[Sasunaru] ᎪNᏆᎷᎪ ᏩᏌᎬᎡᎡᏆᎬᎡᎪ

[28] ▪️Il topo e la leonessa▪️

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Oltre la Sorgente, il bosco che racchiudeva il villaggio del Nord si estendeva ancora per diverse miglia, che da trasformati macinarono piuttosto in fretta: ogni tanto Naruto rammentava di quando, mesi prima, aveva percorso quella strada al contrario, da fuggiasco solo e arrabbiato con il mondo intero. Faceva uno strano effetto, ma era forse l'unica cosa del passato che era sicuro non avrebbe mai rimpianto.
Gradualmente ad accompagnarli durante il viaggio comparvero strade sterrate, piccoli insediamenti di Omega o piccoli branchi pacifici e un paesaggio sempre boschivo, ma dall'aria decisamente meno selvaggia rispetto all'intrico di pini che si erano lasciati alle spalle.
Non si fermarono nemmeno una volta, nessuno lo chiese e probabilmente in caso non lo avrebbero fatto ugualmente: Shikamaru poco dopo la partenza aveva spiegato che per raggiungere in tempo chi li avrebbe portati a Centro avrebbero dovuto avere marce piuttosto serrate, e così era stato. In più, se complessivamente i due licantropi erano più scattanti e rapidi di lui, Naruto aveva dalla sua le dimensioni e divorava senza fatica metri di terreno con poche zampate.
Non ci volle molto che il cielo sopra di loro arrivò a tingersi di sfumature rosate, il sole calante che sfiorava placidamente l'orizzonte senza nuvole: fu poco dopo quel neonato tramonto, che i tre finalmente arrestarono la loro corsa, e tornarono umani.
Non fu granché piacevole, passarono qualche minuto buono a sgranchirsi in silenzio, i muscoli indolenziti e il corpo poco abituato a trasformazioni così lunghe: forse l'unico vantaggio degli Omega era la resistenza da quel punto vista, abituati com'erano a rimanere perennemente all'erta e in guardia.
«Che genere di persona dobbiamo incontrare, Sas'ke?» Domandò Naruto, quando tornò pienamente operativo.
Si guardò un po' intorno, quello in cui si trovavano sembrava una sorta di area di sosta per viaggiatori: un piccolo ostello e una locanda dall'aria dismessa sostava sul lato sinistro dell'ampio sentiero sterrato, e dall'interno di quest'ultima proveniva un gran fracasso di risa e chiacchiere.
«È il nostro passaggio. Dovrebbe farsi vedere da un momento all'altro, di solito è puntuale.» Disse il lupo, lasciando trasparire un filo di preoccupazione nelle sue ultime parole.
Spero non sia morto, commentò Kurama senza il minimo tatto, ne ho già abbastanza di questo viaggio della speranza, a spese mie tra l'altro.
«Ma se ho corso solo io! Stai diventando fin troppo pigro, pelliccia senziente.» Si lamentò Naruto, agitando le gambe indolenzite come se vi avesse sopra un insetto.
Intanto il corpo che usi è mio, coglione. Quando prendi il controllo non me ne vado in spiaggia, purtroppo, ma la mia coscienza resta. E sento la tua fatica, tanto per dire.
«Sarebbe stato meglio diventare prete, voi due mi avete già fatto venire il mal di testa» Brontolò Sasuke, alzando gli occhi al cielo.
«Macché prete, visto cosa abbiamo fatto l'altra notte se entri in una chiesa si capovolgono i crocifissi!»
Shikamaru simulò un colpo di tosse per ottenere la loro attenzione, interromperli o entrambe le cose. «Me lo sono chiesto spesso durante il viaggio, ma ora è diventato un chiodo fisso. Perché diavolo non hai fatto venire Kakashi al posto mio? Visti i libri che legge, avrebbe volentieri preso parte a questa conversazione.»
Naruto e Sasuke si voltarono simultaneamente verso il corvino, accigliati. «Come se avessi iniziato io!» Sbottarono entrambi in tono scocciato.
Vorrei l'eutanasia, grazie.
«Vado a Est per un anno e ti trovo reduce da una Luna di Sangue, in procinto di allearti con i pezzi grossi del Paese e accoppiato a una Kitsune? E pensare che sarei dovuta mancare altri sei mesi, Sasu-chan.»
Naruto sobbalzò, rischiando l'infarto.
Ad aver preso la parola era stata una donna, comparsa al loro fianco come se niente fosse. Gli occhi, di un viola intenso, mutarono presto in un più tenue rossiccio, e solo allora il suo odore fu percepibile ai tre: tutto sommato era di bella presenza, aveva lunghi capelli scuri, labbra tinte di rosso e uno stretto abito a fiori tipico dell'Est, dal quale a quanto pare proveniva.
«Non immagini quanto altro ti sei persa, sensei.» Ribatté Shikamaru, in tono cordiale. Nei suoi occhi, c'era un affetto misto a malinconia tutto particolare, ma a colpire Naruto fu il sorriso di confidenza con cui accolse quella donna.
«Naruto, lei è Kurenai. Come avrai già capito è una strega, e fa parte del branco... In un certo senso.» Disse Sasuke. «Sarà lei a portarci a Centro.»
Il biondo incrociò lo sguardo con lei, e represse un brivido. Nonostante i suoi occhi fossero al loro stadio usuale, c'era qualcosa di decisamente non umano nel suo sguardo: non sapeva molto sulle streghe, non ne aveva mai incontrata una, ma si chiese se avesse davvero la trentina d'anni che pareva dimostrare.
«Molto piacer-»
Quindi mi stai dicendo che questa donna dalle labbra laccate non solo sa dov'è il branco, ma avrebbe persino potuto teletrasportarsi lì? È un'usanza di voi sacchi di pulci sprecare energie? No, spiegatemelo.
Kurama l'aveva brutalmente interrotto, lamentandosi e facendo in modo da farsi sentire da tutti i presenti compresa Kurenai, che arcuò un sopracciglio sottile a quelle parole.
Naruto arrossì fino alla punta delle orecchie. «M-mi dispiace, davvero! La mia Volpe ha la lingua affilata, Kurenai-san. Non dargli troppo peso.»
«Non preoccuparti, il vecchio strambo con cui ho passato l'ultimo periodo era molto peggio.» Il suo sorriso gentile mutò in uno malizioso, senza tanti complimenti prese tra le dita il mento del ragazzo e si piazzò a un palmo dal suo naso, «e poi, il fatto che un cucciolo si rivolga così a me mi diverte. Sembra quasi un topo che squittisce contro una leonessa.»
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