Capitolo 9

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*pov's Colin*

"No, nulla"dissi scuotendo la testa e ricollegandomi alla realtà, non c'è nulla di male in fondo.

"Mi sembrava solo strano sai"dissi e presi un'altra volta il telefono per avvertire mia madre di essere arrivati sani e salvi.

Non vivo più con loro ma non hanno smesso di preoccuparsi per quello che faccio, e dove vado anche se ogni tanto vorrei si facessero di più i cazzi loro.

"Lei è fidanzata, e quando stava con me ho fatto il coglione, quindi tra noi è tutto okay"disse lui sorridendo per poi iniziare a guardarsi in torno.

Lo feci anch'io e notai quando cazzo fosse grande questo fottuto posto, è un aeroporto super sofisticato.

Credo abbia più di tre piani e gli ascensori sembrano capsule, trasparenti, da cui si può vedrete tutto.

"Cazzo amico questo posto è stupendo, non si possono prendere camere dentro un aeroporto vero? Vorrei quasi viverci qui"disse Lucas.

Risi alla sua affermazione e poi tornai a concentrarmi sul messaggio sullo schermo, ho bisogno di fumare.

"Sto andando a fumare, vieni con me?"gli chiedi guardandolo con il pacchetto aperto per offrirgliene una.

Lui annuii e poi ci allontanammo verso la zona per i fumatori, non troppo lontano dal punto in cui stavamo seduti.

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*pov's Crystal*

Chiusi la chiamata con Lucas e poi mi accorsi di averne persa una, sempre sua, nel pieno della notte.

Non ci feci caso e poi mi passai le mani sugli occhi per cercare di svegliarmi in più in fretta possibile.

Ci misi un po' per abituarli alla luce ma rimasi sorpresa quando mi accorsi che questa non era camera mia, ma quella di Amber.

Come ci sono arrivata qui? Ma soprattutto, dov'è lei?

Mi alzai lentamente e camminai come uno zombie fino al salotto e per poco non mi presi un vero infarto.

La stanza era veramente messa a soqquadro e per un attimo pensai fossero entrati i ladri e avessero aggredito la mia amica.

Quando però la vidi dormire beatamente sul divano tirai un respiro di sollievo e a giudicare dalle sue nocche insanguinate credo che sia stata lei a bucare il muro a pugni.

Eh già, credo che lo stucco non possa rimediare ad un disastro del genere, ora però non ho tempo per pensare a tutto questo casino.

Appena torno però voglio delle spiegazioni da parte della mia amica, che cazzo le passa per la testa per fare un troiaio del genere?

Tornai in camera di Amber e rubai velocemente una tuta grigia, almeno il minimo per rendermi guardabile.

Mi sistemai i capelli e lavai velocemente la faccia per togliere i residui di trucco sciolto da sotto gli occhi.

Lasciai un biglietto attaccato al frigo nel caso la mia migliore amica si svegliasse prima del mio ritorno e poi uscii in fretta per raggiungere l'aeroporto.

Per fortuna ieri sono uscita con la mia macchina se no avrei dovuto prenderle in prestito anche quella.

Se mi sento in colpa perché sto facendo una cosa che se Amber venisse a scoprire mi aprirebbe in 4? Nah.

Tanto basta che non si separi da Cameron e non si accorgerà neanche dell'esistenza di Colin, giusto?

Quello che c'è stato è passato ormai e credo sia giusto smettere di odiarsi e ricominciare ad avere un'amicizia/conoscenza decente, una volta per tutte, sperando che questa sia l'occasione giusta.

Quei due sono sempre stati un continuo litigare, un continuo tenersi testa e cercare di dimostrasi sempre, in ogni secondo, che ce l'avrebbero fatta anche da soli.

Si sono fatti male e curati a vicenda, fino all'ultimo ma non è servito poi a qualcosa, e da un giorno all'altro è finito tutto.

Se si passavano affianco manco si guardavano, come se non si fossero mai conosciuti, gli altri non lo sanno, solo loro sanno.

Poi Amber si è trasferita e ho smesso di preoccuparmi di poterlo incontrare per caso.

Non erano amici, fidanzati o amanti.

Non erano nulla di queste cose, ma erano complici.

Forse è per questo che potevano esserle tutte e tre, anche nello stesso momento.

Era una vera rovina doverli seguire a quanto mi ricordo, forse un po' queste sensazioni di spensieratezza mi mancano.

Ma cosa ci si può aspettare, nulla è per sempre, tutto finisce, a volte non nel migliore dei modi, ma non si può cambiare.

Arrivai finalmente nel parcheggio nell'aeroporto e dopo qualche minuti alla ricerca di un posto libero sceso dall'auto dirigendomi all'interno.

Trovai subito i ragazzi, camminando dall'area fumatori, pensavo avessero smesso in realtà, ma mi sbagliavo.

"Ragazzi!"esclamai allargando le braccia per abbracciarli entrambi, mi erano veramente mancati tanto.

Devi solo starmi lontano 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora