Pezzi di cuore

Tornerai?

Mi hanno chiesto se tu tornassi. Se tornassi mi prenderei un momento per sentire come mi sento quando mi sei accanto il cuore che corre molto più veloce di come hai corso tu, quando mi hai lasciata qui, la voce che mi trema solo all'idea di te, gli occhi che mi brillavano come se vedessero il mare per la prima volta e si spaventassero per quanto è profondo. Sai, io non ti penso più, praticamente mai, e se lo faccio poi mi bendo gli occhi, lascio perdere i ricordi. Ma il punto è che quando sei nei dintorni, credimi, non so controllarmi divento pallida, ho il volume del cuore a palla, va così forte che è un infarto ogni volta, so che non potrò mai più guardarti da lontano con indifferenza, anche se me lo ero ripromesso. So che la mia mente non sa più che fai, cosa vedi e sopratutto chi sei, ma il mio cuore riconosce a memoria il tuo, e le tue paure, le tue maschere e le tue paranoie e non può dimenticare. E non posso dirgli di dimenticare, non posso costringerlo perché averti accanto è stata l'unica volta in cui si è sentito vivo davvero e sarebbe come mettere al mio cuore il silenzioso e non va bene perché io voglio essere ancora la persona che ero insieme a te; voglio ancora sentirmi viva, voglio ancora sentirmi una persona che ne guarda un'altra e sa che quella sfida è una montagna russa. Non mi sono chiesta che farei se tornassi, ho risposto che mi prenderei un momento un'ora un giorno, non importa, il tempo necessario per guardarti negli occhi abbracciarti e darti un bacio e spogliarti e rivederti vero, il tempo adatto a ritrovare quella sensazione a sentire quella scossa, a sentire il mio cuore seguire un ritmo diverso, il tempo adatto per sentirmi una persona, ancora, per sentirmi di nuovo viva.
Poi non ti chiederei di restare, poi chiuderei gli occhi e il cuore perché non mi va per niente di pugnalarmi, guardandoti di nuovo voltare le spalle e sparire e ti lasciarsi andare.