Capitolo 63

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*pov's Amber*

Io e Colin entrammo nella mia stanza e, dopo essersi buttato sul mio letto, lui alzò la testa per guardarmi.

"Non vieni?"chiese con un sorrisino malizioso.

Per quanto voglia andare lì da lui ho bisogno di una doccia e quindi dovrà aspettare ancora un po'.

"Ti dispiace se vado a fare un bagno?"chiesi indicando la porta del bagno con la mano, sono una che gesticola troppo, lo so.

Lui sbuffò annuendo e io entrai velocemente in bagno chiudendo a chiave la porta, comunque è sempre un ragazzo e prevenire è meglio.

Me la presi comoda, infatti lentamente mi spogliai e, prima di entrare in doccia, mi passò in mente l'idea di lasciar stare l'intento della doccia.

Poi iniziai a riempiere la vasca, ho veramente bisogno di far scivolare ogni cosa via dal mio corpo, non ne posso più.

Mi legai i capelli prima di entrare, contando che ci devo stare poco.

Ma successe il contrario e mi rilassai così tanto che dopo un po' mi addormentai.

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Mi sbagliai di soprassalto sentendo ripetuti pugni forti contro la porta seguiti da innumerevoli urla, di più di una persona.

Sono così addormenta che però non riuscii a riconoscerle al primo colpo.

Uscii velocemente dall'acqua prendendo un asciugamano e legandomelo attorno al corpo cercando di coprirmi nel migliore dei modi.

Presi un respiro profondo mentre da fuori sentii ancora un gran casino, ma cosa cazzo sta succedendo.

Non feci in tempo ad aprire che la porta il spalancò sbattendo contro il muro ed entrò Colin in tutta fretta con dietro i miei genitori.

Col venne verso di me abbracciandomi subito e io rimasi sconvolta da un tale gesto, ma che gli prende.

"Ma che succede?"chiesi guardando mio padre restare sulla porta con sguardo minaccioso.

"Ti sembra normale?siamo qui fuori da un'ora ad chiamarti, pensavamo ti fosse successo qualcosa"disse mia madre abbracciandomi anche lei.

No ma veramente, che problemi ha la mia famiglia.

"Si lo so, mi sono addormentata"dissi spostando da davanti agli occhi una ciocca di capelli ribelli usciti involontariamente dalla coda.

Poi mi voltai verso tutti.

"Beh scusate, vorrei vestirmi"dissi prima che i miei annuissero, mia madre però prima di uscire si girò verso di me velocemente, come se avesse scordato qualcosa.

"Ha chiamato un certo Jacob comunque, voleva sentirti"disse, io sorrisi e poi lei se ne andò lasciando solo Colin dentro il bagno.

Lo guardai un attimo e cercai di aspettare che uscisse da solo senza aver bisogno di accompagnarlo.

Ma lui non sembrò molto propenso a questa iniziativa infatti non se ne fregò particolarmente e rimase immobile.

Mi sedetti su uno sgabello che lui da l'altra parte, la situazione sta diventando alquanto ridicola.

"Non esci?"chiesi alzando lentamente un sopracciglio ma senza distogliere lo sguardo da lui.

Come mi aspettavo gli partì una leggera risata prima di tornare a ricomporsi davanti ai miei occhi.

"Vuoi veramente che io esca?"chiese sfoggiando uno dei suoi migliori sorrisi maliziosi oltre alla voce profonda, oh ma andiamo.

Sa che non posso dire di no quando fa così e cercai invano di sfuggire ai suoi occhi, senza alcun risultato.

Mi alzai ormai rassegnata e feci cadere il primo accappatoio che mi passò fra le mani e rimasi completamente nuda davanti a lui.

Non disse niente, si limitò a guardarmi attendo prima di fare uno scatto in avanti per poi sbattermi contro il muro.

Sembra un circolo vizioso, non andrebbe fatto ma ci ricordiamo ogni volta che stiamo insieme, da soli, per più di dieci minuti.

In quei momenti in cui la stanza arriva ad avere più di quaranta gradi di caldo e tu non puoi far altro che sudare.

L'unica cosa che può rilassarti è una boccata d'aria fresca, tutto qui.

Ecco, lui è la mia boccata d'aria fresca, e lo sarà sempre, finché tutto questo ci porterà alla fine, insieme.

Ormai è diventato un vizio tirarmi i capelli, così naturalmente fece per farsi guardare in faccia da me che, per tutto questo tempo, preferì stare con gli occhi bassi.

Fù costretta quindi ad alzare la faccia trovandomelo a due centimetri dalle labbra.

Come una stupida a quel punto mi venne da ridere e non mi trattenni per nulla al mondo, lui mi guardò storto.

"Ti fa ridere?"disse con voce parecchio infastidita, mi fa morire quando fa così, sembra quasi geloso, ma di cosa poi.

Devi solo starmi lontano Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora