Capitolo 1 - Parte 2

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Il laboratorio in cui Peter venne condotto era un enorme ambiente ovale, con le pareti ricoperte da lastre di metallo. Sembrava di essere in una sala degli specchi del Luna Park.

Fury gli porse uno zainetto di malagrazia. «Qui dentro trovi la mappa di tutte le palestre e dei centri Pokémon d'America. Trovi il Pokédex con tutti i pokémon registrati negli Stati Uniti e una carta di credito, che contiene il tuo finanziamento di centomila dollari. Vedi di farteli bastare e di conquistare le otto medaglie necessarie a partecipare al torneo nazionale entro sei mesi, altrimenti non farai in tempo ad iscriverti e soprattutto dovrai trovare il modo di mantenerti da solo.»

Peter annuì, afferrando lo zainetto.

«Ora tu credi di poter scegliere chissà quale pokémon. Che ne so... Sei un tipo da Bulbasaur, forse... Oppure da Treecko. Ma non andrà così. Ho scelto di non affidarti nessuno dei tipici pokèmon con cui i principianti iniziano il loro viaggio.»

Peter deglutì. Si aspettava, in effetti, delle conseguenze per il suo ritardo, soprattutto perché Fury non sembrava uno in grado di chiudere un occhio sulle mancanze di disciplina. L'uomo si voltò a guardare una teca, piena di ripiani. Su ogni ripiano erano stati posti dei lunghi cuscini rettangolari, sul quale erano appoggiate numerosissime sfere poké. Fury prese l'ultima sfera dell'ultimo ripiano.

«Questo pokémon l'ho catturato ieri. Era malconcio e affamato. E ha voluto a tutti i costi seguirmi, sperando di poter vivere insieme ad un uomo. Sai com'è... Alcuni pokémon amano la libertà, altri hanno quasi bisogno di essere accuditi dagli uomini. Credo che sarà un compagno fedele, ma è ancora piccolo e non molto potente. Non ti sto facendo un regalo, dandoti questo pokémon, ma ti sto mettendo alla prova. Se riuscirai a trarre da questa creaturina un buon compagno di avventura, allora mi ricrederò sul tuo conto.»

Quindi, con un gesto quasi frenetico, Fury mise la sfera nella mano di Peter e ritirò il braccio.

«Direi che è tutto: è tempo di andare!»

Peter pose lo zainetto ufficiale della lega di New York all'interno della più ampia sacca che si era portato dietro, con alcuni cambi e alcuni alimenti a lunga conservazione. La sfera, invece, se la mise in tasca. Non vedeva l'ora di scoprire cosa ci fosse all'interno.

Ritrovatosi all'esterno del centro, Peter estrasse subito la sfera, così da far uscire il pokèmon contenuto all'interno.

Pochi istanti dopo, di fronte a lui, si trovava una creaturina gialla e minuscola con quattro zampette pelose. Era un Joltik. Lo sapeva bene lui, che aveva studiato a lungo, prima di partire. Conosceva quasi tutte le specie.

Rimase sorpreso a vedere quel ragnetto peloso, a pochi passi da lui. Aveva degli occhioni azzurri adorabili e sembrava l'essere più indifeso esistente sulla faccia della terra.

«Sarà un lungo viaggio, Joltik, ma cresceremo. Cresceremo insieme.»

Il pokèmon girò in tondo, facendo le feste a Peter. Era arrivato davvero il momento di partire.

TO BE CONTINUED....

Marvel Meets PokemonWhere stories live. Discover now