«Perché? Era necessario per cosa?» chiesi con un'espressione curiosa sul volto.

«Per oltre sessant' anni sono sparita dalla tua vita per proteggerti dalla verità, ma ora lui vuole che io ti riveli tutto. E forse ha ragione, credo che tu solo ora possa gestire la situazione», continuò Faith agitata, per poi mordersi un labbro.

Era nervosa, da quando era divenuta vampira nulla la spaventava o la innervosiva. Beh, a parte Lauren.

«Lui? Ma di che diavolo stai parlando? Sembriamo in 007! Avanti, parla!» sbottai ironico mettendo gli avambracci sul tavolino e incrociando le dita di una mano con quelle dell'altra.

Faith non accennò al minimo sorriso, anzi prese un lungo respiro.

"Lui... beh... parlo di Rafael», affermò titubante.

Rimasi a bocca aperta, lei stava lavorando per uno degli ultimi Master rimasti sull'intera faccia della terra.

Un Master è un vampiro che ha superato i cinquecento anni di età, un evento che capitava più raramente di quanto si potesse pensare. Io, al massimo, avevo avuto a che fare con un vampiro che aveva più di trecento anni, ed era il più anziano che avessi conosciuto.

Scossi la testa per riprendermi dalla notizia shock.

«Cioè, tu stai lavorando per un Master? Io ho solo lontanamente sentito parlare di Rafael con tutte le fonti di cui dispongo, e tu lavori per lui? Non può essere vero!» dichiarai incredulo e un po' spaventato.

«Non è il momento di giocare alla macchina della verità! Non potrei mai mentirti, cioè l'ho fatto quando era necessario, ma non questa volta», assicurò la vampira battendo un pugno sul tavolo.

Nel mentre arrivò la cena e con un gesto congedai il cameriere.

«E cosa vorrebbe Rafael da me?» chiesi ancora abbastanza scettico.

«Lo saprai quando sarai sotto la sua custodia», rispose con un largo sorriso Faith iniziando a cibarsi della pietanza che aveva nel piatto.

«Non credo di voler farmi tenere "in custodia" da un Master. Sai, so che ci sono pochi Master in circolazione e sinceramente l'unico di cui ho sentito parlare davvero male è Rafael. Questo vuol dire che non è tanto innocuo, giusto?» domandai nervosamente gustando anche io il cibo che avevo ordinato per mantenere la nostra copertura.

«Basta non farlo incazzare», replicò secca lei inclinando leggermente la testa di lato.

Trasalii al solo pensiero di dover incontrare un vampiro così antico e potente.

«Io sono totalmente confuso... voglio delle risposte e le voglio ora», affermai gelido smettendo di mangiare e fissandola negli occhi.

«Questa cosa è più grande di me, di te e ...» disse Faith per poi bloccarsi e irrigidirsi.

«E anche di me ...» affermò una cupa voce alle mie spalle.

Mi voltai lentamente.

Dietro di me, accompagnato da due individui in completo scuro e aspetto da bodyguard, c'era un uomo dall'aria familiare, ma non capii dove l'avessi visto prima d'ora. Era alto più di me e aveva un corpo slanciato e magro. Percorsi la sua figura soffermandomi sui suoi occhi castani, vispi e attenti, e sui capelli neri corvino, portati corti e ordinati. I suoi lineamenti erano molto marcati, con la mascella squadrata e un'espressione dura, aveva delle labbra sottili e un naso appena aquilino. Indossava un completo con cravatta rigorosamente tutto nero, ed era fottutamente inquietante.

«Piacere, signor Giusti, mi presento, sono Rafael. Sarebbe così gentile da seguirmi?» espose con un breve inchino l'individuo.

Mi paralizzai e guardai Faith che continuò a cibarsi facendomi un occhiolino. Dovevo aspettarmelo! Stava tramando qualcosa e mi aveva consegnato al Master più temuto in assoluto. Avrei dovuto ascoltare Rob.

Ricordi ImmortaliWhere stories live. Discover now