• Capitolo LXIII •

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Salve lettori! Questo è un capitolo multimediale, quindi vi consiglio di avviare la musica a partire dal SECONDO spaccato del capitolo! Buona lettura!

Se era vero che il reset-41 era stato concepito per eliminare dall'animo umano qualsiasi forma di Amore, compresa la bramosia per il Dio denaro, allora la villa del governatore Harley non ne dimostrava affatto i risultati.
Immensi ettari di giardini in stile inglese circondavano la dimora, rivestita di travertino bianco e inserti marmorei. Le siepi erano state sapientemente potate e gli alberi, che si estendevano ai lati del sentiero principale, sembravano quasi finti tanto era la cura su di essi riposta. Una lunga ed imponente scalinata in pietra conduceva sino all'ingresso, sopra il quale era stato scolpito lo stemma del distretto di cui lo stesso Harley era a capo. Eppure, sebbene la villa fosse appesantita da colonne, balconate massicce, ampie vetrate e finestre decorate, l'aspetto generale ne risultava alleggerito grazie alla meravigliosa cornice verde che circondava la proprietà.

Zorah mise un piede fuori dall'abitacolo dell'auto che si era fermata proprio in prossimità della scala.
Il tacco scavò contro i piccoli ciottoli del terreno, "Dai, andiamo."
Skyler tese allora una mano verso la donna che l'aiuto ad uscire, superando l'ostacolo di un abito senza dubbio ampio e ingombrante. La ragazza rimase quasi a bocca aperta di fronte la sontuosa facciata della villa e si chiese a cosa sarebbe servita tutta quella ricchezza se poi non era ammesso godersi nemmeno una mattinata di sole.
Salirono le scale, mentre Zorah le teneva su la gonna, e già ancora prima di entrare sentirono in lontananza una moltitudine di voci che si intersecavano l'una sopra l'altra.
"Siamo in ritardo?" chiese lei, nervosamente.
"È importante farsi attendere, Skyler. Sei una delle principali attrazioni di questa serata."
Fecero così ingresso in una sala dagli altissimi soffitti in legno lavorato, incorniciata da due scale in quercia scura che si inarcavano fino a un piano superiore, cinto da una ringhiera in ferro battuto.
Un maggiordomo le guidò fino alla sala adiacente, gremita di uomini in eleganti divise ricoperte di stemmi e gradi d'onore. Erano presenti, qua e là, anche delle figure femminili in abiti da sera di dubbio gusto.
"Sono forse morto e tu sei un angelo?"
Un uomo di mezza età si fece spazio tra la folla, avvicinandosi a Skyler.
La ragazza ne notò subito i baffi, "Prego?"
L'uomo sorrise, "Se non sapessi chi lei sia la farei di certo arrestare per eccesso di bellezza, mia cara." le prese una mano, "Sono il Governatore Harley, benvenuta."
Le sue labbra si posarono sul palmo e i baffi provocarono in lei brividi di disgusto che risalirono lungo la schiena.
Una mano si posò sulla spalla del governatore. Blake fece un passo in avanti e osservò in silenzio Skyler.
Indossava uno smoking nero che ricadeva perfettamente fino alle caviglie, esaltando scarpe a punta di vernice.
"Oh, Blake... ti avevo perso di vista." disse Harley, "Avresti dovuto avvertirmi sull'incantevole aspetto della mia ospite."
Il ragazzo incurvò tiepidamente la bocca, "La cercano per il brindisi, governatore."
L'uomo abbozzò un espressione di sorpresa e si guardò dietro, "Con permesso." disse, lanciando ancora uno sguardo ambiguo verso Skyler prima di allontanarsi.
Blake rimase immobile difronte la giovane, "Non credo di aver mai visto niente di più bello." esordì, a bassa voce.
"Non mi lusingano di certo queste parole." rispose, deglutendo e fissando gli altri ospiti accalcarsi verso Harley con dei calici in mano.
Il balancer si guardò intorno, cogliendo in quel barlume sfuggente di privacy la migliore occasione per poter scambiare delle parole, "Volevo scusarmi per ieri. Il mio comportamento è stato inammissibile, ti prometto che non succederà più."
"Oh, che non avrà più modo di ripetersi è l'unica cosa su cui non posso di certo darti torto." replicò, fredda e decisa.
"Bene..." proseguì, spostando indietro la gonna, "Se non ti dispiace, il governatore Harley mi sta facendo segno di avvicinarmi per il brindisi. Immagino che questa sia la mia festa, non è così? La celebrazione di una meravigliosa messa in scena."
Sorrise fintamente rivolgendosi all'uomo in lontananza, accennando con un impercettibile sguardo che lo avrebbe raggiunto.
Si rivolse, poi, verso il balancer "Tranquillo. Alzerò il bicchiere con l'altro braccio, così nessuno noterà il livido coperto. La tua immagine può dormire sogni sereni. In fondo l'apparenza è tutto ciò che ha sempre davvero contato."
"Skyler..." riprese allora lui, cercando invano di trattenerla mentre la ragazza si era già avviata con una sorprendente sicurezza verso l'uomo.

OSMIUM - Il pianeta senza amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora