"Uh, e voi lo avete permesso?" Mentre pronunciava simili parole, abbandonandosi alla seduzione di un'impressionante lentezza, iniziò ad inumidire le sue labbra.

Gesticolai, continuando ad indietreggiare. "Io non sapevo cosa mi attendesse nell'androne, dunque sono scesa, credendo fosse un qualche mio parete lontano," spiegai, pregando egli mi donasse fiducia. "ma quando ho scorto la figura del signor Rayman non ho potuto fare a meno di restare in sua compagnia, poiché, signore, ragionate anche voi su cosa avrebbe egli potuto pensare notando il rifiuto così ignobile da parte della moglie dell'uomo più solenne d'Inghilterra!" Mi sorpresi del fatto di essere riuscita a terminare la frase con il cuore ancora palpitante, poiché ero certa di non poter reggere alla pesantezza del suo sguardo.

Uno sguardo fingente noncuranza ed ira, ma realmente ferito.

E allora, che il Cielo possa maledirmi per aver nuociuto ad un uomo così singolarmente sofferente per le mie sciocche azioni! pensai, dopodiché sgranai gli occhi per l'audacia dei miei pensieri.

Avrebbe forse, una fanciulla, maledetto se stessa per porre indulgenza verso un marito che era ancora convinta di non amare? Oh, quindi, per quale ragione i miei atteggiamenti erano così mutati nei suoi confronti?

"Oh, reputo quest'ultima una splendida giustificazione solamente perché è scivolata con una simile grazia dalle vostre labbra!" disse, lanciando per un breve istante la penna in aria, per poi afferrarla nella sua discesa. "Eppure sono così gioioso nell'udire la parola moglie sgorgare in quella vostra voce afrodisiaca... poiché credo di non esservi più indifferente."

Sgranai gli occhi, non comprendendo -o meglio, fingendo di esservi estranea- le sue parole, benché attendessi con ansia l'apice della discussione cui voleva giungere.

Ben presto, trovando la mia schiena addossata alla parete alle mie spalle, mi obbligai a voltarmi verso la finestra, non desiderando rivolgere lui il mio sguardo terrorizzato, poiché sapevo che questa caratteristica fragile della mia reazione avrebbe giovato a lui come una vittoria.

"Quindi, vi preoccupate così tanto per un futile rifiuto ad un uomo talmente languido da dover rendere la sua persona diplomatica recitando i pochi versi dei ristretti libri da egli letti -e ve lo dico poiché ho conoscenza al riguardo- e non vi curate degli innumerevoli rifiuti nei confronti di vostro marito?" Bradley pronunciò l'ultima parola a denti stretti, come se gli restasse difficile credere alla realtà della situazione.

A capo chino dinanzi alle inferriate di una finestra chiusa, mi ritrovai a ragionare a quanto le sue parole -per quanto avessi desiderato negarlo- fossero indiscutibilmente vere.

Come potevo provare apprensione per un giovane sconosciuto, avrei potuto dire, e nutrire diffidenza nei confronti di un diciottenne cui avevo -senza chiedere licenza- scovato il passato?

Non avrei mai creduto di divenire così perfida, poiché -sì, mia Grazia!- una sciocca dannata mi ponderavo!

Una vita trascorsa sui libri a bearmi di storie e racconti inesistenti, tentando di trarre da essi conoscenze e approfondimenti, per poi tentennare nel trovare un posto stabile nel mio destino. Quale delusione!

Quando udii la sua vicinanza, mi aggrappai al marmo del davanzale interno della finestra, il quale ero sicura avrebbe ceduto sotto la mia ferrea stretta. "Vi prego di credermi..."

A quelle parole, il suo corpo -con un balzo repentino- si addossò alla mia schiena, e avvertii il magnetismo del suo petto ardere sulle mie scapole, mentre un -ahimè!- aspro sentore di tabacco era miscelato alla fragranza della sua pelle.

Vi poteva essere una morte più gradevole -o terribile, secondo un punto di vista esterno- che avrebbe potuto mettere fine alla mia giovane vita? Oh, no!

Rifiuto e seduzioneHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin