Capitolo 18

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Mi sto ancora interrogando su quale potrebbe essere la sorpresa che CC vuole farmi, la curiosità mi sta uccidendo. Ho bisogno di saperlo al più presto, sono ancora le undici; è proprio vero che quando attendi che succeda qualcosa di importante il tempo sembra fermarsi, come se qualcuno sul telecomando abbia spinto il tasto "stop".

Prima di andare da "Gaetano" passo a trovare nonna Amalia, per l'occasione vado a comprare una rivista, un piccolo regalo per una grande impicciona. Vado alla fermata dell'autobus, pochi minuti dopo ne arriva uno gremito di gente...ODDIO. Credo che andrò a piedi, se entrassi di sicuro mi ritroverei vicino ad una persona che emana un puzzo molto delicato.

Un lato positivo di questa camminata è che posso smaltire le calorie che ho acquisito questa mattina mangiando un bel croissaint alla nutella. È un periodo in cui sono particolarmente golosa, ho sempre fame. È sicuramente lo stress, prima il trasferimento ad Aosta poi la corsa a Roma per la nonna...E' fame nervosa.

Assorta nei pensieri arrivo all'ospedale, la macchina di mamma e papà non c'è, sono andati sicuramente a pranzo. Entro e mi dirigo verso la stanza di nonna. Apro la porta, sta guardando la TV, ovviamente sintonizzata su Agorà. Lei ama questi programmi in cui si parla di politica, le piace vedere i politici litigare.

"Ciao bella de nonna!" spegne la tv, cosa molto rara, per nessun motivo al mondo interromperebbe la visione di questi programmi.

"Ti ho portato un regalino che apprezzerai di sicuro!" Le porgo la rivista e appena la vede le si illuminano gli occhi.

"Grazie! Ora la leggiamo insieme e facciamo un po' di gossips." Inizia a sfogliarla, ma subito dopo sbuffa. "Ste riviste di oggi non sono come quelle di qualche tempo fa. Parlano solo de sti FERRAGNOZ."

Inizio a ridere a più non posso, come si fa a non amarla questa donna dai capelli rossi un po' ricci che profumano di lacca.

"Che te ridi è la verità." Mi siedo accanto a lei nel lettino e le prendo la mano ruvida.

"Come ti senti?"

"Molto meglio, ma perché non me fanno uscì da sto mortorio?"

"Nonna devono farti ancora altri accertamenti, devi portare pazienza, vedrai che passerà tutto velocemente."

"Me moro qua dentro se non se sbrigano."

"Smettila, non lo dire neanche per sogno." Mi fa arrabbiare quando dice che le rimane poco da vivere, mi si stringe il cuore solo a sentirlo. Come farei senza di lei, il mio angelo custode che mi tira su il morale ogni qualvolta che ne ho bisogno.

"Amore de nonna come va con il dottorino!?"

"Stiamo lentamente ricucendo il nostro rapporto, questa sera ha detto che vuole farmi una sorpresa."

"Che tipo di sorpresa?" dice con un ghignetto malefico sul viso, portandosi la mano sulla guancia per grattarla.

"Nonna sei proprio pervertita. Immagino sia una cena al ristorante dato che non abbiamo mai avuto un vero appuntamento!"

"Divertiti." Le sorrido, vorrei continuare la conversazione, ma un'infermiera dal fisico statuario, ci interrompe e dice con voce stizzata che l'ora delle visite è terminato, poi si gira sui tacchi e se ne va.

Guardo l'orologio,è mezzogiorno e dieci...E' tardissimo! Clara mi starà aspettando davanti al ristorante, devo correre. Saluto nonna ed esco.

Mi trovo davanti a "Gaetano", sono arrivata straordinariamente in dieci minuti,ho corso tantissimo. Entro e un attraente cameriere mi accompagna al tavolo n 5, dove Chiara mi sta aspettando.

"Chiara scusami per il ritardo, ho avuto un imprevist..." Sono sempre la solita! Mentre cammino non mi accorgo che un camerista sta venendo verso la mia direzione e ci scontriamo, cadiamo a terra. Il piatto di tagliatelle al sugo cade su di me.

"Signorina sono mortificato." Cerca di togliermi qualche tagliatella dal capo.

"No, è colpa mia. Sono un po' casinista, ovunque vada provoco qualche disastro." Il cameriere ride, è fin troppo tranquillo, se fossi stata io al suo posto mi sarei arrabbiata in modo disumano.Il ragazzo si allontana e si reca nella cucina.

"Chiara scusa dobbiamo rimandare. Come puoi notare sono diventata una tagliatella al sugo." Ridiamo.

"Ti accompagno a casa."

"No,no tranquilla. Magari domani prima che parta per Aosta facciamo colazione insieme."

"Mi sembra un'ottima idea."

Esco dal ristorante e corro a casa, il tasso di vergogna sta aumentando notevolemente, la gente mi guarda ridendo e non ho nemmeno qualcosa per coprire la testa coperta di sugo.

Entro in casa e mi catapulto sotto la doccia, ne approfitto per prepararmi per questa sera almeno non mi ridurrò come sempre all'ultimo minuto. L'acqua è bollente, in questo modo riesco a distendere i muscoli, riesco a far scivolare via problemi e stress.

Dopo quasi mezz'ora esco dalla doccia, mi asciugo i capelli e mi faccio una coda di cavallo alta, mi piace come mi stanno tirati su.

Guardo l'orologio del bagno e vedo con piacere che si sono fatte le due e mezzo, manca sempre meno. Per far passare il tempo ancora più velocemente stendo sulle unghie il mio smalto rosa perla della Pupa, che ho comprato insieme a Silvia lo scorso anno da Acqua e Sapone, uno dei miei negozi preferiti.

Si fanno le cinque, sono un po' impedita, l'ho dovuto rimettere cinque volte. Con la mano sinistra è veramente molto difficile. Vorrei essere ambidestra.

Bando alle ciance, mi è arrivato un messaggio, devo cambiare assolutamente suoneria, è bruttissima mette ansia e tristezza. E' Claudio, è arrivato il messaggio tanto atteso.

"Sacrofano, alle sei sotto casa."

 Ummm, che sorpresa sarà? La curiosità sta aumentando, ma allo stesso modo sta crescendo anche il panico, manca pochissimo ed io sono ancora in reggiseno e mutande.

Corro a infilare il vestito nuovo, sono emozionata, mi guardo allo specchio...QUESTA NON SONO IO . Troppo seria, troppo aderente, risalta troppo le mie forme, credo che lo indosserò per un'altra occasione, magari per il matrimonio di Silvia, sempre se ce ne sarà uno.

Opto per indossare i vestiti di ieri, la mia gonna blue e la mia camicetta bianca, che infilo dentro. Indosso anche il mio cappottino blue con delle striature rosa e calzo le decollete nere. Ecco, questa sono io, ora mi sento me stessa, Alice Allevi. Vado a truccarmi, un tocco di mascara, ombretto nero sfumato e il rossetto rosso che mi ha regalato mamma per Natale.

Guardo l'orologio...E' TARDISSIMO. Sono le 18:20. CC mi uccide. Prima di uscire spruzzo un po' di profumo in tutto il corpo e metto gli orecchini.

Scendo correndo per le scale e rischio quasi di scivolare , però riesco a riprendermi e arrivo sana e salva al portone. Lo apro ed ecco CC appoggiato alla portiera della sua macchina mentre fuma un Camel light. Mi guarda ridendo.

"Ecco Sacrofano nel Paese delle meraviglie." Viene verso di me, prende il mio viso tra le mani e mi bacia.

"Allora andiamo? Sei curiosa?"

"Credo che tu possa già immaginare la mia risposta."

"La mia curiosona." Mi accarezza la guancia con la sua grande mano, con il suo tocco magico. Chissà dove mi porterà? Quale sarà la bellissima sorpresa che mi ha riservato? Non vedo l'ora di scoprirlo, sto tremando per l'agitazione, per l'emozione. Claudio mi stringe una mano. Con lui accanto tutto è più semplice, ma anche più intrigante e misterioso. 

L'Allieva 3 (secondo me) IN REVISIONE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora