Capitolo 14.

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Holmes Chapel, 11 Settembre 2011

Caro Lou,
Non ho idea del perché io sia seduto a un tavolo di un bar deserto al tramonto a scriverti una lettera che non ti arriverà mai. Avremmo potuto scambiarci gli indirizzi o i numeri di telefono prima di dirci addio, ma eravamo troppo impegnati ad amarci fino all'ultimo secondo, fino all'ultima goccia. Riflettendoci bene potrei spedire questa lettera al tuo college e sperare che qualcuno, leggendo il tuo nome sul destinatario, te la consegni, ma ho il forte presentimento che girerebbe le mani di ogni matricola prima di arrivare alle tue.
Se ora tu fossi qui rideresti della mia ossessione di parlarti, o meglio scriverti ogni giorno in questo diario pieno di parole e pensieri che forse non leggerai mai. Se ora tu fossi qui, mi baceresti il lobo dell'orecchio e mi stuzzicheresti le labbra solo per farmi lasciare la penna e concentrare tutte le mie attenzioni su di te. Te l'ho mai detto che sei la persona più egocentrica che io conosca e che questa cosa ti rende incredibilmente dolce? Sei dolce quando ti arrabbi e sei geloso dei ragazzi che, a tuo parere, hanno occhi solo per me. Sei dolce quando metti il muso e cerchi di contenere i sorrisini che i miei baci ti provocano. Sei dolce quando non riesci ad esprimere i tuoi sentimenti a parole e allora lasci che siano i tuoi occhi a parlare, pozzi cristallini di verità. Sei dolce quando non vedi le tue meravigliose qualità e allora lasci che sia io a raccontartele mentre spero che un giorno riuscirai a vederti come ti vedo io. Perché sei luce Louis e mi spaventa il pensiero che un giorno arriverai a capire quanto sei speciale e smetterai di trovare qualcosa che ti affascina in me. Ma nonostante le mie paure, continuo a narrarre la tua bellezza su un pezzo di carta, innamorandomi di te ogni minuto di più, piangendo la tua mancanza ad ogni battito di ciglia.
L'immagine della prima volta che ti vidi è ancora impressa nella mia mente. Ti osservavo sempre Lou, anche da prima che tu iniziassi a guardare me, ma ero abbastanza bravo da non farmi notare o forse tu eri troppo insicuro per credere che i miei pensieri fossero tutti indirizzati a te. Ti guardavo mentre chiaccheravi in giardino con le tue sorelle, ti guardavo quando passavi ore sotto il sole a giocare a calcio o quando spendevi tutti i soldi che tua madre ti dava per compare della birra. Ho visto la tua pelle diventare lentamente caramellata e i tuoi capelli prendere il profumo della salsedine. Il mio cuore ha iniziato a ballare sulle note di una nuova musica quando quella pelle ho potuto assaporarla per la prima volta, quando quei capelli ho potuto stringerli e possederli. Il solo pensare che ti stessi lasciando guidare da me e che stessi mettendo da parte le tue insicurezze per seguirmi in qualcosa che era nuovo per entrambi, mi faceva sentire come se avessi il mondo in mano. Ed era così Lou. Lentamente sei diventato il sorriso sulle mie labbra, il sole che scalda l'acqua, il venticello che dona sollievo alla pelle. Lentamente ho imparato ad essere ciò che ti tranquillizza la notte, ciò che la mattina ti fa svegliare di buonumore. Lentamente ho capito che spesso nascondi la voglia di un abbraccio con la rabbia, che non sorridi spesso perché troppe persone hanno osato approfittarsi di te e hanno sprecato quel tuo gesto. Se mi chiedessero di scegliere un solo momento che voglio rivivere di noi, probabilmente sceglierei di rivedere un tuo sorriso, Lou. Perché nonostante fosse raro e appena accennato, era la più grande dimostrazione d'amore di cui avessi bisogno.
Non mi importava dei baci, delle carezze, del sesso, delle parole, mi importava solo delle rughette intorno ai tuoi occhi e delle tue labbra che si separavano lentamente lasciando intravedere i denti. In quel momento mi sentivo come se avessi vinto la Champions e stessi ammirando la mia coppa tanto desiderata, avendo quasi paura di poterla toccare e sciupare un po' della sua bellezza e... e sai che io di calcio non ci capisco niente.
È venerdì sera e io sono in un bar polveroso a scrivere a te, a scrivere di te. E se tu fossi andato avanti con la tua vita? E se tu avessi smesso di pensare a me? Il solo pensiero mi distrugge come non farebbero cento pugnali, quindi promettimelo, promettimelo ora. Promettimi che mi pensi, promettimi che non stai dimenticando ciò che abbiamo vissuto, promettimi di non dimenticare l'amore che ci siamo donati, gli sguardi che ci siamo rubati, le sensazioni che abbiamo tatuato sulla nostra pelle. Promettimi che un giorno, fra tanti anni, racconterai ai tuoi nipoti di quelle notti di Brighton e che sorriderai nel farlo. Promettimi che se anche non dovessimo rivederci mai più, porterai sempre un po' di me nella tua vita di tutti i giorni e che ogni tanto ti fermerai a immaginare a come sarebbero le cose se il destino non fosse stato così crudele da farci innamorare e poi separarci. Promettimelo Lou, e io ti prometteró di cercarti in ogni personaggio letterario di cui leggo le imprese, di pensare a te ogni volta che qualcuno parlerà di 'primo amore'.
Mio magnifico veliero, libero e indomabile, segui la direzione della tua fidata bussola e torna a casa, torna da me.

Con tutto l'amore di cui sono capace,
tuo Harry.

Le notti di Brighton Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora