2 - La fatica di crescere

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CLAIRE

Quando compii quattordici anni, io e Kit eravamo ancora migliori amici. Frequentavamo le nostre case e le nostre famiglie come se fossero una il prolungamento della famiglia dell'altro, nonostante le nostre differenze.

Negli otto anni che seguirono la mia scoperta sulla natura di Kit e Levi, in tutto il mondo si assistette ad un'epifania generale. Ovunque erano saltati fuori uomini lupo, o lupi mannari, che dir si voglia. Il segreto era ormai di dominio pubblico, anche se non è che ci fosse un'anagrafe per fare un vero e proprio censimento.
Ogni governo, stilò documenti e promulgò nuove leggi per regolamentare la convivenza tra le due specie. Spesso queste finivano per ghettizzare o perseguire i lupi, additati come violente creature contro natura e gli scontri iniziarono a diventare focolai di rivolta in ogni parte del mondo.
Gli uomini avevano anche paura di diventare mutaforma, da sempre la paura del diverso era cardine della nostra generazione, ma ignoravano che la trasformazione per morso, o aggressione, anche se ogni tanto capitava, era poco probabile, mentre era più frequente che l'ospite umano non riuscisse a reggere la metamorfosi e, semplicemente, morisse per le ferite inferte.

I miei genitori smisero di blandirmi riguardo il fatto che volessi essere anche io un lupo come il mio amico attorno ai dieci anni. Mi spiegarono alcune cose, in maniera decisamente meno edulcorata rispetto a quando avevo sei anni e compresi alcune informazioni importanti riguardo la natura dei lupi.
Mi spiegarono anche le gerarchie, cosa a quanto pare assolutamente importante per loro, oltre alle differenze con gli umani.

Mi parlarono dell'invecchiamento rallentato, di come funziona l'amore per loro, tutte cose che da un lato mi affascinarono e dall'altro mi atterrirono.
Ad ogni modo, dopo un po' non chiesi più a Babbo Natale di farmi diventare un lupo.

Con il fratellone di Kit, Levi, i rapporti non erano mai decollati. Solo un'estate mi era sembrato che si fosse lasciato andare, che non sembrasse sempre arrabbiato quando mi vedeva giocare con Kit, ma con l'inizio della scuola lui divenne un adolescente arrabbiato con il mondo. Specialmente la parte umana del mondo. Per due anni in pratica, non ci rivolgemmo la parola.

Io arrivavo da Kit, lui se ne andava, tornando dopo ore ancora più scontroso. Ci salutavamo a malapena e non riuscivo a capire cosa gli avessi fatto di male. Ben presto divenni anche io un'adolescente in preda agli ormoni e se prima assorbivo il suo disgusto nel vedermi, in quel momento la cosa mi faceva decisamente incazzare.

Le mie compagne di scuola sognavano i ragazzi dell'ultimo anno, come Levi, ma io no. Io sapevo quanto potesse essere stronzo e non volevo averci nulla a che fare, specialmente se lui era il sogno di ogni ragazza. Non era certo il mio, non importa che mi sentissi accaldata solo a stare nella stessa stanza con lui.

L'estate dei miei quindici anni, in città e fuori, un'ondata di violenza senza precedenti colpì la popolazione. La colpa fu data ai mannari, che secondo la fetta umana della popolazione erano gli unici violenti e vendicativi, ma io sapevo benissimo che invece spesso erano gli uomini a perpetrare i crimini d'odio più orrendi.

Mamma e papà mi vietarono di scendere a manifestare, dicendo che ero troppo piccola, così restai in casa, il pomeriggio in cui le due manifestazioni si scontrarono. Uomini contro lupi, amici che improvvisamente diventavano nemici, in virtù di una differenza insita nella propria natura, che nessuno dei due lati aveva scelto. Il temperamento istintivo dei lupi si scontrò con ragazzi umani che facevano gli smargiassi, brandendo manganelli e armi improvvisate. Fu una mezza carneficina, fermata dalle autorità e mai come quel giorno fui grata ai miei genitori per avermi obbligato a sottostare alle loro regole.

Il nuovo sceriffo, padre di Douglas, un ragazzo biondo e con le guance sempre rosse in classe con me e Kit, istituì nuove regole ferree per una serena coabitazione. Secondo lui.

The hidden wolfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora