NON TI ARRABBIARE

3.5K 88 19
                                    

Claudio’s pov

È tutta la mattina che quei due stanno girando per l’Istituto.
Non mi piace neanche un po’. Parlano, ridono… quello le sta troppo attaccato.
Quando si fa ora di pranzo penso di invitare Alice ad andare a mangiare qualcosa assieme. Esco dallo studio e vado verso la stanza degli specializzandi. Appena arrivato alla porta mi paralizzo. Alice è seduta in braccio al novellino.
Faccio uno sforzo sovraumano per trattenermi dal fare qualche battuta inappropriata dettata dalla gelosia e cerco di ricompormi.
Sono passate solo poche ore da quando quello è arrivato e sembrano già amici per la pelle. Che nervi!
Mi schiarisco la voce per far notare la mia presenza ed entrambi si voltano verso di me. Alice non prova nemmeno a giustificare quella situazione; si limita a guardarmi sorridente. Stessa cosa lui. Sembra quasi si conoscano da sempre, che quella situazione sia normale come se si fossero sempre comportati così. Lei seduta sulle sue gambe e lui che le cinge la vita con entrambe le braccia. Io gliele stacco quelle braccia se non si allontana da lei! Come si può arrivare ad un tale livello di intimità in così poco tempo? In un paio d’ore?
“Ciao. Hai bisogno di qualcosa?” mi chiede Alice con gentilezza.
“Ehm, sì. Ti va di venire a mangiare qualcosa insieme?” non so dove ho trovato il coraggio di chiederglielo con quello presente, ma forse è la gelosia. La voglio lontana da lui.
Non mi risponde subito: si volta verso il ragazzo come a porgli una domanda silenziosa e dopo un suo cenno d’assenso, d’incoraggiamento a rispondere si rigira verso di me.
“Sì certo. Prendo le mie cose e arrivo” risponde alzandosi (finalmente) dalle gambe di lui.
Dopo aver preso borsa e cellulare, prima di uscire, si ferma dal biondino lasciandogli un bacio sulla guancia. Lo vedo sussurrarle qualcosa e… quanto lo detesto!
“A dopo Dani” lo saluta affettuosamente la MIA allieva per poi incamminarsi verso l’uscita.
“Buon pranzo Ali” le urla dietro. Lo vorrei prendere a pugni. Non la deve toccare, non le si deve avvicinare e non le deve parlare!
Mi volto anch’io e raggiunta Alice le poggio una mano sulla schiena guidandola alla mia macchina.
Lei non protesta e si lascia guidare dopo avermi regalato uno dei suoi meravigliosi sorrisi.
“Dove pensavi di andare?” chiede dopo essere saliti sull’auto.
“Niente di che a dire il vero. Un posticino qui vicino.” Siccome nemmeno questa sera potrò passarla con lei volevo almeno trascorrere il pranzo in sua compagnia.
“Sono già arrivati i tuoi amici? Se non ricordo male alcuni dovevano arrivare ieri” chiedo cercando di imbastire una conversazione su toni neutri giusto per non passare il tragitto in silenzio. Questa ovviamente era la speranza, ma... toni neurti un corno! Vorrei urlare a causa di quello che mi racconta poco dopo.
“Solo uno. Gli altri arriveranno tra oggi e mercoledì. La cena è sabato, ma vogliamo anche passare qualche pomeriggio tutti insieme. Infatti ho già chiesto dei permessi per i pomeriggi di giovedì, venerdì e sabato” mi spiega. Perfetto! Tre interi pomeriggi, e sere, senza di lei.
“Come vi siete organizzati? Voglio dire, staranno in albergo in questi giorni? O avete tipo una casa dove stare…? Non so…” passare una settimana in albergo è una spesa impegnativa per degli studenti universitari.
“No, nessuna casa o albergo. La maggior parte si sono organizzati con un B&B, mentre questo mio amico che è già arrivato sta da me” che?! No no no no no! Già sopportare la sua lontananza per diverse sere mi sembra tanto; sopportare che fosse in compagnia di diversi ragazzi era il limite, ma dormire nella stessa casa e probabilmente la stessa camera… spero solo non dormano insieme… questo è veramente troppo! Non poteva essere un’amica? Proprio un amico doveva ospitare?
La mia reazione è immediata e le mie mani stringono con più forza il volante fino a far diventare le nocche bianche. Per fortuna Alice non ci fa caso e continua a parlarmi dei loro programmi.
“E questo ragazzo? Sembra ci sia un legame molto forte tra voi due” ed è una cosa che non mi piace per nulla sia chiaro!
“Già…” inizia con un tono quasi trasognante che rispecchia il suo viso. “… è come un fratello per me. Hai presente quando si parla di fratelli separati alla nascita? Ecco noi ci descriviamo spesso così…” noi, noi, noi… mi sta sempre più antipatico “… gli voglio un’infinità di bene…” e spero sia solo quello “… è una persona fantastica anche se non capisco come abbiamo fatto a diventare amici. Lui è sempre tranquillo, controllato… l’unica cosa che abbiamo in comune è la curiosità” e inizia a ridere nel ricordare, probabilmente, qualche momento divertente che hanno vissuto. Respira Claudio. Respira. Mantieni la calma. Sto iniziando a prendere seriamente in considerazione l’idea di prendere lezioni di meditazione.
Continua a parlarmi di questo suo amico, di come siano legati, di come non potrebbe fare a meno di lui, di come si sono spesso ritrovati a dormire abbracciati… e la mia gelosia sale, sale e continua a salire. Nonostante lei affermi si tratti solo di un legame fraterno a me non piace per nulla, ma proprio per niente.

L'allieva - Scelte che cambiano la vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora