~Illusion~

3. Un piccolo diverbio

Mi aspettavo una replica da parte di Mike, ma udisco una voce che non è affatto la sua:

«Jace, tutto è possibile.»

Mi volto scorgendo Riele in piedi che mi guarda in modo abbastanza serio. Sussulto non aspettandomi la sua parola.

«Ma Riele...» mi interrompe ancora prima che potessi parlare.

«Ascolta, lo so che Charlotte non infrangerebbe mai questo segreto così importante, ma vedi questa prospettiva: lei si innamorerà di questo ragazzo e quando l'amore circolerà nella sua mente, lei farà delle azioni che non farebbe mai in tutta la sua vita solo perché è innamorata. Inoltre sarà la prima volta che lei si invaghirà di un ragazzo, per cui sarà dura farla ragionare e poi non è impossibile che si innamori così di punto in bianco» spiega sedendosi al suo posto.

Non sono d'accordo con lei.

«Ma è colpa sua, se tutta Swellview sprofonderà nel caos» le ricordo cliccando la testa della penna.

«Può darsi anche che questo ragazzo le metta qualcosa in mente per farle sputare la verità. Per di più questo sentimento ti può far uscire di testa.»

Assumo un'espressione contrariata e sconcertata.
Ma che stai dicendo, Ri?

«Non c'entra niente quello che hai detto, è lei che doveva fidarsi di Henry e allontanarsi da quel tipo, perciò è tutta colpa sua se accadrà un caos. Amore o non, lavaggio del cervello o meno, dovrà tenere la bocca chiusa» sostengo, scorgendomi per vedere la sua reazione.

Mi rivolge una secca occhiata e io lo ricambio.

Come può dire una cosa del genere? È ovvio che sia per colpa di Charlotte se succederà una catastrofe.

L'aula si infittisce di colpo.

A cessare questa disarmonia è Mike.

«Calma ragazzi. Io non ho insinuato che l'avrebbe spiattellato, ho detto che sarebbe sul punto di svelarlo.»

Ah...

L'ultima voce che si sente lievemente è quella di Michael:

«L'amore è proprio un uragano, pronto a colpirti quando meno te l'aspetti.»

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«Jace? Jace? Ci sei amico?» mi domanda Sean scuotendomi leggermente.

Siamo nella zona rinfresco o per lo più riposo, in cui la regia ha concesso circa venti minuti di pausa prima di andare avanti con il resto.

Sono ancora molto scosso da quello che ha rivelato Mike ma anche le parole dichiarate da Riele.

Non posso crederci a quello che ha sostenuto.

Amore o non, fidanzato o meno, questo segreto è il più importante di tutte perché mette a rischio la famiglia di Henry, oltre lui stesso e Ray e anche coloro che li conoscono.

«Jace!!!» mi strepita Sean nell'orecchio, facendomi cadere sulla poltrona.

«Ma dico, sei completamente impazzito?! Mi hai quasi fatto perdere il timpano destro!» sbotto massaggiandomi l'orecchio.

«Scusami, ma vedevo che eri totalmente inerme e ho pensato subito di urlarti addosso» si scusa offrendomi una mano per rialzarmi.

«Bastava solo scuotermi un po' di più» dico accettando il suo aiuto.

«L'avevo fatto in precedenza.»

Dopo aver finito di analizzare i vari copioni, usciamo dagli studi in direzione delle rispettive case. Meno male che durante le prove di interpretazione io e Riele non abbiamo discusso, eppure non ci siamo rivolti la parola a vicenda. Mi è dispiaciuto molto.

Mi sono fatto prendere così dalla mano che penso di averla fatta irritare. Però un patto è un patto, una promessa è una promessa e Charlotte non si dovrebbe azzardare a romperlo.

«Che ne dici se stasera vieni a casa mia per festeggiare il rientro? Ho invitato anche Riele ed Ella» mi propone Sean scrivendo sul cellulare.

Sì perché no? Almeno colgo l'occasione per chiarire con Riele. Accetto la proposta recandomi verso la mia auto, susseguito poi da Sean e infine dalle ragazze che escono poco dopo.

«Bene che auto prendiamo?» ci domanda Ella analizzando le macchine.

All'infine optiamo che ognuno utilizzi la sua, tranne Ella la quale non ha raggiunto l'età giusta per guidare e di conseguenza starà nella macchina di Riele. Così facendo non dobbiamo ritornare indietro a riprenderci le auto nel parcheggio dello studio.

Durante il tragitto verso la casa di Sean, penso alle scuse che dovrei rivolgerle. Non so come iniziare, perché ora che ci penso sono risultato molto intransigente e questo non va affatto bene.

...

«Sean, la tua casa è favolosa» si meraviglia Ella guardandosi attorno.

Appena entriamo troviamo sulla destra un grande salotto in stile moderno, con un parquet bello lucido che si interrompe grazie alle piastrelle nere della cucina. Di fronte all'entrata c'è una scala a chiocciola che ti porta al secondo piano.

«Grazie e fate come se foste a casa vostra, tanto non ci sono né i miei genitori né i miei tre fratelli maggiori» dice prendendo degli stuzzichini in cucina.

«E se volete andare in bagno, salite e girate nella prima porta a sinistra» aggiunge sedendosi su un divano accanto alla finestra.

Le ragazze si siedono davanti a Sean, mentre io resto in piedi avvolto nel vuoto più totale. Sono in estrema agitazione per quello che accadrà; dobbiamo pur rivolgerci la parola. Non ce la faccio a rimanerle indifferente.

«Ehi Jace che fai non vieni?» mi chiede il padrone di casa mangiando dei popcorn.

Ella e Riele si girano per guardarmi e i miei occhi incrociano quelli di quest'ultima che mi analizza in modo indecifrabile aumentando la mia agitazione.

Ah Riele...

Distolgo lo sguardo sedendomi su un sofà di color caramello accanto a Sean.

«Bene che facciamo?» si annoia Ella.

«Io propongo di ordinare una pizza che ne dite?» ci domanda lui, accorgendosi dell'aria tesa che si respira.

Successivamente aver ordinato la pizza e averla divorata interamente, decidiamo di guardare la TV scoprendo il nulla assoluto.

Sempre le solite vecchie puntate. Che palle.

«Ragazzi che ne dite di giocare ad obbligo o verità?» ci propone Ella sfregandosi le mani.

È già per il fatto che ha fatto quel gesto, significa soltanto una cosa:

Prevedo guai in arrivo.

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Angolo Autrice:
Hey!! Mi scuso se il capitolo vi è sembrato più corto del precedente ma tranquilli che il prossimo sarà molto più lungo. Fatemi sapere che ne pensate. Alla prossima :)