e mi allontano di scatto da lui che mi osserva confuso, ma ci vedo della tristezza nei suoi occhi, come se non volesse questa distanza tra noi, però deve esserci, altrimenti tutto peggiorerà. Non posso permettermi di provare qualcosa per lui e lui facendo così mi porta in quella direzione, una direzione che non dovrei prendere siccome so benissimo come lui vive le sua vita sentimentale, senza impegni e relazioni. << Grazie >> borbotto e esco dalla pista da ballo senza nemmeno guardarlo, ma percepisco il suo sguardo su di me. Mentre mi dirigo ad uno dei banchetti per versarmi un bicchiere di vino e ricominciare a respirare sento una mano afferrarmi, << Ehi stai bene? >> chiede Mechi e quando mi volto la vedo preoccupata, << Si sto benissimo >> le rispondo, << Non mi sembra... cioè vi ho visti e poi sei andata via in quel modo >> spiega il perché della sua preoccupazione, <<Non è niente Mechi, abbiamo solo ballato >> faccio spallucce e mi volto per versarmi un bicchiere di vino, << Non mi sembrava solo ballare Martina >> commenta lei << Eravate molto vicini e non intendo fisicamente, sembravate su un altro pianeta, si percepiva nell'aria e non me ne sono accorta solo io >> è seria, non mi sta prendendo in giro come fa di solito, quello che mi sta dicendo lo ha percepito davvero e non solo lei a quanto pare. << Sapevo di non dover venire >> brontolo io e mi bevo il bicchiere di vino tutto d'un fiato, << Non dire sciocchezze, perché non saresti dovuta venire? >> chiede allargando le braccia che poi fa ricadere sui fianchi, << Perché sembro una stupida ok? Volevo stargli lontano per non caderci, per non finire in quel vortice da cui poi non riesci più ad uscire >> non saprei come spiegarle come mi sento, << Come se ci fossi solo tu in quel vortice, guarda che nemmeno lui scherza, insomma sembra davvero innamorato di te >>. Io d'istinto le tappo la bocca con la mano, << Non dirlo mai più >> la minaccio con lo sguardo, lei annuisce con la testa e io la lascio libera, << Ok, non lo dirò mai più, ma quello sembrava >> alza le mani come se si stesse arrendendo, << No, Mechi, non è così, io lo conosco e lui non si innamora di nessuna, quindi scarta questa ipotesi, vuole solo divertirsi come me come fa con tutte le altre >>. << Ragazze >> la voce di Cristine ci raggiunge, << Siete splendide >> ci guarda con dolcezza quando è vicino a noi, << Vi state divertendo? >> chiede, << Si molto signora, questo posto è fantastico >> le risponde Mechi perché io sono ancora tramortita da tutte quelle sensazioni che mi hanno avvolta mentre lui mi teneva stretta, quando sentivo il suo respiro leggero sul mio viso e danzavamo come se ci fossimo stati solo noi. << Sono molto felice che Fran abbia trovato una ragazza tanto carina e dolce come te >> si complimenta con la bionda << Questa volta credo che abbia trovato quella giusta >> sorride la madre di Jorge, << Oh, Grazie... lo spero di essere quella giusta >> diventa rossa lei. Poi guarda verso il giardino e cerca con lo sguardo Jorge che sta chiacchierando con Facu, si rivolta verso di noi, << Speriamo che un giorno anche il mio ragazzo trovi qualcuno con cui stare, anche se lui non è molto d'accordo... ma io ci spero sempre >> mi guarda come se volesse dirmi qualcosa, ma io faccio finta di nulla, << E' una sua decisione >> commento, << Si lo è... ma perché non si è ancora reso conto di quello che perde... ora vado a fare quattro chiacchiere con qualche altro ospite, non vorrei essere scortese >> sorride e se ne va. Mechi mi guarda, << Quella donna vuole che tu stia con suo figlio o mi è sembrato solo a me? >> mi chiede, << No, anche a me ha dato questa sensazione, purtroppo può solo sperare >>. Poco dopo tutti gl'altri ci raggiungono compreso Jorge, che non smette di lanciarmi occhiate, di osservarmi e io mi sento intrappolata nel suo sguardo e non c'è la faccio più. Facu sta raccontando di un appuntamento divertente con Alba e tutti ridacchiano alle sue parole. << Vado un attimo in bagno >> avverto Mechi che fa un cenno con il capo, mi allontano e sento ancora i suoi occhi addosso. Percorro il corridoio della casa alla velocità della luce e poi finalmente entro nel bagno e mi richiudo la porta alle spalle. Cerco di prendere fiato, ma nella mia testa ci sono sempre quei due occhi che mi guardano. Mi appoggio al lavandino e mi guardo allo specchio, mi sembra di avere davanti una persona che non conosco, dov'è finita la Martina che ha il controllo delle situazioni? Che non si lascia sopraffare dagli eventi? Ma forse questa Martina è quella reale, quella che si lascia andare, che non pensa a tenere tutto in ordine, che non pensa alle conseguenze, ma agisce d'istinto. E mi fa paura, mi fa paura essere quella persona. Il respiro si accorcia ancora, sempre di più, finché mi manca proprio l'aria. Devo andarmene, devo allontanarmi da qui, da lui. Esco dal bagno, ma invece di tornare in giardino mi dirigo verso il cancello e cerco la macchina di James. Ci metto qualche minuto per trovarlo in mezzo a tutte queste auto, << James >> lo chiamo e lui si volta verso di me con un sorriso, << Mi dica Signorina Martina >> mi sorride lui, << Vorrei tornare a casa mia >> esprimo la mia volontà, << Oh >> bisbiglia solo lui << Va bene, avverto il signor Blanco e poi la accompagno >>, << No >> lo blocco immediatamente << Per favore, vorrei tornare subito a casa, non c'è bisogno di dirlo a Jorge >> dico supplicante << Per favore, può avvertirlo quando sarò a casa mia >>. Non volevo che lo sapesse, altrimenti sarebbe venuto qui per trattenermi o per accompagnarmi addirittura, invece voglio solo stare sola, voglio solo tornare nel mio posto sicuro. << Va bene, come desidera >> acconsente lui evidentemente gli sembro proprio disperata. Saliamo in macchina e il silenzio non mi aiuta affatto. << Si sente bene? >> mi chiede poi James, << Si, sto bene >> cerco di sorridergli << Ho solo bisogno di andare a casa mia >> ammetto, << Sa signorina... forse non dovrebbe scappare >> mi dice e mi guarda dolcemente, lui non dice più una parola e lo ringrazio per questo, per non essere stato troppo invadente. << Grazie James >> gli dico quando finalmente sono davanti a casa mia e mi ricomincio a respirare davvero, << Si figuri, sempre a disposizione >> mi fa un cenno lui e poi parte con la sua auto, la osservo allontanarsi prima di rientrare nel mio appartamento. "Dove ti sei cacciata?" leggo un messaggio di Mechi sul telefono, mi siedo sul divano ancora con questo meraviglioso abito addosso, mi sfilo i tacchi e la circolazione dei piedi ricomincia a funzionare dandomi un senso di sollievo. "Sono tornata a casa" le scrivo e la risposta non tarda arrivare, "Sei impazzita per caso? Jorge ti sta cercando" leggo, ma decido di non rispondere, appoggio il mio telefono sul tavolino del salotto e cerco di rilassarmi anche se sembra impossibile. 


Autore: Eccoci qui con un altro capitolo. Ne mancano quattro alla fine, spero vi sia piaciuto! Come solito Martina scappa perchè quello che prova va oltre alla sua immaginazione e lo sta finalmente capendo, anzi l'ha capito!! Cosa succederà ora? 


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My Dear Boss (Jortini)Место, где живут истории. Откройте их для себя