Capitolo 82 - Novità anche a Boston

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"Nel momento in cui nasce un bambino, nasce anche la madre. Lei non è mai esistita prima. Esisteva la donna, ma la madre mai. Una madre è qualcosa di assolutamente nuovo." (OSHO)

Leo PoV

"Kathy!" urlo salendo le scale di casa al rientro dall'Università "mi ha appena chiamato Claudio, siamo zii! Sono arrivati Agata e Alessandro!"

Non mi risponde, strano, dove si sarà cacciata... Come sempre quando non so dove sia un freddo agghiacciante mi attanaglia il petto. «Dio se ci sei, fa che non sia successo niente a lei o al bambino...» continuo a ripetermi come un mantra.

E, invece, la trovo sdraiata sul divano, nel suo studio trasformato in un gradevole salottino per consentirle di lavorare, ma anche di riposarsi se ne sente il bisogno. Ha le cuffie, sta sentendo la solita musica New Age per rilassarsi. E quello che mi diverte di più è che ha anche un paio di cuffie attaccate alla pancia, che sta lievitando a una velocità incredibile.

Sostiene che la musica tranquillizza Gabi, come ha iniziato a chiamarlo, perché è piuttosto vivace e non sta fermo un momento.

Io ODIO i nomi storpiati ma non me la sento di dirglielo, e intanto la guardo, LI guardo. Lei e il bambino che mi ha regalato, non so ancora come sarà, ma sono sicuro che sarà bellissimo e mi renderà un padre molto fiero.

Mi avvicino cercando di non spaventarla, facendo un po' di rumore.

Ha gli occhi chiusi mentre si carezza il ventre rotondo. E sorride. Chissà a cosa sta pensando...

Sente la mia presenza e apre gli occhi regalandomi uno dei suoi sorrisi più belli.

"Ciao Leo" e rivolgendosi alla sua pancia aggiunge "Gabi, saluta papà"

Obbediente il nostro piccolo uomo nel guscio fa una capriola e vedo la pancia muoversi da destra a sinistra e poi tornare a destra.

Sono sbigottito, lo sono sempre quando assisto al miracolo di vedere il mio bambino scatenarsi dentro la mia compagna di vita, ma addirittura muoversi su comando... questa poi.

"ma ...come diavolo hai fatto?..." non riesco a trattenermi dal domandare.

Lei ride gioiosa "è uno scherzo che faccio a tutti quelli che mi vengono a trovare. Ho imparato a riconoscere quando Gabi sta per fare una delle sue capriole perché sento dei piccoli movimenti veloci, e ho scoperto che è il segnale di quando vuole cambiare posizione. Così sembra che lo faccia a comando."

"AAHH, mi pareva..." sono più tranquillo, pensavo di avere a che fare con qualcosa di soprannaturale... (*) ma poi ricordo la notizia che le devo dare, "Kathy sono arrivato subito appena ho saputo, Claudio mi ha chiamato poco fa. Sono nati! Proprio qualche ora fa. Siamo zii di due gemelli, di quasi tre kg l'uno. Che, per essere gemelli ed essere nati un mese prima del tempo, è davvero un bel peso. Ci credo che Alice non ce la facesse più"

"Che bello... ma nessuna foto?"

"Claudio si è mangiato le mani, si è dimenticato di portare il cellulare in sala parto per fare una foto immediata, anche se non avrebbe potuto credo, pare avesse le mani un po' impegnate. Una ad asciugare la fronte di Alice, e l'altra ad essere stritolata dallo stesso soggetto. Sembra essere stato un parto piuttosto vivace e molto faticoso per lei. Meno male che stanno bene tutti e tre" mi siedo accanto a lei sul divano e mentre le accarezzo la pancia, tesa sotto la T-shirt, le dico "e noi? Quando si decide, questo, a uscire?"

"Ehi, Leo aspetta ancora un paio di mesi, siamo solo all'inizio del settimo, alla 31 settimana, lo sai no che prima della 34 settimana il bimbo è a rischio no? Quindi direi di aspettare, più lui è contento di stare qui dentro e meglio è per tutti

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"Ehi, Leo aspetta ancora un paio di mesi, siamo solo all'inizio del settimo, alla 31 settimana, lo sai no che prima della 34 settimana il bimbo è a rischio no? Quindi direi di aspettare, più lui è contento di stare qui dentro e meglio è per tutti."

