"Ti vorrò sempre bene papà, per sempre"
Chiusi gli occhi e pensai a tutte le cose della mia vita che si sarebbe perso.
Il mio primo giorno al college, sempre se ci fossi andata, la mia ipotetica laurea. Il mio fidanzamento, il mio matrimonio, la nascita dei miei figli, i suoi nipoti. Si sarebbe perso gran parte della mia vita e di quella di Nathan.
Pensai che se quella mattina non fossi entrata nella sua camera forse lui non sarebbe morto tra le mie braccia ma poi mi corressi. Se non fossi mai entrata in quella stanza non gli avrei mai detto, per l'ultima volta, che gli volevo bene.
Pensai che quella scelta avventata di correre in quella camera era stata la cosa più sensata che avessi mai fatto in diciassette anni, ma ora, dopo aver pianto mio padre per ore, era arrivato il momento di stare da sola con la mia malinconia. Di pensare e ripensare fino a distruggermi e lacerarmi l'anima. Corsi via ed entrai nella mia camera, presi la giacca, le chiavi della moto che erano sulla scrivania e notai una busta gialla lì vicino.
Quella busta conteneva le ultime volontà di mio padre. Prima di pentirmene l'afferrai e saltai dal balcone. Atterrai in piedi, per fortuna ero al primo piano e non al secondo o peggio, al terzo. Corsi piangendo verso la mia moto e ci saltai letteralmente sopra.
Misi in moto e partii verso una nuvola nera che riuscivo a vedere in lontananza.
Perché la mia vita doveva fare così schifo?
Superai i centro chilometri orari infischiandomene dell'asfalto bagnato ed arrivai finalmente nel luogo in cui la pioggia si espandeva.
Spensi la moto nel bel mezzo nella strada e camminai fino a quando non trovai un portico abbandonato lungo la strada. Mi sedei a terra e feci un respiro profondo. Ascoliugai le lacrime e poi strappai il sigillo che chiudeva quella maledetta busta gialla.
Tirai fuori uno dei tanti fogli e lo aprii.
Era una lettera intestata a me.
~Mia cara dolce e bella Nikky,
Se stai leggendo questa lettera è perché probabilmente io non ci sono più. So cosa stai per fare, ma non piangere, non versare più lacrime per il tuo vecchio padre che, a dirla tutta, vecchio non è ~ sorrisi un po' leggendo la sua affermazione, persino in punto di morte mio padre riusciva a scherzare.
~In questa lettera, non ti scriverò quanto ti voglio bene, perché questo già lo sai ed è del tutto naturale, ti dirò invece quello che devi sapere su di me.
Cara Nikky, abbiamo poco tempo quindi cercherò di riassumerti la storia in poche parole.
C'è una cosa che nessuno sa di me, piccola mia, nemmeno tu, che sei così intelligente, potresti immaginare quello che sto per dirti. Tu hai sempre pensato che io mettessi il mio lavoro prima di te e di tuo fratello ed avevi ragione. Non ti sto scrivendo per dirti che non mi pento di questi ultimi anni, anzi, al contrario,
Ho dovuto mettere il mio lavoro davanti a te Nikky perché il mio non era un lavoro normale.
Hai presente l'FBi? Ecco, è lì che io ho lavorato per tutti questi anni. Sono entrato dell'FBI quando avevo più o meno la tua età, dopo aver conosciuto una donna al liceo che non era chi diceva di essere. Lei si chiamava Jessica Booth, era un donna molto pericolosa, ma io all'epoca ero pazzamente innamorato di lei e non riuscivo a credere a quello che dicevano tutti. Fatto sta che Jessica sparì per un po' dalla mia vita e ricomparve quando io ero sposato con tua madre e stavamo provando ad avere te, tesoro mio. L'attrazione che provavo per Jessica non era sparita in quegli anni e commisi un errore che ancora rimpiango: lei rimase incinta. Ebbe, nove mesi dopo, una bambina che nacque nel tuo stesso giorno. Ti chiederai perché ti sto raccontando questa storia, beh, ora arriva il bello, anzi, il brutto. Jessica era malata gravemente, credo che la gente comune chiami la sua malattia 'pazzia' o 'istinti omicidi', comunque, Jessica provò ad uccidere la sua bambina e quando l'FBI lo scoprì mi avvertì immediatamente informandomi anche sul passato di Jessica. Mi disse che i suoi genitori erano morti, ma non morti in un incidente, lei li aveva uccisi. L'FBI mi disse così di addestrarmi nel caso in cui Jessica fosse riuscita ad uscire da una specie di manicomio ai confini di New York. Così mi addestrai e vedendomi, gli agenti capirono che ero bravo, molto bravo, così decisero di tenermi con loro e farmi lavorare lì. Dieci anni fa, mi dissero che dovevo trasferirmi a Londra perché Jessica era riuscita ad evadere dal manicomio ed era pericolosa, però a Londra, un giorno incontrai una bambina e appena la vidi capii subito che era la figlia di Jessica. Cercai di starle lontano ma era pur sempre mia figlia e volevo conoscerla. Purtroppo la donna mi trovò un giorno mentre ero in compagnia di sua figlia, cercò di aggredirmi ed io fui costretto ad ucciderla davanti agli occhi della povera bambina. Tu ti starai chiedendo cosa c'entri un tutto questo. Beh, il fatto è che sua figlia dopo che avevo ucciso sua madre, mi promise che si sarebbe vendicata sulle persone che amavo, così, tu, piccola mia, devi stare attenta. Ti prego, ascolta quello che ti dico, appena leggi questa lettera, chiama subito questo numero, dì che sei mia figlia, chi ti risponderà saprà cosa fare.
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Heart Attack || When The Dream Comes True
RomanceUna nuova storia, una storia che non avete mai visto... la mia. Mi chiamo Nikky Edwards, mi sono trasferita a Londra per dei motivi che capirete leggendo. Nella mia nuova scuola troverò un ragazzo dolce e comprensivo che diventerà il mio fidanzato m...