-Katherine e Logan ci stanno aspettando in macchina. - disse Aimee.
-Okay, allora io vado a dare il cambio a Logan. - me ne andai, prendendo il mio caffè.
-Noi arriviamo subito. - Ryan pagò i tre caffè e poi mi seguì.

Quando arrivai al parcheggio, Katherine e Logan stavano pomiciando liberamente, appoggiati al cofano della nostra automobile.

Risi e mi avvicinai a loro - Ragazzi, tra solo quindici ore avremo una stanza d'albergo per ognuno di noi. Aspettate per favore.
Loro si staccarono velocemente, ridendo.
-Comunque guido io, per ora. - dissi andando al posto d'avanti.
-Perfetto, allora io e lei ci mettiamo dietro.

Fecero come appena detto e andarono agli ultimi posti, mentre Ryan si sedette accanto a me, e dietro di noi Tris ed Aimee.


TRIS

Dopo altre quindici ore di viaggio, infernali oserei dire, e altre tre o quattro soste, arrivammo finalmente a St Louis.

Andammo, per quella notte, in un hotel sulla Natural Bridge Road. Parcheggiammo lì vicino, ed entrammo dentro, con addosso tutte le valigie.

-Buonasera, - Logan andò a parlare con il tizio della reception - tre doppie.
-Ecco le chiavi. In tutto sono centoventi dollari, colazione inclusa.
-Ecco a lei. - gli porse i soldi - Grazie, a domani.

Ci incamminammo per i nostri corridoi, per poi prendere l'ascensore, fino alle nostre stanze.

Katherine avrebbe dormito con Logan, io con Aimee e Justin con Ryan. Fortunatamente le nostre stanze erano vicine. La 231 per i piccioncini, la 232 per noi, e la 233 per gli altri due ragazzi.

Entrammo dentro, poggiai la valigia per terra, senza troppa gentilezza e poi mi buttai sul bellissimo letto matrimoniale.

-Ti ricordo che dobbiamo dormirci in due, lì. - disse Aimee prima di entrare in bagno.

Io mi limitai ad annuire con la testa, anche se non mi poteva più vedere. Ficcai la testa tra i cuscini, aspettando che il bagno si liberasse. Non ero mai stata così stanca in tutta la mia fottuta vita!

-Tris io vado sotto a farmi una sigaretta, tu scendi o aspetti qui?
Aimee si legò i capelli in una coda alta e poi prese la sua borsetta a tracolla.
-No, sto qui. Sono troppo stanca anche per fumare!
-Bene, a dopo allora.

Mi alzai controvoglia ed andai in bagno a farmi una doccia veloce, senza lavare anche i capelli. Fortunatamente in questo hotel c'erano le mini boccette di bagnoschiuma, shampoo e saponi, quindi non dovetti neanche cacciarli dalla mia valigia.

Tornai nella stanza ed indossai l'intimo e poi il pigiama; o meglio, una maglietta blu, a maniche corte, di due o tre taglie più grandi, quasi mi faceva da vestito, ma era la cosa più comoda che avevo.

Mi allungai su letto e cercai di chiudere gli occhi, per dormire. Quando fui sul punto di addormentarmi definitivamente, Aimee tornò in stanza, aprendo la porta con la stessa delicatezza di un elefante.

-Tris! Ho una sorpresa per te!
-Illuminami! - dissi sarcastica, mentre mi alzavo a sedere sul letto.
-Ta-daaa!
Da dietro di lei uscì Justin che con un sorriso a trentadue denti, poggiò la valigia a terra, venne verso di me e mi abbracciò.

-Okay, che sta succedendo? Cos'è che vi siete fumati precisamente?
Non ricambiai il suo abbraccio e guardai Aimee torva, ma confusa, da sopra la spalla del ragazzo stretto a me.
Mi stavano prendendo in giro?

-Non solo sigarette. Comunque lui dorme qui questa notte.
-Cosa? - sbarrai gli occhi.
-Oh, andiamo, so che non aspettavi altro! - disse Justin allungandosi accanto a me, accendendo la televisione.
-Aimee! - la richiamai.
-Te l'ho detto, Tris.
-Okay, è lui che vuole dormire qui, o tu che vuoi dormire con Ryan? - chiusi gli occhi a due fessure e la guardai.

Fece per aprire bocca per rispondere, ma Justin la precedette.
-E' Ryan che vuole dormire con lei. Mi ha cacciato fuori dalla stanza. - alzai gli occhi al cielo, era bravo a mandarmi sui nervi - E ora se non vi dispiace, sto cercando di guardare la televisione. Quindi, fate silenzio, grazie!

Ignorandomi, sorrise verso di Aimee, che ridacchiando uscì fuori dalla stanza e si portò dietro la valigia, lasciandomi così da sola con Justin.

Sbuffai, e mi allungai anche io, accanto a lui.

-Ok, e ora che si fa?
-Direi di dormire. - spense la tv e si mise più comodo, guardando il soffitto.
-Già. 'Notte Bieber. - dissi chiudendo gli occhi.
-Comunque, sappi che hai tutto il tempo che vuoi per darmi quel bacio.

Feci per rispondere, ma la luce di un lampo invase la stanza; poco dopo ci fu il boato di un tuono e poi cominciò a piovere talmente forte che credevo che le finestre si sarebbero potute rompere da un momento all'altro.

-Hai paura dei temporali? - mi chiese Justin, poggiando il suo sguardo su di me.
-Io? - lo guardai e poi annuii - Si, da morire.

Mi avvicinai lentamente a lui, per poi stringere la sua maglietta.
Lui mi abbracciò e ricambio la stretta.

Okay, questo suo comportamento era alquanto strano.

-Sei ancora spaventata? - mi chiese, accorciando la nostra distanza e quindi soffiando sulle mie labbra.
-Io...

Mi avvicinai maggiormente alla sua bocca, sfiorandola con la mia provocando dei brividi in tutto il mio corpo e poi gli tirai un piccolo schiaffo sulla guancia e scoppiai a ridere.

-Questa vale almeno due punti per me, devi ammetterlo!
-Fottiti. - sorrise falsamente, facendomi ridere ancora di più.
-Ehy, io amo la pioggia e i temporali! Mi rendono più calma, quindi ringrazia il fatto che ci sono, o saresti già morto.

Lui continuò a stare serio, finchè non mi prese per i polsi e li bloccò sulla mia testa, fermandomi con il suo corpo sopra il mio.

Mi guardò con gli occhi in modo intenso. Con le labbra, poi sfiorò la mia guancia, le mie labbra, e poi scese, sfiorando il collo e il petto.

In tutto questo, io sussultai all'inizio, per poi trattenere il respiro, finchè non tornò con i suoi occhi sui miei.

Si avvicinò poi al mio orecchio, toccando anche quello con le labbra e mi ricordai il giorno in cui me lo mordicchiò dolcemente, cioè qualche sera prima.

-Piccola, - sussurrò facendo una piccola pausa - questo ne vale tre di punti.

Si allontanò poi da me, come se nulla fosse successo, e si girò dall'altro lato, pronto a dormire, mentre io ero ancora in escandescenza per l'accaduto.

Ringraziai il fatto che Aimee avesse spento la luce prima di uscire, così la stanza era buia e i lampi arrivavano solo ogni tanto, così non avrebbe sicuramente visto il mio viso così rosso.

Dio, che effetti che aveva quel ragazzo su di me. Ma non potevo cedere, non potevo e non dovevo.

New GirlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora