«Nah, stai tranquilla.»
In due finiamo in tempo record di disfarci dei palloncini, prepararci e rimettere in valigia le poche cose usate.
«Visto, paparino? Pronto in tempo!» appena incontriamo gli altri nella hall il chitarrista inizia subito a pavoneggiarsi con Serj, che tuttavia lo scruta con aria leggermente truce.
«Hai solo fatto il tuo dovere, nano» replica il cantante; improvvisamente lo acchiappa e gli strofina un pugno chiuso sulla testa con fare giocoso mentre il collega annaspa e tenta di divincolarsi. «Sei un'adorabile peste!»
«Mi hai spettinato!» il collega finge di crucciarsi per i suoi capelli, ora ancora più disordinati e riottosi di prima.
«Come se normalmente tu fossi più ordinato...» sogghigna Shavo, guadagnandosi un'occhiataccia.
«Ma oggi è una ricorrenza importante!» salta su Sako dal nulla, correndomi poi incontro per stritolarmi tra le sue robuste braccia. «Auguri, Gray, ti sei fatta vecchia di un altro anno!» esclama, dandomi qualche fraterna pacca sulla schiena.
«Se fossi vecchia come dici allora dovresti essere più delicato con i gesti di affetto!» annaspo leggermente, ridendo e ricambiando la stretta. «Grazie, vecchio mio!»
«Auguri al nostro tecnico dai molti talenti!» appena il tecnico della batteria mi lascia andare si fa avanti Shavo, il cui abbraccio è meno soffocante ma ugualmente affettuoso.
«Auguri, piccola Nikki!» esclamano in coro John e Serj, prima di regalarmi anche loro un abbraccio a testa e dei baci sulle guance come gli altri. «Tu le hai fatto gli auguri, nano malefico?»
«Ovvio» Daron risponde in tono oltraggiato, incrociando poi le braccia «sono stato il primo, a mezzanotte.»
«Ma che bravo!» lo prende in giro Sako. «L'hai tenuta sveglia per questo o l'hai lasciata dormire?! Mi auguro che la seconda ipotesi sia quella giusta!»
A quel punto un rossore diffuso colora gli zigomi del chitarrista e anche io percepisco il calore in aumento della mia faccia mentre fisso un punto a caso nel vuoto per combattere il lieve imbarazzo. «Karaian, sei un dannato indiscreto! Ma sarò magnanimo e lascerò correre...»
Gli altri trattengono una risata, poi cambiano rapidamente argomento di conversazione. Alzo lo sguardo e incontro quello del chitarrista: gli sorrido e lui mi sorride di rimando, poi mi fa l'occhiolino e mi manda un bacio e non riesco ad evitare di arrossire di nuovo, sia per i gesti che per il ricordo della notte passata.
Di nuovo in viaggio, un po' di traffico rallenta la nostra uscita da Norimberga e la lentezza mi risulta stranamente pesante. Dapprima mi guardo intorno, resistendo alla tentazione di ricorrere già alle cuffiette, ma dopo non molto cala una sensazione di sonnolenza a dispetto della recente dormita; accetto l'auricolare offertomi da Daron, ma dopo non molti minuti sento le palpebre farsi incredibilmente pesanti e nel giro di circa un minuto cedo al sonno, appoggiando la testa su una spalla del ragazzo. Non so quanto tempo sia passato nel momento in cui mi ridesto, inavvertitamente finita in tutt'altra posizione – accoccolata nel grembo del chitarrista, ancora quietamente dedito all'ascolto di musica – e leggermente stordita. Sento un lieve chiacchiericcio distante e la curiosità mi risveglia del tutto; l'apparizione di Serj nel mio campo visivo infine dà risposta alle mie domande.
«Siamo in dirittura d'arrivo a Nürburg!» annuncia, con un sorriso.
«Buono a sapersi» rispondo, prima di coprirmi la bocca per sbadigliare. «Com'è il tempo fuori?»
«Poco nuvoloso, ma pare che qui faccia persino più fresco che a Norimberga, quindi conviene coprirsi.»
Scendendo dal bus, una brezza quasi fredda mi muove un ciuffo di capelli sulla fronte ma non accuso minimamente il freddo, avvolta nella mia felpa e nella mia giacca di pelle.
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How I feel when I'm around you (System Of A Down)(IT)
FanfictionNei primi anni del ventunesimo secolo le strade di una famosa band e di una ragazza solitaria in fuga dal passato si incrociano casualmente; nasce un legame e un combattuto sentimento.
Fulfilled
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