Non fa a tempo a finire di parlare che urla "AAHHAAHH! LEOO!"

E adesso che succede? Memore dell'ultima volta che l'ho sentita urlare così, quando ha sentito Gabriel muoversi per la prima volta, non le do molto peso, ma poi la guardo bene e vedo che ha il viso distorto da una smorfia di dolore.

"Kathy che hai? Dimmelo per favore, prova a dirmelo..."

"Una... una contrazione fortissima... Leo... Ho paura... Gabi... non può, non adesso... troppo presto... AAHH..." urla d nuovo tenendosi il ventre.

La adagio con le gambe in alto, non so nemmeno perché lo faccio, non credo si possa bloccare il parto in quel modo, e poi corro a chiamare un'ambulanza... mentre mi strofino gli occhi stanchi con le mani pensando «Da novembre è un continuo susseguirsi di eventi tali che se non mi viene un infarto adesso, non mi viene più»

** ** ** **
Siamo in ospedale, Kathy è sotto flebo di Vasosuprina, per bloccare le contrazioni. Deve restare ricoverata fino a che i medici non capiscono se è stato solo un falso allarme. Potrebbe anche dover restare fino al termine della gravidanza.

L'importante è che lei e il bambino stiano bene, ma soprattutto lei, per me è lei la più importante, in questo preciso momento.

** ** ** **
Due giorni dopo

Le mostro una foto dei gemelli, Claudio me l'ha inviata oggi. E' la prima volta che Alice ha provato ad allattarli, e Claudio si è divertito molto mentre lei cercava di districarsi tra uno e l'altra. E si è pure arrabbiata con lui che, invece, stava scattando foto. Ma che avrebbe dovuto fare? Non poteva certo allattarli lui...

 Ma che avrebbe dovuto fare? Non poteva certo allattarli lui

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Gli ho detto che Kathy é stata ricoverata. Mi ha chiesto di tenerlo aggiornato, perché anche Alice, Maria e Antonio vogliono sapere come si evolve la situazione.
I genitori di Claudio stanno aspettando questo nostro bambino come se fossero loro i nonni, e forse è cosi. Per me tutti loro sono stati la famiglia che non ho potuto avere.

La mia Kathy ora sta meglio, non ha più avuto contrazioni, né dolori, da circa 24 ore. Tuttavia i medici sconsigliano di muoverla e di tornare a casa, quindi resteremo qui sotto controllo, almeno fino alla 34 settimana. Poi se il nostro erede vorrà proprio nascere ok, sarà piccolo e peserà poco ma non dovrà per forza stare in incubatrice intubato.

Oggi c'è stato un viavai di visite, tutti gli studenti hanno voluto passare a salutarla, e l'hanno distratta dai suoi pensieri. Le ho portato la sua musica e le cuffie, tutte e due le cuffie, anche quelle che è solita usare a casa per Gabriel.

È serena anche se ha ancora paura. Continua a dirmi che si sente vecchia e inutile e che sarà una madre vecchia e che i compagni di scuola di Gabriel la prenderanno per sua nonna... insomma ha tanti dubbi su come sarà la nostra vita quando lui sarà nato.
Anche io ho gli stessi dubbi per quanto mi riguarda ma... che importa. Impareremo insieme, sbaglieremo insieme, saremo felici insieme. Tutti e tre.
Io sono elettrizzato come mai in vita mia... no, non é vero. Questa stessa sensazione l'ho provata quando sono andato a Roma a incontrare per la prima volta mio fratello.
E ora... tra poche settimane ...incontrerò mio figlio.

***Fine Capitolo 82

(*) trattandosi di un piccolo Cagliostro non mi sembra molto strano pensare a una entità soprannaturale no?
Ok, torniamo a Roma. A Boston ci rifacciamo un giro tra uno o due capitoli, giusto per far passare il tempo necessario per prepararci alla nascita di Gabriel Alexander Cagliostro.

Già ci siamo persi quella di Satoshi Allevi ! (per mia pigrizia...)

Alice Allevi, Medico Legale. Boston, MA [#Wattys2019]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora