24 Ottobre 2025
Un nuovo emendamento al decreto "Salva Italia" fa tremare UE e i cittadini comunitari in Italia.
Non sono bastate le dure critiche mosse dall'opposizione e dalle massime organizzazioni mondiali dei diritti umani a fermare il decreto "Salva Italia", promosso dal governo per velocizzare il processo di "riordino sociale e culturale." Considerato da molti un vero e proprio atto di pulizia etnica, c'è addirittura chi lo ha definito un ritorno alle leggi razziali del fascismo, contestazione a cui il segretario di partito Berto De Michelis replica dicendo che "il concetto di razza è sbagliato e antiquato" e che "per creare unità nazionale c'è bisogno di coesione a livello sociale, culturale e spirituale". Basandosi su questa linea guida, il provvedimento ha causato il rimpatrio e l'allontanamento forzoso di oltre un milione di cittadini extracomunitari legalmente residenti in Italia nel corso degli ultimi sei mesi e prevede altri 3 milioni di espatri entro la fine dell'anno.
È stato però raggiunto un nuovo culmine con un emendamento-lampo in due punti, reso noto stamane alle maggiori agenzie stampa, il governo prevede di modificare lo status dei cittadini comunitari in Italia e quello degli italiani residenti all'estero.
Il primo punto prevede infatti il rimpatrio forzoso anche di tutti i cittadini UE residenti in Italia che non abbiano già ottenuto o richiesto la cittadinanza italiana: si tratta di più di 4 milioni di persone. Per coloro che invece avessero fatto richiesta o avessero già la nazionalità italiana, sarà possibile continuare a risiedere legalmente nel nostro paese salvo dover rinunciare ad ogni altro titolo di cittadinanza estera. Nelle ultime ore sono già arrivate le proteste di associazioni di cittadini comunitari in Italia, ma non solo: l'intera Commissione europea ha già dichiarato un totale dissenso nei confronti del decreto che, come ricordano da Bruxelles, non può colpire i cittadini europei finché l'Italia è ancora stato membro.
A tal proposito si collega il secondo punto dell'emendamento, riguardante tutti quegli italiani emigrati all'estero: a loro la scelta di "tornare in patria e contribuire alla crescita della nazione" o rimanere esiliati fuori dall'Italia, spogliati della loro cittadinanza e quindi del diritto di rientrare nel paese. Il problema da combattere qui è la tanto agognata "fuga di cervelli", che da anni affligge il nostro paese: migliaia di giovani laureati lasciano l'Italia ogni anno per cercare fortuna altrove, creando una carenza di professionisti nei rami più disparati. L'ultimatum posto a tutti coloro che negli scorsi mesi hanno ricevuto le famigerate "cartoline di scuse" non ha però una data fissa di scadenza: si parla di un verdetto che sarà applicato dalla mezzanotte del giorno successivo al divorzio dall'Unione Europea.
Tutto questo fervore e lavorio da parte del governo fa presagire che la data della separazione sia imminente, tanto da sentirsi in forza di bruciare le tappe esiliando e rimpatriando tutti coloro che non sono o non si sentono italiani. "Il decreto" ha spiegato il premier Lotario "è stato varato a difesa dei cittadini italiani, che come tali potranno solo giovare di una chiara omogeneità dell'intera popolazione." Ci si può solo aspettare una richiesta di esame di costituzionalità, non solo dell'emendamento ma dell'intero corpo del decreto.
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404found - Articoli fase 1
Mystery / ThrillerNel 2024, il nostro Paese, stanco e sottomesso ad istituzioni e regole, prenderà decisioni drastiche che metteranno in moto un susseguirsi di eventi, destinati a cambiare la faccia dell'Italia per sempre. Entra nel 404 found Universe! Viaggia nel te...